Benvenuti nella nostra guida alle migliori fotocamere mirrorless, continuamente aggiornata con le ultime novità del mercato. Che siate principianti alla ricerca della vostra prima macchina fotografica o fotografi esperti in vena di upgrade, qui troverete tutte le informazioni necessarie a scegliere la mirrorless che fa per voi.
Nella parte introduttiva della guida parleremo di queste innovative fotocamere in termini generali: scopriremo cosa le distingua dalle altre tipologie, indicheremo a chi siano destinate e ne spiegheremo le caratteristiche chiave.
Cercheremo insomma di fugare tutti i tipici dubbi di chi si sta avvicinando al mondo della fotografia, fornendo qualche spunto utile anche a chi ha già esperienza in materia.
Nella seconda parte, troverete la classifica delle migliori fotocamere mirrorless attualmente in commercio, con una selezione che va dai modelli economici, adatti per iniziare, a quelli più professionali.
Per ciascuna macchina fotografica descriveremo il pubblico ideale, l’ambito di utilizzo prevalente e le principali specifiche tecniche, così da aiutarvi a trovare la miglior mirrorless per le vostre necessità.
Se preferite saltare l’introduzione, cliccate sul nome di un modello nel box qui sotto e passerete direttamente alla relativa sezione della guida.
Migliori fotocamere mirrorless
Presenti sul mercato da una quindicina di anni, le mirrorless sono macchine fotografiche relativamente giovani, ma che si sono già imposte come tipologia di fotocamera più diffusa al mondo.
Le mirrorless sono un’evoluzione delle reflex, macchine con le quali hanno infatti moltissimi punti in comune (obiettivo intercambiabile, controlli manuali, mirino…). Prima ancora degli aspetti tecnici, che approfondiremo più avanti, le mirrorless ereditano dalle reflex un ampio e variegato pubblico di riferimento, che spazia dai principianti assoluti ai professionisti.
Si tratta degli strumenti fotografici più avanzati oggi esistenti, sotto tutti i punti di vista, ma ciò non significa affatto che siano adatti solo a fotografi già esperti. Come molte tipologie di prodotti, le mirrorless prevedono infatti una forte segmentazione: si va dalle poco impegnative fotocamere entry-level ai costosissimi corpi professionali.
La lista delle migliori fotocamere mirrorless che vedremo in questa guida si aprirà proprio con i modelli amatoriali: economici, facili da usare e concepiti appunto per chi non ha ancora alcuna esperienza, ma dalle potenzialità comunque enormi.
La scelta giusta? Perché acquistare una fotocamera mirrorless oggi
Sì, una fotocamera mirrorless è la scelta giusta.
Possiamo affermarlo con una certa sicurezza, considerando che, come spiegato in questo articolo, si tratta di fatto dell’unica tipologia di macchine fotografiche oggi esistente. Le reflex sono ormai superate (rimpiazzate proprio dalle mirrorless) e le restanti categorie di fotocamere (compatte e bridge), divenute rarissime, sono riservate ad utilizzi specifici e di nicchia.
L’unica alternativa concreta alle mirrorless rimane oggi lo smartphone, ma se siete capitati in questa pagina è probabile che siate alla ricerca di uno strumento fotografico più completo, che possa elevare i vostri scatti a qualcosa di più di semplici foto ricordo, svelandone il lato artistico e permettendovi di esprimere la vostra creatività in tutto il suo potenziale.
I vantaggi delle fotocamere mirrorless, rispetto ai telefonini ed alle altre tipologie di macchine fotografiche sono molteplici e riguardano aspetti come la qualità d’immagine, la reattività, la versatilità e la gestione dello scatto.
Mirrorless vs smartphone
Per quanto celebrate possano essere oggi le potenzialità fotografiche degli smartphone (oggettivamente notevoli) non c’è confronto sul piano delle prestazioni: nessun professionista o appassionato si affiderebbe mai ad un telefonino per uno scatto importante.
Gli smartphone sono preziosi alleati per le foto di tutti i giorni, che non richiedono una qualità elevata, o nei casi in cui la riuscita dello scatto non dipende da questioni tecniche (ma magari dal soggetto o dall’attimo colto).
In contesti appena più evoluti delle foto quotidiane, però, anche la più economica fra le migliori mirrorless che descriveremo surclassa qualunque smartphone, inclusi i costosissimi modelli top di gamma.
Associata ad obiettivi e tecniche adeguate, una mirrorless permette di gestire una moltitudine di inquadrature, fotografare particolari estremamente distanti (preservando comunque la massima qualità), riprendere soggetti in movimento (ad esempio animali selvatici), dosare la profondità di campo o allungare l’esposizione per ricavare effetti onirici e surreali.
Mirrorless vs compatte/bridge
Arriveremmo alle stesse conclusioni anche paragonando le fotocamere mirrorless a compatte e bridge, macchine fotografiche oggi meno comuni di un tempo, caratterizzate anch’esse da prestazioni generalmente poco avanzate.
Per la verità, le compatte sono una categoria di macchine piuttosto varia, che include anche modelli particolarmente evoluti, se non addirittura professionali. Si tratta comunque di prodotti specialistici, ed eventuali vantaggi rispetto alle mirrorless sarebbero limitati a pochi ambiti specifici.
Mirrorless vs reflex
Come dicevamo, le mirrorless sono un’evoluzione delle reflex, il che rende queste due tipologie di macchine molto simili.
La differenza principale riguarda in questo caso l’aspetto tecnologico: il vantaggio di fondo delle mirrorless è quello di prevedere un funzionamento più semplice, che fa a meno di alcuni componenti fisici tipici delle reflex (specchio e pentaprisma).
L’architettura più snella riduce l’ingombro della macchina ed apre la strada a nuove possibilità nell’elaborazione dello scatto, con significativi benefici legati all’autofocus ed alla qualità d’immagine.
Di tutto ciò abbiamo parlato nel dettaglio nell’articolo reflex vs mirrorless, al quale vi rimandiamo nel caso voleste approfondire l’argomento.
Al di là dei vantaggi delle mirrorless insiti nella loro struttura, va considerato come lo sviluppo di nuove reflex sia fermo da anni, il che significa che gli ultimi modelli disponibili sono ormai alquanto datati.
Vogliamo comunque sottolineare che l’esperienza di scatto ed il feeling non variano fra le due tipologie di macchine fotografiche: se avete già familiarità con una reflex non troverete alcuna difficoltà a padroneggiare una mirrorless.
Come scegliere la miglior fotocamera mirrorless per te
Prima di elencare i modelli di migliori mirrorless in commercio, vogliamo fare qualche ulteriore considerazione su queste macchine fotografiche e sulle loro caratteristiche principali, da valutare con particolare attenzione per stabilire quale scegliere con maggiore consapevolezza.
Obiettivo: scegliere una mirrorless con ottica in bundle o ‘solo corpo‘
Le mirrorless sono macchine fotografiche ad obiettivo intercambiabile: al contrario di smartphone e compatte, devono quindi essere associate ad un’ottica per poter fotografare.
Per chi si accinge ad acquistare la sua prima fotocamera, questa circostanza potrebbe essere fonte di preoccupazione: oltre a dover stabilire quale mirrorless scegliere bisognerà anche capire quale obiettivo associarle?
In realtà, non necessariamente: di norma, le migliori mirrorless per principianti vengono vendute in kit con un obiettivo standard, più che sufficiente per iniziare ad usare la macchina fotografica e fronteggiare la maggior parte delle situazioni.
Talvolta si può scegliere di acquistare mirrorless in bundle con due diversi obiettivi, fra i quali tipicamente quello standard ed un teleobiettivo zoom adatto ai soggetti distanti. È anche possibile, ovviamente, comprare la mirrorless in versione body, ossia solo la fotocamera, provvedendo alla scelta degli obiettivi separatamente.
Il nostro consiglio, se non avete ancora dimestichezza con le fotocamere ad obiettivo intercambiabile, è proprio quello di acquistare una mirrorless con obiettivo standard in kit. Ciò vi permetterà di iniziare a sporcarvi le mani con la vostra nuova macchina fotografica e stabilire in un secondo momento, con cognizione di causa, quali siano i migliori obiettivi da associarvi.
Qui su Abc Camera abbiamo diverse guide utili alla scelta delle ottiche, che troverete nell’apposita sezione dedicata agli obiettivi.
Il ‘formato’ del sensore nelle mirrorless: cosa c’è da sapere
Il sensore, componente che si occupa dell’effettiva acquisizione dell’immagine, è il cuore delle fotocamere mirrorless, come d’altronde di qualsiasi macchina fotografica digitale.
Del sensore, la prima caratteristica da conoscere è (non la risoluzione ma…) la superficie, ossia le dimensioni fisiche. Sensori più grandi tendono ad offrire una migliore qualità d’immagine in termini di livello di dettaglio, resistenza alle alte sensibilità (scatti con poca luce) e resa dello sfocato, permettendo inoltre una gestione più accurata della profondità di campo.
A seconda delle loro dimensioni, i sensori digitali ricadono in determinati formati standard ed in particolare, tra le migliori mirrorless che abbiamo selezionato troveremo i seguenti:
- Micro Quattro Terzi (4/3, o MFT). È il sensore più piccolo ed attualmente quello più usato da Olympus e Panasonic. Le sue ridotte dimensioni dovrebbero riflettersi su quelle complessive della fotocamera, rendendola particolarmente compatta. Di contro, la qualità d’immagine è lievemente più bassa rispetto ai sensori di dimensioni maggiori.
- APS-C. Per molti anni è stato il sensore di riferimento per le fotocamere amatoriali (sia reflex che mirrorless). Ancora oggi, nonostante la contrazione dovuta all’espansione da un lato dei full frame e dall’altro dei 4/3, è quello più diffuso sulle mirrorless entry-level ed amatoriali. Gli APS-C sono in grado di sfornare un’ottima qualità d’immagine, adatta in molti casi anche ad un utilizzo professionale.
- Full Frame. Le fotocamere che adottano un sensore full frame permettono di ottenere una qualità d’immagine eccezionale e di gestire con maggiore facilità la profondità di campo, ma presentano anche dimensioni maggiori e prezzi significativamente più elevati.
Precisiamo, per completezza, che esistono o sono esistite in passato mirrorless con sensori più piccoli del Micro Quattro Terzi (il defunto sistema Nikon J) o più grandi del full frame (le medio formato), ma si tratta di casi particolari, dei quali non ci occuperemo in questa guida generalista.
