Su ABC Camera abbiamo già dedicato diverse pagine alla scelta dell’attrezzatura fotografica, concentrandoci in particolar modo su fotocamere digitali ed obiettivi.
Al di là di questi componenti, ovviamente irrinunciabili, qualsiasi corredo prevede la presenza di un numero più o meno elevato di accessori per la fotografia, di varia natura e pensati per scopi differenti.
In questo articolo ci occuperemo proprio degli accessori fotografici più importanti, spiegandone la funzione e dando qualche consiglio su quale scegliere.
Indice dei contenuti
Treppiedi
Definire il treppiedi un accessorio per la fotografia potrebbe far storcere il naso ai fotografi più esperti.
A seconda dei generi che si prediligono, il cavalletto potrebbe essere considerato piuttosto parte integrante dell’attrezzatura fotografica: un componente semplicemente indispensabile per ottenere risultati soddisfacenti!
Per fare qualche esempio, la fotografia paesaggistica, la macro-fotografia e lo still life richiedono tassativamente l’impiego di un treppiedi.
Anche nel caso vi occupaste di altri generi fotografici, comunque, è fortemente consigliabile procurarsi un buon cavalletto ed averlo sempre a disposizione.
La semplice operazione di fissare la fotocamera sul treppiedi offre una moltitudine di vantaggi non indifferenti. In particolare potremmo citare tre aspetti:
- Si possono utilizzare tempi di posa lunghi senza il rischio di foto mosse
- Si può gestire la composizione con maggiore cura
- È possibile applicare diverse tecniche di post-produzione che prevedono la fusione di più scatti
Il cavalletto è insomma, con tutta probabilità, l’accessorio fotografico più importante in assoluto. Purtroppo, è anche quello la cui utilità è più spesso sottovalutata, soprattutto dai meno esperti.
Anche per questo abbiamo dedicato un’intera pagina al treppiedi per fotocamera, all’interno della quale descriviamo più nello specifico le caratteristiche di questo componente e spieghiamo nel dettaglio come sceglierne uno.
Borse Fotografiche, Zaini e Custodie
Molti componenti dell’attrezzatura fotografica sono piuttosto fragili ed è opportuno provvedere alla loro protezione.
Gli zaini fotografici o le borse per fotocamera rispondono proprio a questa esigenza, oltre a quella di rendere più agevole il trasporto dell’attrezzatura durante le sessioni fotografiche.
Esistono borse fotografiche e zaini di vario tipo e dal diverso livello qualitativo. Già con poche decine di euro, comunque, si possono portare a casa articoli più che soddisfacenti.
Questi accessori per la fotografia sono forse quelli che più di tutti devono essere scelti su misura per le proprie esigenze ed in base alle proprie abitudini. Innanzitutto, bisogna stabilire quale tipo di prodotto faccia più al caso nostro, scegliendo tra:
- Borse fotografiche: sono adatte soprattutto al trasporto di un’attrezzatura relativamente leggera. Il fatto di doverle trasportare a spalla, infatti, non consente un’adeguata ripartizione del peso ed alla lunga potrebbe rivelarsi stancante. Anche per questo motivo le borse fotografiche sono normalmente meno capienti rispetto agli zaini. Un importante vantaggio è quello di poter accedere all’attrezzatura in maniera molto più agevole rispetto ad uno zaino.
- Zaini: vengono trasportati su entrambe le spalle, il che garantisce una migliore ripartizione del peso. Questo significa che sarà possibile portare con sé anche un’attrezzatura più pesante senza un eccessivo sforzo. Anche per questo gli zaini sono normalmente più capienti delle semplici borse. D’altro canto, accedere all’attrezzatura è meno immediato: bisogna ovviamente sfilarsi lo zaino e cercare un piano d’appoggio per poterlo aprire.
