In questo articolo cercheremo di rispondere ad un dubbio che attanaglia molti aspiranti fotografi, da qualche anno a questa parte: “meglio scegliere reflex o mirrorless“? E quali sono, di preciso, le differenze fra i due sistemi?
Nel curare le nostre guide all’acquisto relative alle migliori mirrorless ed alle migliori reflex ci siamo resi conto di quanta confusione esista ancora su questo tema e di quanti utenti rimangano disorientati di fronte al dilemma reflex vs mirrorless.
Cercheremo di affrontare la questione in maniera esaustiva, senza tralasciare dettagli di natura tecnica. Prima, però, vogliamo darvi una risposta secca, nel caso non vi interessasse un’analisi approfondita.
Questa risposta secca è indubbiamente “mirrorless“. Superato un iniziale periodo di convivenza, (nemmeno così lungo), è ormai evidente come queste abbiano di fatto sostituito le reflex in qualsiasi ambito e come siano oggi l’unico sistema di fotocamere che valga la pena prendere in considerazione.
Rispetto alle reflex, le mirrorless prevedono una struttura più semplice: lo sviluppo tecnologico ha permesso di fare a meno di alcuni componenti fisici, rimpiazzandoli con l’elettronica, il che si traduce in un funzionamento più snello e nella possibilità di aprirsi ad ulteriori innovazioni, come la fotografia computazionale e l’intelligenza artificiale.
Le mirrorless, insomma, non sono più un’alternativa alle reflex, ma la loro evoluzione!
Reflex vs Mirrorless
Dalle reflex alle mirrorless: poche differenze e tanti punti in comune
Sul piano tecnologico, l’introduzione delle mirrorless ha rappresentato un passo importante nella storia della fotografia, che gli addetti ai lavori definirebbero un vero e proprio punto di svolta. La portata del cambiamento appare tuttavia ridotta se valutata nella dimensione più pratica dell’effettiva esperienza di scatto.
Da un punto di vista concreto, le differenze fra reflex e mirrorless sono quasi trascurabili rispetto ai loro punti in comune e si limitano a dettagli strettamente tecnici (li vedremo più avanti) che si farebbe quasi fatica a spiegare ai fotografi principianti.
Di base, non c’è nulla di diverso fra scattare fotografie con una mirrorless o con una reflex: rimangono identiche le modalità di utilizzo così come non cambiano, ovviamente, le questioni legate alla tecnica fotografica.
Così come le reflex, anche le mirrorless dispongono sia delle modalità automatiche (pensate per i meno esperti) che di quelle manuali, che permettono di gestire ogni aspetto dello scatto.
In entrambi i casi, abbiamo a che fare con macchine fotografiche ad obiettivo intercambiabile, che prevedono quindi l’associazione ad un’ottica per essere utilizzate. Gli obiettivi per mirrorless non sono compatibili con le reflex, e viceversa, ma qualsiasi valutazione possa essere fatta circa l’intercambiabilità dell’ottica vale tanto per le reflex quanto per le mirrorless.
Per quanto riguarda le performance, ed in particolare il livello qualitativo, mirrorless e reflex erano equiparabili nel periodo di coesistenza dei due sistemi. In seguito, lo sviluppo si è ovviamente interrotto per quanto riguarda le reflex mentre è proseguito nel campo delle mirrorless. Ciò comporta continui miglioramenti, di anno in anno, grazie all’introduzione di nuovi sensori o processori di immagine più evoluti.
Nemmeno il target è cambiato: per decenni le fotocamere reflex sono state il punto di riferimento di un’ampia platea di fotografi: da quelli occasionali, agli appassionati di qualsiasi livello, fino ai professionisti. Le mirrorless si rivolgono oggi esattamente agli stessi utenti, con una segmentazione dell’offerta volta a garantire prodotti per qualsiasi esigenza.
Per un lunghissimo periodo, dicevamo, le reflex sono state le macchine fotografiche di alto livello per antonomasia, il che ha influenzato anche il linguaggio comune. Noi osserviamo ad esempio come molti principianti che atterrano sul nostro sito dai motori di ricerca per informazioni generiche sull’attrezzatura usino ancora, perlopiù, il termine reflex, per indicare uno strumento fotografico di fascia superiore rispetto agli smartphone.
Chiaramente servirà tempo affinché anche il lessico si aggiorni e risulti naturale usare il sostantivo mirrorless come sinonimo di fotocamera evoluta. Nei fatti, però, la transizione può ormai dirsi completa, con le mirrorless che hanno sostituito le reflex in tutti i segmenti di mercato.
Reflex vs mirrorless: le differenze
Come promesso, vediamo adesso più da vicino quali siano, effettivamente, le differenze fra reflex e mirrorless. Per farlo, dovremo ripassare per sommi capi il funzionamento di una reflex, aiutandoci con lo schema qui sotto e con la spiegazione successiva.