Se siete in procinto di acquistare la vostra prima mirrorless vi suggeriamo di orientarvi verso macchine con sensore APS-C o MFT, che garantiscono una qualità d’immagine nettamente superiore rispetto ai minuscoli sensori di smartphone e compatte.
Le migliori mirrorless economiche che abbiamo incluso in questa guida (i primi modelli che descriveremo) sono tutte dotate di sensori di questo tipo.
I sensori full frame si spingono potenzialmente ancora oltre, ma per essere sfruttati appieno richiedono in generale l’impiego di obiettivi di fascia più alta ed una buona padronanza della tecnica fotografica.
Se invece avete già fatto esperienza con una reflex, una mirrorless entry-level o una compatta avanzata e desiderate effettuare un upgrade, orientarsi verso una mirrorless full frame può rappresentare la scelta migliore, soprattutto se i vostri ambiti prediletti sono paesaggi, ritratti, street photography o foto in studio.
Un tempo, full frame era sinonimo di fotocamera professionale ed i sensori di questo tipo erano associati a prezzi proibitivi. Già nell’ultimo decennio di dominio delle reflex la situazione è però cambiata, con la nascita di diverse linee di fotocamere a pieno formato relativamente economiche.
Ad oggi, come vedremo, fra le migliori mirrorless full frame figurano diverse opzioni dal prezzo contenuto, pensate per i semplici appassionati.
La risoluzione delle mirrorless: quanto conta davvero
La risoluzione del sensore, come già saprete, indica quanti pixel comporranno le immagini scattate da una mirrorless. Un sensore da 24 megapixel (24 milioni di pixel) acquisirà ad esempio immagini di circa 6.000 x 4.000 pixel.
Una maggiore risoluzione è ovviamente un aspetto desiderabile, dato che consente di eseguire ritagli più spinti, osservare maggiori particolari e poter stampare in formati più grandi. Tuttavia, ciò vale solo ragionando a parità di livello di dettaglio.
Il primo limite, in questo senso, riguarda la dimensione fisica del sensore, sulla quale non a caso ci siamo dilungati nella sezione precedente.
Una risoluzione molto elevata, come i 45 megapixel della Canon EOS R5, può ancora essere gestita adeguatamente da un ampio sensore full frame. Sensori più piccoli, come un APS-C o un MFT, farebbero molta più fatica a mantenere una qualità simile, poiché corrisponderebbe ad una densità di pixel significativamente superiore.
Osservando l’immagine a piena risoluzione, i dettagli apparirebbero tendenzialmente più morbidi, meno definiti e con una grana più visibile, per quanto ciò dipenda anche dallo specifico sensore e dalle condizioni di scatto.
Da notare che molti smartphone, come le compatte di alcuni anni fa, sbandierano risoluzioni stratosferiche (40, 50, 100 megapixel…) il che potrebbe indurre a credere che offrano più di una mirrorless da 20 o 24 megapixel.
In realtà, i telefonini integrano sensori minuscoli (normalmente ampi meno di 1/3 di un APS-C) e non riescono neanche lontanamente a gestire simili densità di pixel: basta osservare le immagini a risoluzione piena per accorgersi di quanto siano sgranate, impastate e piene di artefatti!
Altro limite può essere rappresentato dall’obiettivo associato alla mirrorless. Una big megapixel come la già citata Canon EOS R5 può sfornare un livello di dettaglio impeccabile a dispetto dei suoi 45 megapixel. Tuttavia, sarà necessario associarle obiettivi professionali, che supportino a loro volta una simile qualità (nel caso delle ottiche si parla di risolvenza), mentre uno zoom economico comporterebbe un significativo calo di definizione.
Fatte queste precisazioni, che speriamo vi siano state utili, veniamo ai consigli più pratici. Se state per acquistare la vostra prima mirrorless e non avete un genere fotografico specifico di riferimento, la risoluzione del sensore è secondo noi un aspetto che può passare in secondo piano.
Tutte le migliori mirrorless che vedremo in questa guida offrono infatti una risoluzione più che abbondante in un ambito generalista, generalmente di 20 o 24 megapixel per i modelli economici, e mai sproporzionata rispetto alle potenzialità del sensore che integrano.
Ricorrere a sensori con più risoluzione (e, come abbiamo visto, ad obiettivi all’altezza) è uno sforzo richiesto, solitamente, in ambito professionale, qualora si preveda di effettuare stampe di grandi dimensioni o si debbano mettere in luce i dettagli più fini dei prodotti o dei paesaggi ripresi.
Fra gli appassionati, la maggiore risoluzione è molto apprezzata dai fotografi dediti alla ripresa di uccelli o animali selvatici dalla lunghissima distanza. Più megapixel permettono in questo caso di ritagliare l’immagine e conseguentemente ingrandire il soggetto laddove il teleobiettivo usato non fosse sufficiente.
Inoltre, nelle scene in movimento, ci si può permettere di mantenere l’inquadratura un po’ più larga assicurandosi di riprendere il soggetto per intero ed in seguito migliorare la composizione con un semplice ritaglio.
Scegliere una mirrorless con mirino o senza
Contrariamente alle reflex, non tutte le fotocamere mirrorless sono dotate di un mirino. Qualora presente, il mirino è di tipo elettronico (non ottico) e viene indicato con l’acronimo EVF (“Electronic Viewfinder“).
È stato necessario attendere diversi anni affinché i mirini delle mirrorless (inizialmente, diciamolo, quasi inutilizzabili) eguagliassero le prestazioni di quelli delle reflex. Oggi, comunque, possiamo affermare che offrano un’esperienza di scatto generalmente fluida e confortevole.
Le mirrorless che dispongono di un mirino sono talvolta dette EVIL (“Electronic Viewfinder Interchangeable Lens” ossia “[fotocamere] con mirino elettronico ed obiettivo intercambiabile”). Quando si tratta di scegliere una mirrorless, la presenza o meno del mirino è un altro fra i principali aspetti da valutare.
Chi è abituato a scattare con le fotocamere più economiche (o con lo smartphone), potrebbe forse ritenere questo componente superfluo, mentre chi proviene dalle reflex lo reputa spesso irrinunciabile.
In effetti, l’utilità del mirino è piuttosto soggettiva e dipende molto anche dal genere di foto che si fanno. In ogni caso ci sono situazioni nelle quali è particolarmente complicato inquadrare attraverso il display LCD, ad esempio quando si scatta con focali lunghe o in presenza di molta luce.
Rispetto a quelli ottici, i mirini elettronici delle mirrorless presentano un importante vantaggio: permettono di visualizzare in tempo reale l’effetto delle impostazioni di scatto, come la luminosità e il bilanciamento del colore, offrendo un controllo immediato sul risultato finale.
Inoltre, integrano strumenti di assistenza alla messa a fuoco, come il focus peaking, che evidenzia le aree nitide dell’inquadratura e semplifica la regolazione precisa della messa a fuoco, soprattutto nelle scene con dettagli complessi o in condizioni di bassa luce.
Il mirino elettronico non è altro che un piccolo display, ed in quanto tale le sue caratteristiche di base sono la diagonale e, soprattutto, la risoluzione. Alcune fotocamere mirrorless, benché sprovviste di mirino, danno la possibilità di collegarne uno esterno, da acquistare separatamente.
La velocità di raffica delle mirrorless: quando è importante
La velocità di raffica non è fra le caratteristiche delle fotocamere messe in maggiore evidenza, ma pensiamo sia importante sapere quantomeno di cosa si tratti, se avete intenzione di comprare una mirrorless, soprattutto per determinati utilizzi.
Questo dato indica il numero di scatti che la fotocamera sarà in grado di registrare in successione nell’arco di un secondo. Se ad esempio la raffica è di 8fps (8 frames per second), significa che attivando lo scatto continuo e tenendo premuto il pulsante di otturazione la macchina fotografica potrà registrare fino ad 8 immagini in un secondo.
Da questo punto di vista, le prestazioni delle fotocamere variano moltissimo in base alla fascia di prezzo, ma anche del tipo di utilizzo per il quale la macchina fotografica è concepita. I modelli entry-level si fermano solitamente a valori compresi fra i 3 ed i 8fps mentre alcune fra le migliori mirrorless professionali (quelle tagliate per i fotografi sportivi) possono raggiungere e superare i 30 o 40fps.
Recenti corpi ultra-specialistici con otturatore elettronico, global shutter e sensore di ultima generazione hanno toccato l’incredibile (e probabilmente inutile) soglia dei 120fps.
La tecnica di scattare immagini in rapida successione è associata ai soggetti in rapido movimento (animali, atleti in competizione, scene dinamiche varie…) poiché acquisire una grande quantità di immagini ad una frazione di secondo l’una dall’altra comporta maggiori possibilità di cogliere l’attimo giusto (soggetto completamente visibile, dettaglio principale a fuoco…) o banalmente di poter scegliere la versione migliore fra una sequenza di scatti simili.
Il dato sulla velocità di scatto in raffica è normalmente affiancato da altre informazioni complementari. La prima è il buffer massimo, ossia il numero di fotografie che è possibile registrare a tale velocità, ed il secondo è il supporto o meno dell’autofocus in modalità drive.
In alcuni casi velocità elevate sono associati a buffer molto limitati: ad esempio, una velocità di 20fps per un buffer di 10 scatti significa di fatto che si potrà registrare una sequenza che copre appena mezzo secondo (spesso insufficiente). Succede inoltre che la velocità di raffica sia garantita solo con autofocus continuo disattivato, il che significa che la messa a fuoco sarà calcolata solo in occasione del primo scatto.
L’importanza della velocità di scatto in raffica, come avrete intuito, dipende dal tipo di foto che intendete scattare. Se pensate di concentrarvi soprattutto su soggetti statici (paesaggi, ritratti, architettura, foto di scene quotidiane…) è evidente che tale parametro non ha alcuna rilevanza.
Al contrario, se prevedete di dedicarvi abitualmente a riprese sportive, caccia fotografica ed in generale a soggetti in movimento, allora vale la pena orientarsi su macchine fotografiche che offrano prestazioni superiori sotto questo profilo.
In un contesto non-professionale una raffica effettiva di 10/15fps con autofocus continuo e buffer adeguato dovrebbe essere più che sufficiente a fronteggiare qualsiasi soggetto dinamico nella maggior parte delle situazioni.