- Custodie: le custodie per fotocamere sono pensate per il trasporto dei componenti essenziali dell’attrezzatura: la macchina fotografica, l’obiettivo (montato sul corpo) e, al più, qualche filtro. Altri eventuali accessori fotografici dovranno essere trasportati separatamente. È una soluzione molto comoda nel caso di lunghe passeggiate durante le quali si ha la necessità di accedere rapidamente e frequentemente alla fotocamera. È sicuramente l’opzione più scelta da chi possiede una fotocamera compatta o una mirrorless con obiettivo pancake; esistono comunque anche custodie adatte a trasportare reflex di medie dimensioni con obiettivi zoom relativamente voluminosi.
Diamo per scontato che la borsa, lo zaino o la custodia scelta debbano garantire un eccellente grado di protezione. Al di là di questo, un aspetto sul quale concentrarsi riguarda la capienza.
La borsa fotografica perfetta è quella abbastanza grande da contenere l’intera attrezzatura fotografica agevolmente, senza che rimanga però troppo spazio vuoto all’interno, poiché questo sarebbe un inutile spreco che si rifletterebbe negativamente sulla trasportabilità.
Bisogna tuttavia tenere in considerazione anche le prospettive future riguardo l’acquisto di nuovi componenti dell’attrezzatura: se prevedete di comprare a breve un nuovo teleobiettivo o un treppiedi più ingombrante, fate in modo che la borsa possa contenerli, onde evitare di doverla sostituire anzitempo.
Filtri Fotografici
I filtri fotografici sono quegli accessori che, nella loro forma più comune, si avvitano attorno all’apposita filettatura dell’obiettivo per ottenere effetti di vario genere.
Al tempo della fotografia analogica, i filtri per macchina fotografica erano sicuramente più utilizzati rispetto ad ora. Oggigiorno, molti di essi sono diventati semplicemente obsoleti, perché l’effetto da loro prodotto è facilmente replicabile con i software di grafica, spesso con estrema facilità e con maggiore controllo.
Esistono però alcuni filtri fotografici che ancora oggi non sono sostituibili da nessun programma di post-produzione e che costituiscono spesso accessori fotografici irrinunciabili per qualsiasi appassionato. In particolare, i filtri vengono spesso impiegati nella fotografia paesaggistica, anche se possono altresì risultare utili per altri generi.
I filtri oggi più utilizzati sono i polarizzatori, i filtri ND, i filtri GND ed i filtri UV. Di seguito analizzeremo brevemente ognuno di essi.
Filtro Polarizzatore
Il filtro polarizzatore è forse quello più interessante. La sua funzione, tecnicamente parlando, è una sola: quella di eliminare la luce non polarizzata presente nella scena. Gli effetti che si possono creare e gli ambiti di utilizzo sono invece piuttosto vari.
Il risultato più evidente che si può ottenere usando un filtro polarizzatore è quello di eliminare i riflessi dalle superfici non metalliche. Ad esempio è possibile inquadrare la superficie di un lago o un fiume e vederne il fondale, cosa impossibile ad occhio nudo.
Altro impiego molto frequente, sempre legato alla fotografia paesaggistica, è quello di accentuare il contrasto fra le nuvole ed il cielo, rendendo quest’ultimo più terso, di un blu intenso.
Allo stesso modo, il filtro polarizzatore viene spesso impiegato per ridurre l’effetto della foschia e rendere quindi più leggibili i dettagli di un paesaggio.
Filtro ND (o Filtro Neutro)
I filtri ND (o filtri neutri) sono utilizzati per diminuire la quantità di luce che filtra attraverso l’obiettivo. Si presentano come dei vetri “scuriti” (un po’ come degli occhiali da sole), dal differente livello di opacità.
Applicando un filtro ND è possibile allungare (anche di migliaia di volte) il tempo di posa senza alterare la luminosità dell’immagine, ossia preservando la corretta esposizione.
Appunto per questo, questi accessori fotografici vengono utilizzati soprattutto per ottenere lunghissime esposizioni di giorno o comunque in presenza di molta luce.