La luce (intesa coma proiezione dell’immagine) attraversa l’obiettivo (1) e raggiunge lo specchio (2) che, inclinato di 45°, la devia verso l’alto. Il segnale luminoso incontra quindi i sensori AF (5), che si occupano della messa a fuoco automatica, e raggiunge il pentaprisma (6). Qui la luce rimbalza altre due volte e fa sì che l’immagine possa essere vista attraverso il mirino ottico (7).
Nel momento in cui premiamo il pulsante di scatto, lo specchio (2) si alza e fa sì che il segnale luminoso, anziché essere deviato verso l’alto, raggiunga direttamente il sensore digitale (4), dopo aver attraversato l’otturatore (3). Proprio a causa del ribaltarsi dello specchio, nel momento in cui scattiamo, il mirino delle reflex (non più raggiunto dalla luce) si oscura.
Questo meccanismo, un po’ macchinoso, viene da sempre utilizzato dalle reflex: sulle fotocamere analogiche, l’unica differenza era rappresentata dal supporto sensibile presente (la pellicola anziché il sensore digitale).
Come dicevamo, però. la tecnologia permette oggi di garantire le stesse prestazioni facendo a meno di alcuni dei componenti che abbiamo menzionato e di realizzare fotocamere dalla configurazione più semplice: le mirrorless, appunto.
Qui sotto, vediamo lo schema che raffigura il loro funzionamento, decisamente meno complesso.
La luce passa attraverso l’obiettivo (1) e, ad otturatore aperto (2), raggiunge direttamente il sensore d’immagine (3).
Non è previsto nessuno specchio, nessun pentaprisma e, di conseguenza, nessun mirino ottico, generalmente sostituito da uno elettronico.
Riassumendo, la differenza tra reflex e mirrorless, è che queste ultime riescono a fare a meno di alcuni ingombranti componenti, resi ormai obsoleti dall’evoluzione tecnologica.
Tutto qui? Più o meno: il fatto è che adottare un sistema più semplice può comportare significativi vantaggi rispetto alle potenzialità della fotocamera ed alle sue modalità di utilizzo, come spiegheremo meglio nella prossima sezione.
Reflex vs mirrorless: confronto punto per punto
Approfondiamo quindi tutti gli aspetti che vedono significative differenze fra reflex e mirrorless, dedicando un piccolo paragrafo ad ognuno di essi.
Compattezza
Il fatto che le fotocamere mirrorless facciano a meno di specchio e pentaprisma, le rende potenzialmente più piccole e leggere delle reflex. In principio, questo era considerato il principale punto di forza delle mirrorless e ne rappresentava l’aspetto più sponsorizzato, anche perché tangibile e facilmente comprensibile da chiunque.
D’altronde, in un primo momento, i vantaggi delle mirrorless rispetto alle reflex non si spingevano molto oltre e si strizzava l’occhio ai principianti scoraggiati a passare ad una fotocamera ad obiettivo intercambiabile proprio a causa dell’ingombro comportato da una reflex.
In seguito le cose sono un po’ cambiate: benché mediamente le mirrorless presentino dimensioni più contenute rispetto alle reflex (soprattutto nel segmento economico), questo sistema di macchine fotografiche non è più sinonimo di compattezza estrema.
Soprattutto per quel che riguarda i prodotti di fascia medio/alta, le mirrorless presentate negli ultimi tempi mostrano dimensioni un po’ più abbondanti. D’altronde, non necessariamente l’ingombro ridotto è una caratteristica desiderata: molti fotografi evoluti preferiscono al contrario corpi più voluminosi ed ergonomici, anche per bilanciare meglio il peso degli obiettivi ‘importanti’.
Mirino Ottico ed Elettronico
Il mirino è uno dei componenti che hanno subito una radicale rivoluzione nel passaggio da reflex a mirrorless. Come dicevamo, le mirrorless non dispongono di un mirino ottico: alcune ne sono del tutto prive e permettono di inquadrare solo dal display LCD. Nella maggior parte dei casi, però, è disponibile un mirino elettronico, il cui principio di funzionamento è molto diverso.
Ci sarebbe molto da dire sulle differenze fra mirino ottico ed elettronico e ci ripromettiamo di approfondire la questione in un articolo separato. Per ora, limitiamoci ad elencare i principali pro e contro dell’uno e dell’altro.
Inquadrare attraverso il mirino ottico è un po’ come guardare attraverso una finestra (o un buco della serratura, nel caso di reflex molto economiche). Quella offerta è una visione diretta della scena: vedrete esattamente ciò che vede l’obiettivo, senza alcuna mediazione da parte della fotocamera. Infatti, il mirino ottico rimane attivo anche a reflex spenta.
Molto diversi sono i mirini elettronici: questi non sono altro che dei piccoli display ad altissima risoluzione, i quali propongono una ricostruzione digitale dell’immagine che raggiunge il sensore.
Il mirino elettronico, non solo permette di osservare la scena in tempo reale, ma fornisce anche un’anteprima dell’immagine che sarà effettivamente registrata dal sensore, con tutte le alterazioni dovute ad esposizione, bilanciamento del bianco e profondità di campo.
Questo rappresenta un beneficio non indifferente per chi usa una mirrorless, e costituisce una delle caratteristiche più amate delle fotocamere di questo tipo.