Le prestazioni riguardo scatto in raffica sono fra quelle che più fanno lievitare il prezzo delle fotocamere ed ha senso orientarsi su corpi sbilanciati su questo versante solo se è davvero essenziale non rischiare di perdere alcun potenziale scatto.
Detto ciò, nella lista delle migliori mirrorless che abbiamo compilato, siamo stati attenti ad includere anche alcuni modelli non strettamente professionali e dal prezzo accessibile che vantano ottime prestazioni sotto questo punto di vista.
Mirrorless con stabilizzatore incorporato e senza
Lo stabilizzatore d’immagine è un dispositivo che permette, in una certa misura, di compensare il movimento delle nostre mani, sia pure impercettibile, quando scattiamo una foto senza l’ausilio del treppiedi e di rendere la ripresa, appunto, più stabile.
Lo stabilizzatore riduce notevolmente il rischio di incorrere in foto mosse, soprattutto scattando con poca luce o con potenti teleobiettivi. Fino a pochi anni fa era normalmente integrato negli obiettivi, mentre oggi viene frequentemente applicato al sensore delle fotocamere, in particolare delle mirrorless. In questo caso, il sistema è identificato dalla sigla IBIS che sta per “in-body image stabilization“.
La tendenza della maggior parte dei produttori è quella di riservare lo stabilizzatore alle proprie mirrorless di fascia media e di fascia alta, escludendo invece i modelli entry-level.
A nostro avviso, si tratta di un optional importante che può realmente fare la differenza fra uno scatto riuscito ed uno da cestinare causa mosso: a parità di fattori vi suggeriamo quindi di orientarvi su fotocamere che ne siano provviste. Detto ciò, se pensato di fotografare sempre in condizioni di buona illuminazione o avvalendovi del treppiedi, la presenza dello stabilizzatore potrebbe essere superflua.
Allo stesso modo, si può ovviare allo stabilizzatore su corpo macchina impiegando un obiettivo stabilizzato, sebbene in molti casi avere la doppia stabilizzazione (su obiettivo e su sensore) ne migliori l’efficacia complessiva.
La tropicalizzazione del corpo macchina
Passando in rassegna le migliori mirrorless del momento segnaleremo che alcune di esse sono tropicalizzate; cosa significa? La tropicalizzazione indica che la macchina fotografica è progettata per resistere e rimanere operativa anche in caso di condizioni climatiche sfavorevoli.
Un corpo macchina tropicalizzato può quindi essere usato anche a temperature particolarmente basse, sotto la pioggia o in presenza di un eccezionale tasso di umidità, senza rischiare di incorrere in guasti.
Nel caso pensaste di usare spesso la fotocamera in ambienti simili, la tropicalizzazione potrebbe rappresentare un fattore importante per determinare quale mirrorless scegliere. In caso contrario, è un aspetto che può tranquillamente passare in secondo piano, tenendo conto che (benché ciò non sia ufficialmente garantito) la maggior parte delle moderne fotocamere resiste comunque ad una pioggia leggera o a qualche piccolo urto.
Mirrorless per video: gli aspetti da valutare
Oltre che per gli scatti fotografici, le mirrorless si sono presto affermate come eccezionali strumenti nell’ambito delle riprese video e rappresentano oggi l’opzione prediletta da un gran numero di youtuber e videomaker.
Se pensate di effettuare riprese video solo occasionalmente e non avete ambizioni professionali a riguardo, non vale la pena fare troppi ragionamenti su questo tema: qualsiasi mirrorless è ormai in grado di restituire risultati adeguati ad un contesto amatoriale.
Al contrario, se è proprio questo l’ambito nel quale siete maggiormente impegnati e necessitate di prestazioni superiori rispetto l’acquisizione di filmati, alcuni particolari aspetti assumono un’importanza cruciale.
Il formato di registrazione prevalente è ormai da tempo il 4K, il quale offre un ottimo livello di dettaglio per la maggior parte degli utilizzi. Poche mirrorless ormai si fermano al Full HD mentre è sempre più frequente che, al contrario, si spingano oltre, supportando il 6K o addirittura all’8K, nel caso di corpi professionali.
Altro elemento da considerare è il frame rate: una frequenza di 60 fps assicura una buona fluidità delle scene, specie quando sono presenti movimenti rapidi; per effetti slow-motion è invece indicato un frame rate superiore, come 120 fps o più.
Alcuni optional che in ambito fotografico hanno un’utilità soggettiva diventano spesso essenziali per chi si dedica principalmente alle riprese video. Un esempio è lo stabilizzatore incorporato, che migliora la fluidità dei filmati evitando il tipico crop della stabilizzazione digitale. Molto richiesto è anche il display ribaltabile, che permette di visionare se stessi durante la registrazione.
La presenza di un ingresso per il microfono esterno è normalmente considerata irrinunciabile da chi cerca una mirrorless per video, specialmente se si intende realizzare vlog o interviste, in cui la chiarezza della voce è essenziale. Impiegare un microfono esterno offre un notevole vantaggio rispetto all’utilizzo di quello integrato, garantendo una qualità audio superiore.
Alcuni modelli includono anche un’uscita per cuffie, che permette di monitorare l’audio durante la registrazione ed offrendo un controllo immediato su eventuali problemi sonori.
Infine, per chi ha esperienza di editing video, alcune delle migliori mirrorless in commercio supportano profili avanzati come Log o HLG. Questi profili sono visti un po’ come l’equivalente del formato RAW nell’ambito video: permettono infatti di registrare una gamma dinamica più ampia, così da avere un più ampio margine di intervento in fase di post-produzione sui sui colori e sulle tonalità.
Migliori mirrorless: classifica
Fatta questa lunga introduzione, che speriamo vi sia stata utile, siamo finalmente giunti alla classifica delle migliori mirrorless del momento. Di seguito analizzeremo ognuno dei modelli che abbiamo scelto di includere nella nostra guida, ordinati orientativamente per fascia di prezzo.
Canon EOS R100
La nostra guida prende il via con la Canon EOS R100, una delle macchine fotografiche più economiche oggi reperibili sul mercato.
L’aspetto più interessante di questa fotocamera è rappresentato proprio dal prezzo particolarmente accessibile (a dispetto di prestazioni più che dignitose) che la rende, per la maggior parte degli utenti, la miglior mirrorless per iniziare.
In perfetta continuità con le reflex entry-level di qualche anno fa (le varie 4000D, 2000D, 1300D), Canon ha messo a punto il prodotto perfetto per i principianti che vogliono avvicinarsi al mondo della fotografia “che conta” senza impegnare un budget troppo elevato.
Detto ciò, non dobbiamo pensare che si tratti di un prodotto di bassa qualità: tutt’altro! Rispetto alle opzioni più avanzate, che vedremo in seguito, è ovvio che esistano delle rinunce, ma queste riguardano soprattutto aspetti secondari ed optional vari.
Nelle sue caratteristiche chiave, la Canon EOS R100 si presenta come una fotocamera di tutto rispetto ed è potenzialmente in grado di sfornare immagini di qualità straordinaria.
In Sintesi
- Prezzo contenuto
- Prestazioni elevate
- Facilità d'uso
- Assenza Optional
Accennando alle specifiche tecniche, questa mirrorless è in grado di registrare filmati in formato 4K e dispone di un ottimo sensore da 24 megapixel, risoluzione ideale per una APS-C.
Grazie al chip WiFi incorporato è possibile instaurare una connessione col proprio smartphone, così da trasferire rapidamente i propri contenuti ed eventualmente condividerli su internet.
Da apprezzare come, nonostante si tratti di un modello economico, sia prevista la presenza del mirino elettronico, il quale può essere sfruttato in alternanza al display LCD per la gestione dell’inquadratura.
Per quanto riguarda l’utilizzo, come qualsiasi mirrorless, la Canon EOS R100 prevede sia le modalità manuali che quelle completamente automatiche. Anche se non siete molto esperti potrete quindi iniziare ad utilizzarla sin da subito con soddisfazione avvicinandovi progressivamente ai controlli manuali.
La macchina fotografica può adeguarsi a qualsiasi ambito: paesaggi, fotografia di viaggio, ritratti, sport, animali, e così via… Nessun genere fotografico è precluso ed in un contesto amatoriale le performance sono più che sufficienti.
Optional a parte, rispetto alle altre mirrorless economiche presenti in questa guida, l’unico limite degno di nota è la velocità di scatto in raffica di soli 3,5 fps in AF continuo. Come spiegato nell’introduzione, ciò potrebbe essere determinante solo se pensate di specializzarvi nella ripresa di soggetti in rapidissimo movimento (eventi sportivi, animali selvatici…) ed in tal caso vale la pena valutare un prodotto alternativo, come la Nikon Z30 che vedremo a breve. Se però vi approcciate a questo genere di scatti solo occasionalmente, la velocità di raffica rappresenta un fattore secondario.
La Canon EOS R100 viene normalmente venduta in kit con l’obiettivo base 18-45mm, sufficiente per la maggior parte delle situazioni ordinarie. In seguito, a seconda del tipo di foto che intendete scattare, potrete eventualmente associarle ottiche più specifiche, scegliendo fra quelle ad attacco RF e RF-S.
Nel complesso, reputiamo la Canon EOS R100 la miglior mirrorless con la quale un principiante assoluto possa oggi iniziare a crescere come fotografo, grazie al prezzo competitivo, alle buone prestazioni generali, alla facilità di utilizzo ed all’ampia gamma di obiettivi compatibili.
Canon EOS R100
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Nikon Z30
Proseguiamo nella nostra panoramica con la Nikon Z30, altra interessantissima opzione fra le migliori mirrorless amatoriali per principianti ed appassionati.
Con la Z30, Nikon sembra aver voluto eliminare qualsiasi optional, concentrandosi piuttosto sull’essenziale, così da offrire un’esperienza fotografica appagante e risultati di elevata qualità.
In generale, la macchina fotografica può adattarsi a qualunque ambito e vanta prestazioni in linea con le altre mirrorless amatoriali che vi stiamo descrivendo. Su alcuni punti (video, rapidità e caratteristiche fisiche) si spinge però oltre, arrivando a competere con prodotti di fascia più alta.
Si tratta della mirrorless Nikon oggi più economica, ma non di una fotocamera low-cost. Anche il prezzo, per quanto più che ragionevole, non è paragonabile a quello di una entry-level pura come la EOS R100 vista prima.
Ma entriamo più nel dettaglio, volgendo lo sguardo alle principali caratteristiche tecniche della Nikon Z30.