Ai filtri ND abbiamo dedicato una guida lunga ed esaustiva, che illustra in maniera chiara la loro funzione e spiega come utilizzarli.
Filtri GND (Filtri Neutri Graduati)
I filtri GND possono essere considerati una sottospecie di filtri ND. In questo caso, la loro superficie è oscurata solo in parte, mentre il resto del filtro è completamente trasparente e non altera in alcun modo l’immagine.
Se i filtri ND sono nella maggior parte dei casi circolari, e si avvitano all’obiettivo, i GND sono invece normalmente a lastra, e vanno posizionati di fronte all’obiettivo con un apposito accessorio (holder).
Facendo corrispondere la zona oscurata del filtro ad una determinata parte dell’immagine si può fare in modo di bilanciare il livello di luminosità della scena nel suo complesso.
Nell’esempio qui sotto, il cielo era molto più luminoso del primo piano e la gamma dinamica della fotocamera era insufficiente a registrare i dettagli sia delle ombre che delle alte luci.
Facendo corrispondere la parte scura del filtro GND all’area occupata dal cielo si è potuto scurire questa zona senza modificare la luminosità del primo piano. Così facendo è stato possibile registrare tutti i dettagli, dalle ombre alle alte luci, in un’unica immagine.
Questi filtri, seppure tuttora molto utilizzati, possono essere facilmente sostituiti, nella maggior parte delle situazioni, da apposite tecniche di post-produzione, come la doppia esposizione.
Filtri UV
La funzione dei filtri UV è quella di bloccare i raggi ultravioletti ed impedire loro di filtrare attraverso l’obiettivo. In alcune situazioni particolari (ad esempio al mare o in montagna), la grande quantità di raggi UV rischia di introdurre delle dominanti cromatiche indesiderate alle nostre foto, tipicamente bluastre.
In verità, l’utilità di questi filtri, al giorno d’oggi, è piuttosto ridotta. L’attrezzatura fotografica moderna è infatti già provvista di un sistema di bloccaggio dei raggi ultravioletti, sia a livello di obiettivo che di sensore.
Chi usa i filtri UV, oggi, li intende soprattutto come semplici filtri protettivi, che proteggono la lente frontale dell’obiettivo da graffi ed urti.
A dirla tutta, anche questa applicazione è in genere sconsigliata, dal momento che usare un vetro aggiuntivo può causare un deterioramento della qualità d’immagine. Per questi scopi sarebbe più idoneo l’utilizzo di un semplice paraluce.
Dispositivo per scatto remoto
Tipicamente, per acquisire una fotografia dobbiamo premere a fondo il pulsante di otturazione della macchina fotografica. Un’operazione banale, che nella stragrande maggioranza dei casi non necessita di alcun particolare accorgimento.
In alcuni casi, può tuttavia presentarsi la necessità di azionare lo scatto senza toccare fisicamente la fotocamera. Si usa prendere questa precauzione per evitare che la pressione del pulsante di scatto possa destabilizzare la fotocamera e portare ad una foto mossa.
Le classiche situazioni a rischio sono quelle che prevedono focali molto elevate o tempi di esposizione lunghi. In particolare, è spesso necessario utilizzare lo scatto remoto quando si ricorre alla cosiddetta posa bulb.
A seconda dei casi, potrebbe essere sufficiente azionare l’autoscatto della fotocamera, per ritardare di qualche secondo il momento dell’effettiva acquisizione dell’immagine rispetto alla pressione sul pulsante di scatto.
Nei casi in cui il timer non fosse risolutivo si può fare uso di alcuni accessori fotografici realizzati su misura: i telecomandi, che possono essere collegati fisicamente alla fotocamera con un cavo oppure wireless.
Se la vostra fotocamera offre la connettività Wifi, l’utilizzo di un accessorio fotografico aggiuntivo potrebbe essere del tutto superfluo. In molti casi è infatti possibile utilizzare lo smartphone per comandare lo scatto a distanza usandolo proprio come un telecomando.