Per molto tempo, le performance generali del mirino elettronico hanno rappresentato un’importante nota dolente associata al sistema mirrorless. Sono stati necessari molti anni affinché la fedeltà dei colori, la nitidezza e la generale sensazione di realismo offerta dai mirini elettronici si avvicinassero a quelle dei mirini ottici.
Altro problema del quale si è tanto parlato è il cosiddetto lag, ossia il piccolo ritardo che intercorre fra lo svolgersi dell’azione nella scena reale e la sua riproduzione sul mirino.
Entrambe le questioni fanno comunque parte del passato e ad oggi la maggior parte dei mirini elettronici offre un comfort non inferiore al mirino ottico medio.
Durata della Batteria
La durata della batteria è uno dei pochi aspetti riguardo i quali le mirrorless non sono ancora riuscite ad eguagliare le prestazioni delle fotocamere reflex.
Come abbiamo appena visto, le mirrorless non dispongono di un mirino ottico il che significa mantenere sempre attivo quello elettronico o, in alternativa, il display LCD. In entrambi i casi il dispendio di energia è notevole.
Per quanto la situazione sia comunque migliorata negli anni e benché molti modelli prevedano diverse opzioni di risparmio energetico, acquistare una batteria aggiuntiva per la propria mirrorless rimane una scelta molto raccomandata, ben più di quanto lo fosse per gli utilizzatori di reflex.
Compatibilità degli obiettivi
Reflex e mirrorless, qualunque sia il produttore in questione, presentano un attacco diverso per gli obiettivi, il che rende le ottiche di un sistema incompatibili con le fotocamere del sistema opposto.
Per molto tempo, la scarsa disponibilità di ottiche per mirrorless ha rappresentato un serio problema e, soprattutto per quanto riguarda Canon e Nikon, ha scoraggiato tanti fotografi a passare al nuovo sistema.
Ad oggi, comunque, la situazione è completamente diversa: a partire dal 2018, le due aziende hanno del tutto accantonato il sistema reflex dedicandosi esclusivamente alle mirrorless e da allora si sono susseguite innumerevoli ottiche su misura per tale sistema, garantendo una scelta ampissima.
Gli obiettivi per reflex, al contrario, sono ormai perlopiù fuori produzione. Ad ogni modo, chi li possedesse, può ancora impiegarli sulle mirrorless tramite adattatore.
Messa a Fuoco
Il tradizionale sistema di messa a fuoco automatica a rilevamento di fase delle reflex, affidato ad appositi sensori, non poteva essere esteso alle mirrorless, prive dello specchio.
Quando queste fotocamere fecero la loro comparsa, l’autofocus era considerato il loro principale tallone d’Achille. A quel tempo, la sua gestione era affidata al lentissimo sistema a rilevazione di contrasto, del tutto inconciliabile con la ripresa di soggetti dinamici.
I progressi, riguardo questo aspetto, sono tuttavia stati rapidi e significativi: ad oggi, anche le mirrorless dispongono di un sistema a rilevazione di fase, che opera però a livello di sensore. Questa nuova tecnologia ha ben presto colmato il divario fra reflex e mirrorless ed anzi ha portato a prestazioni ancora superiori.
A questo proposito, c’è un’altra importante considerazione da fare, che può forse sintetizzare la svolta che le mirrorless hanno rappresentato per la fotografia. La circostanza la scena sia vista dal sensore in tempo reale, la rende analizzabile da parte del processore d’immagine: un software, con i suoi algoritmi può quindi identificare soggetti, prevederne i movimenti o riconoscere le caratteristiche dell’ambiente nel quale si trovano.
Ciò apre la strada ad interessantissime opportunità: già oggi le mirrorless riescono a rilevare la parte più importante dell’immagine (come un occhio) e mettere automaticamente a fuoco su di essa, possono essere impostate per riconoscere una tipologia di soggetti (animali, persone, veicoli) e mantenerli a fuoco, ignorando gli altri elementi della scena, e possono seguire i movimenti dei soggetti con un’efficienza ed una precisione impensabile fino a pochi anni fa.
Produttori di Reflex e Mirrorless
La produzione di reflex si è praticamente fermata nel 2020, anno in cui Canon e Nikon hanno presentato gli ultimi due modelli degni di nota (rispettivamente, le ammiraglie EOS 1Dx III e D6). Da quel momento in poi si è parlato esclusivamente di mirrorless.
Gli altri grandi produttori, ossia Sony, Fujifilm, Panasonic e Olympus si erano dal canto loro già convertiti da anni al nuovo sistema.
L’unica azienda che ad oggi sembra continuare nella produzione di macchine fotografiche reflex è Pentax, che in questo mercato ormai privo di competitors ha forse trovato una sua nicchia. Questo marchio si è sempre distino per l’assoluta qualità delle proprie macchine, ma i modelli proposti negli ultimi anni non hanno portato con sé grosse innovazioni che lascino supporre un’effettiva attività di ricerca e sviluppo nel lungo periodo.