In Sintesi
- Reattività
- Comparto video
- Assenza mirino
Il sensore presenta una risoluzione di 20 megapixel, solo lievemente inferiore alla media per questo tipo di prodotti e comunque sufficienti un po’ per qualsiasi utilizzo ordinario.
La qualità d’immagine è eccellente in qualsiasi condizione di scatto, ed un’ottima resistenza alle alte sensibilità ISO, associata alle buone prestazioni dell’autofocus, permette di cimentarsi con successo anche negli scatti con poca luce.
Balza all’occhio la sorprendente raffica di ben 11 fps, che garantisce maggiori possibilità di cogliere l’attimo perfetto fotografando scene caotiche o soggetti in rapido movimento (atleti, bambini, uccelli, animali in libertà…). Se pensate di dedicarvi prevalentemente a soggetti simili, questo aspetto è determinate: le altre mirrorless in questa fascia di prezzo si fermano infatti, normalmente, a velocità inferiori.
La Nikon Z30 supporta il formato 4K e proprio la registrazione di filmati rappresenta uno degli utilizzi più congeniali (e più pubblicizzati) della fotocamera, suggerita un po’ ovunque a vlogger e youtuber come una delle migliori mirrorless per video.
Non a caso, la macchina fotografica è compatibile con una lunga serie di accessori che semplificano le riprese video, può essere collegata ad un microfono esterno professionale o al telecomando Nikon ML-L7, ed integra numerose funzioni su misura per filmati di alto livello.
La Nikon Z30 non dispone di un mirino elettronico, circostanza che ha permesso di risparmiare sia sul peso che sui costi di produzione (ma che potrebbe rappresentare un limite per alcuni utilizzi). Ottimo è invece il display LCD, dotato di funzionalità touch e completamente orientabile in qualsiasi direzione.
Segnaliamo anche che la fotocamera è dotata di tropicalizzazione (circostanza sorprendente su un prodotto economico) e può dunque resistere ad un utilizzo intensivo in condizioni ambientali sfavorevoli.
La Nikon Z30 viene normalmente venduta in kit con l’obiettivo di base 16-50mm ed eventualmente lo zoom tele 50-250mm, per chi desidera partire con un corredo già completo. Gli obiettivi compatibili sono quelli ad attacco Nikon Z come anche, tramite adattatore, quelli per reflex Nikon F.
In definitiva, se siete orientati soprattutto verso le riprese video o la fotografia d’azione e particolari optional non sono per voi essenziali, la Nikon Z30 è probabilmente la miglior mirrorless per iniziare reperibile oggi sul mercato.
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Panasonic Lumix G100
Proseguiamo nella nostra classifica delle migliori fotocamere mirrorless del momento parlando della Panasonic Lumix G100, una macchina fotografica – ancor più della Nikon Z30 appena vista – concepita su misura per i vlogger ma che può dire la sua anche nel campo della fotografia.
La Panasonic Lumix G100 dispone di un sensore Micro 4/3 da 20 megapixel e nella ripresa di filmati supporta, come era facile prevedere, il formato 4K.
Un efficientissimo sistema di stabilizzazione a 5 assi che lavora in sinergia con l’eventuale stabilizzatore in dotazione all’ottica, consente di registrare video fluidi e privi di oscillazioni anche in caso di riprese in movimento.
Un ulteriore aiuto viene fornito dall’impugnatura SHGR1 (acquistabile separatamente o in bundle con la fotocamera), che all’evenienza si trasforma in un treppiedi compatto e che è dotata di comandi fisici per l’avvio e la sospensione dei video.
Anche molte delle funzionalità della Panasonic Lumix G100 sono pensate appositamente per la ripresa di filmati. Ai video possono essere applicati vari effetti artistici direttamente in-camera e sono previste diverse opzioni per la personalizzazione delle riprese in slow motion e time-lapse.
In Sintesi
- Comparto Video
- Prezzo Contenuto
- Presenza Mirino
- Velocità di Raffica
Se desiderate eseguire elaborazioni più personalizzate e minuziose sui vostri video potrete invece avvalervi del profilo V-LogL preinstallato, il quale permette di mantenere tutte le informazioni grezze registrate dalla macchina in fase di ripresa, riducendo la compressione e permettendo una post-produzione più spinta.
Eccezionale è il microfono integrato nella fotocamera, dotato di funzionalità avanzate di rilevamento che esaltano i suoni provenienti da una determinata direzione (ad esempio evidenziando quelli emessi da una fonte posizionata davanti o dietro la fotocamera, o la voce di una persona automaticamente individuata). Grazie all’apposito connettore jack è altresì possibile collegare alla Panasonic Lumix G100 un microfono esterno.
Molto convincente anche il display LCD touch con diagonale da 3″ direzionabile e completamente ribaltabile, affinché sia possibile visionare se stessi durante le riprese. Oltre allo schermo, è disponibile un buon mirino elettronico; una piacevole sorpresa, questa, considerando sia il target al quale la fotocamera si rivolge che la fascia di prezzo in cui rientra.
Benché considerata una delle migliori mirrorless per video, la Panasonic Lumix G100 può vantare prestazioni di tutto rispetto anche in ambito strettamente fotografico: magari sarà un po’ meno avanzata degli altri modelli di pari fascia, ma la differenza con smartphone e compatte rimane comunque abissale.
Ad ogni modo, per quanto adatta ad entrambe le applicazioni, consigliamo la Panasonic Lumix G100 soprattutto a chi pensa di utilizzarla principalmente per i filmati e magari occasionalmente per scattare foto. Pensiamo infatti che impiegarla unicamente per le fotografie significherebbe sfruttarne solo in parte le potenzialità.
Panasonic Lumix G100
- Video 4K stabili con microfono OZO Audio per un suono cristallino
- Leggera e compatta, ideale per vlogging e cattura creativa
- Immagini eccezionali e connettività avanzata per condividere all'istante
Fujifilm X-T30 Mark II
Proseguiamo nel nostro confronto fra le migliori mirrorless con la Fujifilm X-T30 Mark II, macchina fotografica che, per caratteristiche e potenzialità, si colloca un gradino al di sopra dei modelli visti finora.
La fotocamera dispone di un sensore APS-C da 26 megapixel di risoluzione ed è in grado di registrare filmati nel formato C4K, il quale offre un lieve vantaggio rispetto al consueto 4K, in termini di risoluzione.
La Fujifilm X-T30 Mark II può vantare prestazioni eccellenti anche sul piano della reattività, che ben si conciliano con la fotografia d’azione e garantiscono ottime chance di cogliere l’attimo giusto nella ripresa di scene dinamiche
L’autofocus si dimostra rapido e preciso anche in condizioni di scarsa luminosità e permette, fra l’altro, di agganciare un occhio umano all’interno dell’inquadratura mantenendo la messa a fuoco su di esso anche quando il soggetto si muove.
In Sintesi
- Qualità d'Immagine
- Versatilità
- Estetica
- Assenza Stabilizzatore
Buone (seppure un po’ inferiori agli standard attuali) sono anche le capacità di scatto in raffica: la Fujifilm X-T30 M2 può registrare immagini fino ad 8fps per un massimo di 105 JPEG o 18 RAW. È anche prevista un’apposita modalità che, applicando un crop di 1.25x ed impiegando l’otturatore elettronico, consente di raggiungere i 30fps per 29 JPEG o 17 RAW.
Il display orientabile presenta una diagonale di 3″ ed una risoluzione di 1.620.000 pixel. Valori in linea con le altre mirrorless in questa fascia di prezzo, sebbene pensiamo sia un peccato che Fujifilm non abbia riproposto lo strepitoso display da 3,5″ integrato qualche anno fa su X-A7 e X-T200.
Ad affiancare il display è disponibile un buon mirino elettronico da 0,39″ di diagonale e 2.360.000 punti di risoluzione, dotato di sensore di prossimità e regolazione delle diottrie.
Interessante la presenza di due ghiere, sulla parte superiore del corpo macchina, deputate al controllo diretto del tempo di posa e della compensazione dell’esposizione, che avvicinano la Fujifilm X-T30 II alle care vecchie fotocamere a pellicola.
Un’associazione, questa, rafforzata dall’estetica in evidente stile vintage, ma anche da alcune funzioni della macchina, che permettono di simulare l’utilizzo di celebri pellicole del passato.
Peso e dimensioni appaiono estremamente contenuti, soprattutto considerando la presenza di un sensore APS-C e del mirino elettronico: la Fujifilm X-T30 Mark 2 misura infatti solo 118 x 82 x 47mm per un peso di 378 grammi.
Nel complesso si tratta di un’ottima fotocamera a 360°, che può adattarsi a qualsiasi genere fotografico e regalare tante soddisfazioni sia lato foto che video.
L’ideale per chi magari ha già esperienza con una reflex e si sta affacciando adesso al mondo delle mirrorless, ma anche per chi parte da zero e vuole farlo con uno strumento che non ponga limiti alla sua crescita fotografica.
Fujifilm-X-T30 Mark II
- Dettagli e colori brillanti grazie al sensore X-Trans IV
- Registra video 4K e sfrutta il design vintage moderno
Sony A6700
La Sony A6700 è l’ultima arrivata – nonché il prodotto più evoluto – fra le mirrorless APS-C proposte dall’azienda. Questo modello va a sostituire la A6600, quattro anni più anziana, apportando numerose migliorie.
Si tratta di una macchina fotografia collocabile nella fascia media sia dal punto di vista delle prestazioni, sia del prezzo. In generale, il target di riferimento è quello dei fotografi che hanno già fatto un po’ di esperienza, magari con corpi meno impegnativi.
Concepita come da tradizione all’insegna della compattezza e della trasportabilità, la Sony Alpha 6700 racchiude in meno di mezzo chilo di peso un display touch da 3″ completamente articolato ed uno stabilizzatore in-body dall’efficacia dichiarata di ben 5 stop.
Questo significa che scattando in situazioni di scarsa luminosità oppure impiegando lunghezze focali molto elevate si limiterà notevolmente il rischio di ritrovarsi con fotografie mosse.
In Sintesi
- Performance AF
- Flessibilità
- Compattezza
- Mirino decentrato
È anche presente un mirino elettronico di eccellente fattura, collocato purtroppo in posizione decentrata rispetto al retro della macchina il che, a giudizio di molti fotografi, ne rende talvolta l’utilizzo un po’ scomodo.