Flash Esterno
A meno che non possediate una fotocamera prettamente professionale, è assai probabile che la vostra macchina disponga di un piccolo flash integrato. Per quale ragione, allora, acquistarne uno esterno?
Se avete avuto modo di usare il flash integrato anche solo sporadicamente, avrete notato come i risultati offerti siano nella maggior parte dei casi molto deludenti.
Il flash integrato, oltre ad avere una portata piuttosto limitata, soffre di un grave handicap: è fisso. Questo significa che la luce colpirà sempre il soggetto frontalmente, il che, come spiegato già in altre occasioni, crea un’illuminazione piatta, poco interessante.
I flash esterni hanno come maggiore pregio proprio il fatto di aggirare questo problema. In molti casi (magari ricorrendo ad alcuni componenti opzionali) è possibile posizionare il flash in qualsiasi punto, indipendentemente dalla collocazione della fotocamera, e far sì che venga azionato nel momento stesso dello scatto.
La luce colpirà in questo modo il soggetto lateralmente, creando un’illuminazione molto più interessante.
Anche se posizionato sulla fotocamera (collegato all’apposita slitta) il flash esterno può garantire risultati decisamente migliori di quello integrato. L’unico accorgimento da prendere è quello di non indirizzarlo direttamente verso il soggetto ma, piuttosto, verso il soffitto o verso una parete (magari non troppo distante).
In questo modo, il lampo rimbalzerà sulla parete e colpirà indirettamente il soggetto, garantendo un’illuminazione non solo laterale (anziché frontale) ma anche più morbida.
Modificatori di Luce (Pannelli Riflettenti e Diffusori)
Altri accessori fotografici di grande utilità, legati all’illuminazione, sono i pannelli riflettenti ed i diffusori. I primi servono a schiarire le ombre presenti sul soggetto ed i secondi ad ammorbidire la luce che lo colpisce.
Non bisogna pensare che questi strumenti siano di uso esclusivo dei professionisti. Al contrario: il loro utilizzo è semplicissimo e possono fornire un forte contribuito al miglioramento delle fotografie. Inoltre, aspetto non trascurabile, i modificatori di luce sono decisamente economici.
I pannelli riflettenti sono normalmente bianchi, argentati o dorati. Vanno semplicemente posizionati in modo tale da riflettere la luce che illumina il soggetto sulla sua parte in ombra.
I Diffusori devono invece essere posizionati tra la fonte luminosa ed il soggetto: così facendo, si avrà l’effetto di ammorbidire la luce ed evitare un eccessivo contrasto.
Questi accessori fotografici vengono spesso venduti in un unico kit di varie dimensioni che comprendono sia un diffusore (rettangolare o circolare) che pannelli riflettenti di diverso colore.
Batterie di Riserva e Power Bank
Dover concludere anzitempo una sessione fotografica a causa delle batterie esaurite è una delle situazioni più frustranti per un fotografo.
Per questo motivo, la maggior parte degli appassionati preferisce procurarsi almeno una batteria di riserva e portarla con sé durante qualsiasi uscita fotografica.
Normalmente è possibile acquistare batterie originali vendute dalla stessa casa produttrice della fotocamera oppure batterie compatibili, realizzate da produttori terzi. Queste ultime sono sicuramente più economiche, ma bisogna cercare di evitare assolutamente i prodotti di scarsa qualità, i quali potrebbero causare danni alla macchina fotografica. Meglio rivolgersi, quindi, a produttori comunque conosciuti.
In alcuni casi, persino procurarsi una o due batterie di scorta potrebbe non essere sufficiente, soprattutto se si usano fotocamere mirrorless (le quali richiedono molta più energia).
Una soluzione potrebbe essere quella di comprare un buon powerbank ed un caricabatterie che possa essere alimentato anche via USB.
Una configurazione di questo tipo permetterebbe persino di ricaricare le batterie durante la sessione fotografica stessa, in modo da averne sempre a disposizione almeno una completamente carica.