Tornando sul corpo macchina, del quale abbiamo già apprezzato la compattezza, sottolineiamo anche la presenza della tropicalizzazione, che rende la fotocamera resistente a pioggia, polvere, alti tassi di umidità e temperature estreme. Potrete dunque utilizzarla in qualsiasi condizione ambientale, nei limiti del ragionevole.
La Sony Alpha 6700 dispone di un rinnovato sensore da 26 megapixel, può riprendere filmati nel formato 4K e scattare ad una velocità di raffica fino a 11fps per un massimo di 59 immagini in formato RAW (o 1000 in formato JPEG compresse).
Si tratta a nostro giudizio di una fotocamera in grado di approcciarsi a qualsiasi genere fotografico ed a qualsiasi soggetto, ma sbilanciata soprattutto sul versante della fotografia d’azione e della ripresa di scene dinamiche.
Ambiti particolarmente congeniali alla Sony A6700 sono sicuramente la fotografia sportiva e la ripresa di uccelli od altri animali in libertà, associando magari la macchina ad un potente teleobiettivo.
In questi contesti, apprezzerete un autofocus che rasenta la perfezione nel riconoscimento e nell’inseguimento del soggetto, come risultato degli sforzi compiuti da Sony nel miglioramento degli algoritmi di AF.
Allo stesso modo, la Sony A6700 può essere impiegata con soddisfazione sia per la ripresa di filmati che di fotografie. Tuttavia, se siete orientati soprattutto verso l’ambito video, reputiamo che esistano opzioni più idonee, incluse alcune proposte da Sony stessa (come la ZV-E10).
Sony A6700
- Prestazioni eccezionali con un'autonomia estesa, autofocus di alta precisione e una gamma dinamica sorprendente
- La tua compagna ideale per la fotografia e le riprese video in un design compatto e leggero
- Registra video 4K straordinari con dettagli sorprendenti e condividi istantaneamente grazie alla connettività avanzata
Canon EOS R7
La Canon EOS R7 è stata, assieme alla più economica R10, la prima mirrorless APS-C con attacco RF presentata dall’azienda e – mettendo d’accordo pubblico e critica – si è subito imposta come una delle migliori fotocamere mirrorless esistenti sul mercato.
Possiamo collocare questo modello fra le mirrorless semi-professionali o quantomeno in una fascia medio alta rivolta a fotografi già abbastanza esperti orientati verso utilizzi specifici.
Ancor più della Sony vista poc’anzi, la Canon EOS R7 è un prodotto evidentemente progettato su misura per la fotografia d’azione. Atleti impegnati in competizioni sportive, caccia fotografica e scene molto dinamiche in generale sono inequivocabilmente i soggetti più coerenti con le caratteristiche della fotocamera.
Il primo dato che balza all’occhio, consultandone le specifiche tecniche, riguarda infatti la massima velocità di raffica, pari a ben 30 scatti al secondo. Prestazioni da record, superate soltanto da alcuni corpi professionali, che garantiscono ottime possibilità di cogliere l’attimo perfetto.
In Sintesi
- Reattività
- Risoluzione
- Stabilizzatore incorporato
- Poche ottiche compatibili
La Canon EOS R7, come la maggior parte delle migliori mirrorless di fascia media, integra uno stabilizzatore d’immagine incorporato che migliora la nitidezza degli scatti eseguiti con poca luce e con focali importanti o (a seconda dei punti di vista) premette di risparmiare qualche stop di sensibilità ISO.
Il comodo mirino elettronico centrale si dimostra fluido e performante, tanto da aver convinto anche qualche irriducibile nostalgico dei mirini ottici. Ad esso si affianca un eccellente monitor LCD con diagonale da 3″, dotato di funzionalità touch e completamente articolato.
La Canon EOS R7 presenta un corpo tropicalizzato ed è quindi utilizzabile anche in condizioni ambientali sfavorevoli. A conferma del target avanzato al quale la fotocamera si rivolge, è presente un doppio slot di memoria, con entrambi gli alloggiamenti destinati a schede SD.
La risoluzione del sensore è molto elevata, pari a ben 32 megapixel e, forse anche a causa della notevole densità di pixel che ne consegue, la fotocamera perde qualche punto sul piano della resistenza alle alte sensibilità (comunque non disastrosa).
D’altro canto, tale risoluzione rende possibile eseguire crop anche piuttosto spinti senza grossi sacrifici sul piano qualitativo. Il fatto che il sensore sia di tipo APS-C va a tutto vantaggio delle riprese dalla lunga distanza, considerando come il crop factor di 1.6x aumenti la portata dei teleobiettivi.
Ovviamente, la Canon EOS R7 può essere utilizzata, occasionalmente, anche per riprendere paesaggi, persone ed altri soggetti statici. Tuttavia, se prediligete questo genere di scatti, vi consigliamo di orientarvi piuttosto su una full frame entry level (come la Canon EOS R8 o la Nikon Z5 che vedremo più avanti), dal prezzo simile e dalle caratteristiche più in linea con tali utilizzi.
Se invece proprio la fotografia d’azione, in una delle sue declinazioni, è il vostro ambito di utilizzo prevalente, la Canon EOS R7 è probabilmente la miglior mirrorless che possiate trovare in questa fascia di prezzo.
Canon EOS R7
- Oltrepassa i limiti con R7, la forza della velocità e della precisione
- Cattura istanti irripetibili con una raffica da brivido, sempre a fuoco
- Metti in risalto la tua passione per l'azione e la natura, con risultati straordinari
Fujifilm X-T5
La nostra guida alle migliori fotocamere mirrorless prosegue con la Fujifilm X-T5, ultima erede della prestigiosa serie inaugurata nell’ormai lontano 2014 con la X-T1.
Anche questa macchina fotografica vanta prestazioni eccellenti rispetto alla fotografia d’azione, ma complessivamente può considerarsi un modello più di vocazione generalista, che può sfornare risultati di alto livello in qualsiasi ambito.
Fra le principali specifiche tecniche spiccano la possibilità di registrare filmati – addirittura – in formato 6K e soprattutto la risoluzione di 40 megapixel del rinnovato sensore X-Trans, che avvicinano la Fujifilm X-T5 quasi ad una big megapixel.
Il sensore è di tipo APS-C ed interessato quindi da un crop factor di 1.5x, il che comporta una moltiplicazione della focale equivalente e favorisce gli scatti eseguiti dalla lunga distanza. Ciò agevola ovviamente le riprese di soggetti non avvicinabili come animali selvatici o atleti in gara ripresi con un teleobiettivo.
In Sintesi
- Qualità sensore
- Velocità operativa
- Estetica
- Prezzo elevato
Per quel che riguarda la reattività, la macchina ben si presta a soggetti dal movimento rapido ed imprevedibile: la velocità di raffica raggiunge infatti i 15 fps, per un massimo di 30 file in formato RAW o 119 in JPEG.
Ricorrendo ad una apposita modalità (che implica l’utilizzo dell’otturatore elettronico e l’applicazione di un ulteriore crop di circa 1.3x) è possibile salire fino a 20fps, velocità sufficiente pressoché per qualsiasi soggetto.
Lo strepitoso stabilizzatore d’immagine incorporato, che apporta un risparmio equivalente a ben 7 stop in termini di tempi, può dal canto suo rappresentare un aiuto determinante nella foto scattate a mano libera con poca luce.
Anche alcune funzionalità integrate nella fotocamera meritano una menzione particolare. Pensiamo ad esempio al focus stacking in camera ed al pixel shift, il quale permette di ricavare un’immagine da ben 160 megapixel mediante l’unione di più scatti (da assemblare comunque separatamente con software apposito).
Non possiamo non accennare, infine, alla bellezza del corpo macchina, che come da tradizione della linea X-T sfoggia un elegantissimo stile retro arricchito da tre ghiere di controllo: un vero piacere per gli occhi!
Al di là dell’aspetto estetico, la presenza delle ghiere fisiche (che regolano ISO, tempi e compensazione) alla quale si aggiunge quella presente sulla maggior parte degli obiettivi compatibili (per variare l’apertura) garantisce un controllo diretto e puntuale dell’esposizione, particolare spesso apprezzato dai fotografi evoluti.
Fujifilm X-T5
- Rivoluziona la tua fotografia con la Fujifilm X-T5, una mirrorless che unisce la tradizione di stile al potere dell'innovazione
- Cattura dettagli straordinari con sensore X-TRANS da 40 milioni di pixel
- Funzionalità avanzate per esplorare nuove frontiere creative
Nikon Z5
La Nikon Z5 è la prima macchina fotografica con sensore full frame che abbiamo inserito nella nostra guida alle migliori fotocamere mirrorless.
In questo specifico sotto-segmento (nel suo complesso di natura avanzata), la fotocamera rappresenta una delle opzioni più economiche ed il suo principale punto di forza risiede proprio in un rapporto qualità prezzo elevatissimo.
Tale circostanza ha probabilmente favorito la transizione dei nikonisti ancora affezionati alle reflex verso il mondo mirrorless e, forse, anche la migrazione di qualche utente proveniente da altri marchi.
In effetti, a partire dalla sua uscita e per un periodo relativamente lungo, la Nikon Z5 ha costituito una delle pochissime mirrorless full frame di concezione economica ed in quanto tale una scelta quasi obbligata per le tasche di molti appassionati.
In Sintesi
- Qualità d'Immagine
- Stabilizzatore 5 Stop
- Topicalizzata
- Crop 4K
- Raffica
In seguito, altri marchi hanno proposto modelli dalle caratteristiche simili (come la Canon EOS R8 che vi presenteremo fra un attimo), ma la Nikon Z5 continua a spiccare – se non altro – per la presenza di optional inediti in questa fascia di prezzo.
Il grande pregio della macchina fotografica sta appunto nella presenza di un sensore full frame, il quale presenta i canonici 24 megapixel di risoluzione. Il pieno formato porta con sé una qualità d’immagine superiore, a parità di fattori, rispetto all’APS-C, consente una migliore gestione della profondità di campo e permette di valorizzare ottiche di qualità eccelsa (concepite appunto per questo formato).
A dispetto di un prezzo contenuto, la Nikon Z5 mette a disposizione uno stabilizzatore d’immagine incorporato che apporta un guadagno equivalente 5 stop di tempi e che, complice anche l’eccellente resistenza alle alte sensibilità, permette di scattare anche quando la luce ambiente è davvero poca.
La fotocamera presenta un corpo tropicalizzato e può dunque essere utilizzata anche in condizioni climatiche avverse o sotto una leggera pioggia. Altro plus per certi versi inaspettato è la presenza di due slot di memoria per la registrazione degli scatti, entrambi in grado di ospitare schede SD.
Contrariamente a molti dei modelli che abbiamo visto fino ad ora, la Nikon Z5 si adatta soprattutto alla ripresa di soggetti statici e presenta caratteristiche meno coerenti con la fotografia d’azione. La fotocamera rappresenta una scelta perfetta per paesaggi, ritratti, architettura, fotografia in studio e tutti quei generi che non prevedono un’estrema reattività.
Una velocità di scatto di soli 4,5 fps, non è infatti paragonabile a quella sfoderata dalle macchine pensate per un utilizzo dinamico ed anche l’autofocus mostra qualche limite nel caso di soggetti in rapido movimento.
Occasionalmente rimane possibile realizzare foto sportive o naturalistiche ma, se questo fosse l’ambito di utilizzo principale, la Canon EOS R7 o la Fujifilm X-T5 viste poc’anzi si dimostrerebbero più adatte. Se reputate il pieno formato indispensabile potreste invece puntare ad una delle migliori mirrorless full frame che analizzeremo fra un attimo, di concezione più sportiva.
Per qualsiasi altro utilizzo, promuoviamo la Nikon Z5 a pieni voti: la mirrorless perfetta per fare il proprio ingresso nella fotografia a pieno formato.
Nikon Z5
- Sensore CMOS di ultima generazione per immagini di alta qualità
- Riduzione del rumore avanzata per risultati nitidi ad alti ISO
- Mirino elettronico ampio per composizioni precise
Canon EOS R8
Continuiamo nella nostra panoramica delle migliori mirrorless sul mercato parlando della Canon EOS R8, una macchina fotografica per certi versi simile alle Nikon analizzata poc’anzi.
Anche la Canon EOS R8 vuole rappresentare una full frame entry-level e si rivolge soprattutto a chi ha già fatto esperienza con una APS-C e vuole adesso switchare a full frame o, magari, ai fotografi che fino ad ora hanno usato una reflex e desiderano migrare verso il nuovo sistema mirrorless.
La fotocamera, proposta ad un prezzo relativamente contenuto, rinuncia a gran parte degli optional riservati ai corpi più professionali, ma eredita da essi la quasi totalità delle caratteristiche e dei componenti chiave.
È infatti presente lo stesso sensore da 24 megapixel di risoluzione integrato nella più avanzata EOS R6 Mark II (che vedremo più avanti), modello col quale la R8 condivide sia le eccellenti prestazioni dell’autofocus che una qualità d’immagine elevatissima in qualsiasi circostanza, anche a sensibilità ISO elevate.
In Sintesi
- Eccellente reattività
- Qualità d'immagine
- Versatilità
- Autonomia
- Non stabilizzata
Soprattutto, la Canon EOS R8 è contraddistinta da una straordinaria velocità di raffica, che raggiunge la soglia di ben 40 scatti al secondo per un massimo di 56 immagini in formato RAW o 120 JPEG, ovviamente con otturatore elettronico.
Sfruttando la preraffica è possibile allungare il buffer di scatti in RAW fino a 158 immagini, mantenendo una velocità di 30fps, mentre ricorrendo all’otturatore meccanico ci si deve accontentare (si fa per dire) di 6fps, ma per un massimo di ben 1000 immagini.
Altro aspetto da lodare della macchina fotografica è la sua notevole compattezza, con un peso di soli 461 grammi (incluse batteria e scheda di memoria), che la rendono una compagna ideale durante escursioni, vacanze ed in generale occasioni nelle quali si deve contenere l’ingombro.
Come era prevedibile, la fotocamera non dispone di un secondo slot di memoria e, purtroppo, nemmeno di uno stabilizzatore in-body, optional ritenuto essenziale da molti utilizzatori ma che Canon in questo caso riserva alle opzioni più professionali (nella fattispecie la EOS R6 Mark II, come dicevamo).
Meno comprensibile, se non appunto al fine di contenere il peso, è la scelta di dotare la Canon EOS R8 di una batteria poco capiente, la LP-E17, che alimenta anche mirrorless di fascia bassa e reflex della precedente generazione, le quali sono però decisamente meno energivore.
Il risultato è che l’autonomia si ferma ad appena 220-370 scatti (a seconda dell’impiego del display o del mirino), il che costringe quasi inevitabilmente all’acquisto di una o più batterie di scorta.
Chiudendo un occhio su questo punto, la Canon EOS R8 rimane indubbiamente una delle migliori mirrorless full frame con le quali si possa partire. Ad un prezzo comunque accessibile, la fotocamera nasconde un’anima da prodotto professionale e regala risultati di alto livello qualunque sia il genere fotografico di riferimento.
Canon EOS R8
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Nikon Z6 Mark III
Con la Nikon Z6 Mark III saliamo ulteriormente di fascia ed entriamo nel terreno di competenza delle migliori mirrorless professionali.
La fotocamera integra un ottimo sensore full frame da 24 megapixel di risoluzione, caratterizzato da un’eccellente resistenza agli alti ISO, una perfetta riproduzione dei colori ed un’ampia gamma dinamica, pregi ereditati dalle precedenti versioni (la Z6 Mark II del 2020 e l’originale Z6 del 2018).
Sorprendenti anche le capacità di scatto in raffica, non tanto per la velocità di 20 fps (elevatissima, ma non da record per questa fascia di prezzo), quanto per l’enorme buffer di 1000 RAW supportato in associazione a schede CF.
Rispetto alle precedenti edizioni, la principale miglioria riguarda però l’autofocus, noto tallone d’Achille sia della Mark II che dell’originale ‘Mark I‘. Con la Nikon Z6 Mark III viene data una nuova marcia alla messa a fuoco automatica, le cui prestazioni sono ormai quantomeno in linea con quelle di principali competitor.
In Sintesi
- Qualità immagine
- Autofocus
- Ergonomia
- Monitor scomodo
La fotocamera integra tutti gli optional che ci si potrebbero aspettare da un prodotto in questo segmento. È presente uno stabilizzatore d’immagine incorporato e sono previsti due slot di memoria, destinati rispettivamente a comuni schede SD e CFexpress Type B.
Il corpo macchina tropicalizzato si presenta solido e robusto ma non eccessivamente ingombrante (139mm x 102mm x 74mm per 760 grammi di peso), garantendo un eccellente compromesso fra trasportabilità ed ergonomia.
Nel complesso, la fotocamera offre quindi prestazioni piuttosto equilibrate, che consentono un utilizzo avanzato sia nel campo della fotografia d’azione che nella ripresa di soggetti statici senza sbilanciarsi su uno dei due versanti. Da questo punto di vista si può intuire una certa continuità con alcune reflex di qualche anno fa, come la D750 ed, ancor di più, la D780.
Consigliamo pertanto la Nikon Z6 Mark III a tutti quei fotografi con una significativa esperienza alle spalle non orientati verso uno specifico genere fotografico, in cerca di uno strumento all-around in grado di sfornare risultati eccellenti in qualsiasi ambito.
Nikon Z6 Mark III
- Cattura ogni istante: l'autofocus avanzato e il tracking intelligente garantiscono immagini sempre nitide
- Qualità straordinaria, con colori realistici e dettagli perfetti, ideale per ogni progetto creativo
- Il mirino e la stabilità impeccabile ti immergono in un’esperienza visiva senza paragoni, anche nelle condizioni più difficili
Canon EOS R6 Mark II
La nostra guida alle migliori fotocamere mirrorless prosegue con la Canon EOS R6 Mark II, la rivoluzionaria full frame che ha sostituito la precedente “Mark I” del 2020.
All’interno della gerarchia di mirrorless Canon, questa macchina fotografica si colloca un gradino al di sopra della EOS R8 (vista in precedenza) ed uno al di sotto delle più spiccatamente professionali linee R5, R3 ed R1.
Qualche analogia (assonanza nel nome a parte) possiamo riscontrarla con la più recente Nikon Z6 Mark III vista un attimo fa, fotocamera con la quale condivide una vocazione generalista. La Canon EOS R8 può infatti offrire prestazioni di altissimo livello in un’ampia gamma di situazioni, che includono sia la ripresa di soggetti statici e scene controllate che delle situazioni più dinamiche.
In Sintesi
- Versatilità
- Velocità operativa
- Qualità sensore
- Costruzione non impeccabile
È tuttavia proprio rispetto a questo secondo ambito di utilizzo che la Canon EOS R6 Mark II dà indubbiamente il meglio di sé, grazie ad una velocità operativa strabiliante.
La fotocamera è infatti in grado di scattare ad una raffica di ben 40 immagini al secondo, per un massimo di 75 RAW o 190 JPEG. Scendendo a 30 fps (frequenza comunque elevatissima) e ricorrendo alla preraffica è anche possibile ampliare il buffer fino a 191 immagini in formato RAW.
Non meno performante è l’autofocus, in grado di agganciare un soggetto e “non lasciarlo più” anche nelle condizioni più complesse. Il nuovo algoritmo messo a punto da Canon è in grado di riconoscere e mettere a fuoco all’istante persone, svariati animali (domestici o selvatici) e mezzi di trasporto, garantendo standard di affidabilità professionali.
Il sensore full frame da 24 megapixel è contraddistinto da un’ampia gamma dinamica e da una tenuta eccellente alle alte sensibilità ISO. Nel passaggio da R6 ad R6 Mark II è stato ridotto il tempo di readout, limitando così il fastidioso problema degli artefatti dovuti al rolling shutter quando si utilizza l’otturatore elettronico.
La fotocamera presenta un corpo tropicalizzato e particolarmente compatto, con dimensioni di appena 138,4mm x 98,4mm x 88,4mm ed un peso di soli 670 grammi. Lo straordinario stabilizzatore d’immagine incorporato raggiunge un guadagno equivalente a ben 8 stop, utilizzando lenti native a loro volta stabilizzate.
In definitiva, consideriamo la Canon EOS R6 Mark II una mirrorless perfettamente riuscita che può offrire prestazioni professionali a prescindere dall’ambito di utilizzo. Un modello perfetto per chi ha già fatto esperienza con una reflex full frame o con una fotocamera di fascia più bassa e desidera rinnovare il proprio corredo facendo un salto di qualità significativo.
Canon EOS R6 Mark II
- Affronta ogni sfida con la potenza di Canon EOS R6 Mark II, il tuo strumento di eccellenza
- Dettagli senza compromessi, colori vibranti: cattura l'essenza di ogni momento
- Lascia un'impronta indelebile con scatti straordinari che superano ogni aspettativa
Sony A7 Mark IV
Chiudiamo la nostra guida alle migliori fotocamere mirrorless con la Sony A7 IV, un’altra fra le macchine fotografiche più popolari presenti sul mercato, erede di una linea di prodotti che – possiamo dirlo – ha fatto la storia delle mirrorless.
Questa fotocamera è concepita per offrire il massimo sia per quanto riguarda l’ambito fotografico che quello video e proprio la sua natura di strumento ibrido ne rappresenta la caratteristica più apprezzata.
Rispetto alla precedente versione (la Mark III del 2018) è stato profondamente rinnovato il sensore, ovviamente di tipo full frame, adesso dotato di una elevata risoluzione di 33 megapixel. Nella ripresa dei filmati, la fotocamera supporta il formato 4K fino a 60fps, benché a tale frequenza applichi un importante crop all’inquadratura.
La qualità dei file, in tutte le sue declinazioni, può dirsi uno dei principali punti di forza della macchina fotografica, così come l’ampia gamma dinamica che riduce il rischio di esposizioni irreparabili.
In Sintesi
- Qualità sensore
- Compattezza
- Raffica limitata
- Prezzo impegativo
Purtroppo, non si è invece intervenuti in maniera sufficientemente efficace sul tempo di readout del sensore, problema che interessava già i modelli precedenti della stessa serie. Per questo motivo, riprendendo con otturatore elettronico soggetti in rapidissimo movimento è possibile incorrere in spiacevoli deformazioni dell’immagine dovute al rolling shutter.
Altro punto sicuramente migliorabile è lo stabilizzatore d’immagine incorporato che, seppur presente (ma questo vogliamo darlo per scontato su una fotocamera del genere), non si dimostra altrettanto performante di quello a disposizione dei modelli concorrenti.
Rispetto alla ripresa di immagini in rapida successione, la Sony A7 IV si ferma ad una raffica di 10 fps, ben al di sotto di quanto offerto dalle fotocamere sportive (ed anche da alcuni modelli generalisti visti in precedenza).
Da sottolineare però che tale velocità viene mantenuta per un lunghissimo buffer, che supera addirittura le 1000 immagini in formato RAW. Viene da sé che, a seconda dell’utilizzo, questo potrebbe rappresentare un vantaggio ben più gradito del frame rate.
La fotocamera, come molti modelli nella stessa fascia di prezzo, è dotata di due slot di memoria, in questo caso in grado di accogliere il primo comuni schede SD e l’altro le CFExpress type A.
Il corpo macchina tropicalizzato si dimostra compatto e piuttosto leggero, con un peso di circa 650 grammi, ma può vantare una sorprendente ergonomia.
Sony A7 IV
- Scatta immagini di altissima qualità e registra video 4K eccezionali con questa fotocamera che unisce potenza e versatilità in un corpo compatto
- L'autofocus avanzato, la stabilizzazione integrata e la versatilità nella registrazione video rendono questa fotocamera ideale per i professionisti
- Esplora nuovi orizzonti creativi grazie a una straordinaria risoluzione che cattura dettagli ricchi e vividi
Ciao,
stavo cercando una macchina fotografica soprattutto x fare video, cosa mi consigliate di prendere senza dover spendere una fortuna?
Ciao, Lucia. Se sei orientata verso le mirrorless di fascia economica e ti interessano in particolare i filmati, la Panasonic Lumix GX80 potrebbe essere un’ottima scelta. 😉
Ciao!
Vorrei comprare una fotocamera ( max 1500€), ma ho dei dubbi tra una mirror less (Panasonic G90) e una bridge (Panasonic Fz 2000).
Tenete presente che sono un principiante che ama fare tante foto ( paesaggistiche e media distanza) durante i viaggi o le passeggiate in montagna.
Non mi piace avere niente di ingombrante, voglio essere libero di muovermi, vorrei che la durata della batteria durasse diverse ore, a volte mi piace fare delle foto con zoom.
Potete darmi dei consigli per favore?
Grazie!
Ciao Michele, grazie di averci contattati.
Fra le due fotocamere, la Panasonic G90 è preferibile quasi sotto ogni aspetto: puoi iniziare tranquillamente ad usarla anche senza alcuna esperienza in modalità automatica e poi passare ai controlli manuali quando sarai più sicuro. La qualità d’immagine è sicuramente più elevata ed il peso probabilmente inferiore (dipende dall’obiettivo che le assocerai).
L’obiettivo di base 12-60mm dovrebbe essere sufficiente per le situazioni più comuni, durante viaggi ed escursioni. Più avanti potrai aggiungere un grandangolo più spinto o un teleobiettivo, a seconda del genere di foto che più ti interessa scattare.
La FZ2000 è anch’essa un’ottima macchina, sia chiaro, ma è consigliabile soltanto se ti interessa uno zoom estremamente spinto e per averlo sei disposto a sacrificare compattezza e qualità d’immagine.
Per quanto riguarda la durata delle batterie, il consiglio è quello di comprarne almeno una aggiuntiva: l’autonomia è notoriamente una delle note dolenti delle mirrorless.
Grazie mille per la vostra risposta!
Probabilmente opteró le la G90 visto che la Panasonic FZ 2000 è impossibile trovarla.
Buona giornata
Buongiorno, vorrei acquistare una fotocamera causa rottura della mia precedente canon eos350D, di cui ho uno zoom canon EFS 55-250. Cosa fare? Cambiare completamente o cercare di tener buono lo zoom 55-250? Così, dopo un po’ di vagare ho selezionato quattro modelli diversi: Canon eos 2000D; Canon eos 800D per rimanre su Canon (a proposito il mio zoom posso abbinarlo alle due canon?); una mirror less della Sony a6000 trovata in offerta con kit obiettivi 18-50 e 55-210; una bridge Sony RX10 MARK III, trovata anch’essa in offerta. Principalmente fotografo insetti e fiori e altri animali selvatici. Cosa mi consigliate? Grazie
Ciao Fausto,
Innanzitutto ti confermiamo che il tuo 55-250mm è compatibile con le due reflex Canon che hai menzionato e, se ti trovavi bene con questa tipologia di fotocamere, passare ad una 2000D o 800D ci sembra la soluzione più lineare. Conosciamo bene la piccola EOS 350D: una bella fotocamera a suo tempo, ma la 2000D e soprattutto la 800D sono anni luce avanti, in confronto.
Se sceglierai di passare a mirrorless, invece, dovrai inevitabilmente sacrificare l’obiettivo. In questo caso, più che la Sony A6000 (un po’ vecchiotta, oramai) potresti valutare la nuova Fujifilm X-A7, una fotocamera validissima e venduta ad un prezzo più che onesto.
La RX100 M3, dal canto suo, è una delle migliori bridge oggi esistenti, ma il fatto di avere un obiettivo non intercambiabile potrebbe essere un po’ limitante per chi è abituato ad una reflex. Te la consigliamo solo se hai bisogno di un’escursione focale eccezionale racchiusa in un unico strumento.
ciao, sono patrizia, ho prenotato la mirroless sony A7 IV, INSIEME AL KIT STANDARD CHE è UN OBIETTIVO 28-70 F/4. mi sono documentata sugli altri obiettivi e ho visto che sono molto cari. volevo sapere se siete a conoscenza di obiettivi compatibili con questa nuova macchina. Più che altro m’interesserebbe un grand’angolo luminoso e un tuttofare un pò più spinto, naturalmente se luminoso meglio, anche se capisco che i prezzi lievitano
Ciao Patrizia, grazie di averci scritto.
La Sony A7IV è un prodotto professionale e per essere sfruttata al meglio necessita di lenti di una certa qualità. Vediamo alcuni obiettivi che potrebbero adattarsi alle tue esigenze, senza un esborso eccessivo.
Per quanto riguarda il grandangolo, potresti pensare al Tamron 17-28mm f/2,8 Di III RXD, che fra l’altro è anche piuttosto luminoso.
Se vuoi qualcosa di più spinto dal punto di vista della focale (nonché di più economico) e non ti spaventa l’idea di scattare in manual focus, merita di essere preso in considerazione anche il Samyang 14mm f/2,8, che ha un eccellente rapporto qualità/prestazioni/prezzo.
Passando al tuttofare (un genere di ottica che poco si addice ad una fotocamera di questo calibro) non esistono in effetti molte possibilità. Un’idea potrebbe essere quella di sostituire il tuo 28-70 con il più evoluto e più versatile Sony 24-105G f/4, che offre una focale massima un po’ più lunga ed una qualità generale superiore.
Esistono anche obiettivi “superzoom” veri e propri, come il Sony 24-240mm o il Tamron 28-200mm, ma in questo caso bisognerebbe scendere ad evidenti compromessi sul piano della qualità di immagine.
Ti consigliamo comunque di dare un’occhiata alla sezione del nostro sito dedicata agli obiettivi per fotocamere Sony, per avere qualche altro spunto.
Speriamo di esserti stati d’aiuto. Buona luce!
Buongiorno a tutti, prima di tutto complimenti per queste incredibili guide introduttive.
Mi sono divorato sia quella sulle ibride che quella sulle senza specchio, finalmente riuscendo a capire il senso delle due categorie. Il problema è che a volte più si sa più aumentano i dubbi 😜, e mi trovo quindi ora di fronte a un dilemma.
Con un budget intorno agli 800-1000 euro, che potrei stiracchiare fino a 1200 se il salto di prestazioni fosse epico, mi trovo combattuto tra scegliere una ibrida di fascia alta (tipo fz2000 o g3x) o una senza specchio media (tipo eos m50, fujifilm x-t30 II o eos m6 mark II).
Il punto è che da un lato, pur partendo da quasi zero, mi sto appassionando tramite la lumix dc-fz82 (di mia figlia) alle parti più creative degli scatti, e mi piacerebbe moltissimo sperimentare gli estremi di diaframma, tempi di scatto, ecc. sia in piena libertà di luce e di regolazioni che su un sensore di qualità, senza quindi i limiti delle ibride.
Dall’altro però, puntando alla fine a poter scattare principalmente durante traversate e escursioni di più giorni in assetto leggero, non ho certo intenzione di portarmi dietro un set di obiettivi intercambiabili e mi sarebbe quindi vitale la flessibilità di una ibrida.
Aggiungo poi che i soggetti sarebbero panorami e natura senza esagerazioni (400-600mm?) e che le funzioni video per me sono marginali.
Che fare???
Grazie in anticipo,
Michele
Ciao Michele e grazie di averci scritto.
Entrambe le bridge che hai menzionato sono ottime macchine e contrariamente alla maggior parte delle fotocamere ad obiettivo integrato concedono in effetti una qualche libertà nella gestione dell’esposizione.
Tuttavia, i pieni controlli manuali (aspetto che per te ci sembra essere prioritario) sono una prerogativa di reflex e mirrorless; se ti addentrerai nel mondo della fotografia, prima o poi prodotti di questo tipo inizieranno a starti stretti e sentirai sicuramente l’esigenza di una macchina ad obiettivo intercambiabile.
Una mirrorless come la Fujifilm X-T30 II da te citata, associata ad un obiettivo base, di per sé ti offrirà inizialmente meno flessibilità per quel che riguarda la focale: non potrai inquadrare un paesaggio ed un attimo dopo una marmotta in lontananza.
Però, sin da subito potrai gestire a tuo piacimento l’esposizione e la profondità di campo, potrai ottenere qualsiasi effetto creativo senza davvero alcun vincolo da parte della fotocamera. Inoltre, beneficeresti di una qualità d’immagine sensibilmente più elevata.
Di solito, dopo aver fatto un po’ di pratica con l’obiettivo standard, si riesce meglio ad individuare altre ottiche che possano completare il proprio corredo. Nel tuo caso, potresti prendere in considerazione il Fujifilm 50-230mm (che arriva a circa 340mm equivalenti).
Al di là di questo, vogliamo precisare che anche usando una mirrorless si ha la possibilità di usare un unico obiettivo “pronto a tutto”, ossia un superzoom. Fra i modelli compatibili con le Fujifilm si parla molto bene del Tamron 18-300 (circa 24-450mm equivalenti).
In questo caso non avresti problemi di versatilità, possiederesti una soluzione all-in-one e rimarresti comunque entro un peso ragionevole (circa 1Kg fra macchina ed obiettivo, ad occhio e croce).
Grazie mille! Seguendo la vostra dritta e cercando un po’ mi sembra che forse la soluzione migliore sia una X-T30 II con l’XF18-55 R LM OIS kit (oggi a 1.168 euro), che se ho capito bene equivale a un 28-80mm. Flessibile e probabilmente più che sufficiente anche per qualche soggetto naturalistico non esagerato. E nel remoto futuro magari un Fujifilm XF 18-135mm…
Ciao Michele,
scusa innanzitutto per il ritardo nella risposta.
Sì, la soluzione da te menzionata sembra eccellente; l’obiettivo in questione è sufficiente per la maggior parte dei soggetti e potrai sin dall’inizio toglierti diverse soddisfazioni.
In futuro vorrai probabilmente associarlo ad un’altra lente come un tele o un superzoom (vedi commento precedente) e/o magari un grandangolo più spinto. Prima di ulteriori acquisti, comunque, ti consigliamo di fare un po’ di pratica con l’obiettivo in kit, così da poterti misurare con le tue effettive esigenze e capire meglio di cosa hai realmente bisogno.
Se hai altri dubbi non esitare a chiedere. Buon divertimento! 🙂
Buongiorno,
In seguito al furto della mia reflex Canon mi sono imbattuto nel vostro sito e vi ringrazio per le info trovate. In famiglia abbiamo Canon da 3 generazione e sarei orientato sulla mirrorless R50. Il dubbio, avendo un budget di c.ca 1.000 euro, è se optare per il kit con RF-S 18-150 f/3,5-6,3 oppure con RF-S 18-45 + RF-S 55-210 .
Fotografo essenzialmente in vacanza dalle città d’arte ai paesaggi, spesso viaggio in moto e ho in programma un safari in Africa (ma per l’occasione potrei acquistare un’ottica specifica).
Grazie
Paolo
Ciao Paolo,
per le tue esigenze forse sarebbe sufficiente il kit con solo l’RF 18-150mm, che già di per sé garantisce una buona versatilità, soprattutto se per applicazioni specifiche (come il safari) hai già messo in conto di acquistare un’ottica su misura.
Il kit con doppio obiettivo sarebbe nel complesso un po’ più flessibile ma ti costringerebbe quasi sempre a portare con te entrambi gli obiettivi, il che forse non è molto pratico se ti sposti in moto.
Ciao e buone foto!
Ciao,
Sto cercando una fotocamera per scattare foto sportive e naturalistiche. Spesso mi trovo in situazioni dove la velocità è tutto (fotografo uccelli o azioni rapide su un campo da calcio). Sto cercando qualcosa di veloce nell’autofocus e che non mi faccia perdere lo scatto. Budget intorno ai 1500 euro (anche considerando un obiettivo). Grazie mille!
Ciao Nicola e grazie per il commento!
Per le tue esigenze, la Canon EOS R7 è probabilmente la scelta più azzeccata: è una mirrorless di fascia media ‘fatta apposta’ per la fotografia sportiva e naturalistica, dotata di un eccellente autofocus ed una raffica molto elevata (30fps con otturatore elettronico). Complicato però far rientrare nel budget anche l’ottica, dato che ti servirebbe un teleobiettivo piuttosto spinto (e quindi non proprio un prodotto economico). L’ideale, sforando un po’, sarebbe probabilmente la R7 con l’RF 100-400. In alternativa, se preferisci risparmiare sul corpo macchina, un’opzione di tutto rispetto è la Nikon Z30 che potresti abbinare poi ad un buon Tamron 70-300 o un’ottica simile.
Per i consigli sugli obiettivi, comunque, da’ un’occhiata all’apposita sezione.
Ciao!
Ciao a tutti,
ho una Canon EOS 750D da qualche anno e mi ci sono trovato molto bene, soprattutto per il tipo di fotografia che faccio, come ritratti e paesaggi. Ora sto pensando di passare a una mirrorless, ma non so bene da dove cominciare. So che la qualità delle mirrorless è migliorata molto ultimamente, ma sono un po’ indeciso. Cosa dovrei aspettarmi in termini di differenze rispetto alla mia reflex? Inoltre, quali modelli mi consigliereste per un uso abbastanza versatile, che vada bene per ritratti, paesaggi e magari anche qualche scatto in movimento?
Ciao Diego,
in generale, rispetto ad una reflex come la 750d, le mirrorless sono più “tecnologiche”: offrono prestazioni superiori in termini di messa a fuoco, qualità d’immagine e riprese video, pur essendo mediamente più compatte.
Dato che provieni da una fotocamera relativamente avanzata e considerando il genere di foto che fai potresti valutare una full frame economica come la Canon EOS R8, che è perfetta sia per soggetti statici e riprese studiate che per scene d’azione. Se possiedi già obiettivi EF potrai inoltre continuare ad usarli tramite adattatore.
In alternativa, potresti pensare alla Nikon Z5 che però pecca un po’ sul piano della reattività.
Speriamo di esserti stati utili, buon divertimento!
Buongiorno a tutti,
sto pensando di acquistare la mia prima fotocamera seria, dato che finora ho sempre usato il telefono per tutto. Il mio interesse principale è fare foto di viaggio, sia panorami che dettagli come mercati e architettura. Voglio qualcosa di semplice da usare ma che mi dia margini per imparare nel tempo. Non so nulla di obiettivi, quindi mi piacerebbe avere una macchina con un obiettivo incluso. Il budget è circa 600-800 euro. Cosa mi consigliate?
Ciao e grazie per la domanda!
Per le tue esigenze, considerando utilizzo e budget indicati, ti consigliamo di valutare la Canon EOS R100 e la Nikon Z30, due recenti mirrorless molto interessanti per chi vuole iniziare. Come abbiamo indicato nelle relative schede, la Nikon Z30 offre qualcosa in più nelle riprese video e nella fotografia d’azione, ma di contro è un po’ più costosa e, contrariamente alla Canon, non dispone di mirino.
Entrambe le fotocamere permettono di iniziare usando la modalità automatica ma offrono anche la possibilità di imparare a regolare esposizione, diaframma e tempi man mano che acquisisci esperienza.
Per quanto riguarda gli obiettivi, non è il caso di preoccuparsene: acquista la fotocamera in kit con l’obiettivo standard e col tempo potrai valutare se necessiti di ulteriori ottiche.
Buone foto!
salve,mi serve una macchina per fare vlog e scattare foto x social e progetti personali,ho bisogno di qualcosa che abbia un ottima qualita video e che sia compattae facile da portare con me dato che viaggio.molto.Budget massimo 1000 euro. Grazie!
Ciao Fiorella,
Per quello che cerchi, ti suggeriamo la Nikon Z30, pensata proprio per vlog e contenuti social, con funzioni video avanzate ed un design comodo per i creator. È una mirrorless leggera, compatta e facile da usare, con un eccellente autofocus che tiene traccia del volto anche in movimento, perfetto per registrare da soli. Abbinata al 16-50 in kit compone un corredo versatile ed abbastanza leggero da essere portato ovunque.
Se hai bisogno di altre informazioni non esitare a chiedere!
Buonasera e grazie per tutti questi consigli,
sto cercando di orientarmi nel mondo delle mirrorless, ma più leggo informazioni, più mi sembra complicato capire quale potrebbe essere il modello giusto per iniziare. Ho sempre avuto una passione per le foto di viaggio e paesaggi, ma finora ho usato solo fotocamere compatte molto semplici. Ora vorrei qualcosa che mi permette di imparare, senza complicarmi troppo la vita all’inizio, ma che mi dia anche la possibilità di migliorare nel tempo. Non mi interessa fare video, forse qualche clip ogni tanto, e vorrei una fotocamera leggera e facile da trasportare. Quali caratteristiche dovrei cercare in una mirrorless? Qualche consiglio per uno che sta cominciando?
Grazie,
Ciao Ermanno,
Grazie del commento. Diciamo che un po’ tutte le mirrorless che abbiamo inserito nella prima parte di questa guida sono ottime scelte per iniziare ed il rischio che siano troppo “complicate” non esiste, dato che tutti i modelli di fascia bassa e media prevedono la possibilità di essere usati in modalità automatica. Considerando che sei interessato soprattutto a foto di viaggio e paesaggi e non in modo particolare ai video, la scelta più indicata è probabilmente la Canon EOS R100. È una macchina leggera, poco ingombrante, di buona qualità generale ed intuitiva nel funzionamento. Ti permetterà di imparare e migliorare nel tempo scoprendo man mano, se lo vorrai, i controlli manuali e le funzionalità più avanzate.