La Posa Bulb (o “Posa B“) è una particolare funzionalità della fotocamera che permette di gestire manualmente, con il massimo controllo, la durata dell’esposizione. Viene spesso utilizzata in associazione ai filtri ND ed in generale per le lunghe esposizioni la cui durata supera i 30″.
In questa breve guida vi illustrerò il funzionamento della Modalità Posa Bulb, spiegandovi in quali situazioni usarla, come calcolare il giusto tempo di posa e quali siano le possibili problematiche legate al suo utilizzo.
Indice dei contenuti
Posa Bulb: Cos’è e Come Funziona
Utilizzando una macchina fotografica nelle modalità di scatto ordinarie, il tempo di posa massimo selezionabile ha un determinato limite.
Nelle fotocamere ad obiettivo intercambiabile, questo limite è solitamente pari a 30 secondi (raramente 60) mentre i modelli più economici hanno un tempo di otturazione massimo ancora più breve (come 8″ o 15″).
Grazie alla Posa Bulb, possiamo superare questo limite ed eseguire esposizioni ben più lunghe, anche di parecchi minuti.
Il funzionamento della Posa B è piuttosto semplice. Normalmente, quando premiamo il pulsante di scatto, l’otturatore della fotocamera si apre, lascia che la luce colpisca il sensore, e poi si richiude automaticamente al raggiungimento del tempo di posa preimpostato.
Quando invece usiamo la Posa Bulb, l’otturatore si apre nel momento in cui premiamo il pulsante di scatto e rimane aperto fintanto che manteniamo la pressione su di esso. Solo nel momento in cui solleviamo il dito dal pulsante di otturazione l’esposizione si interromperà.
In questo modo, aiutandoci magari con un semplice cronometro, possiamo impiegare un qualsiasi tempo di posa e stabilire con la massima precisione la durata dell’esposizione.
Tecnicamente, nulla impedisce di usare anche tempi relativamente rapidi, ma per esposizioni più brevi di mezzo minuto è molto più pratico usare le classiche modalità di scatto semi-automatiche (P – A – S – M).
Non tutte le macchine fotografiche dispongono della Modalità Posa Bulb. È ad esempio raro che le compatte mettano a disposizione una funzionalità così “avanzata”, ad eccezione dei modelli più evoluti.
Più frequentemente questa funzionalità è integrata nelle fotocamere bridge, ma in questo caso bisognerà convivere con dei forti limiti riguardante la durata massima dell’esposizione (che spesso non può in ogni caso superare i 15″ o 30″).
Insomma, se volete divertirvi con la Posa Bulb e sbizzarrirvi con le lunghissime esposizioni, è consigliabile utilizzare una macchina fotografica reflex oppure una mirrorless.
Alcune situazioni che potrebbero richiedere la Posa B sono le foto alle stelle, le foto ai fulmini e gli scatti notturni (in presenza di pochissima luce). Nella maggior parte dei casi, comunque, il ricorso alla modalità Bulb è una precisa scelta del fotografo tipicamente legata, come dicevamo, all’utilizzo di filtri neutri.
Come Fotografare con la Posa Bulb
Fatte le dovute premesse, andiamo al dunque e vediamo come fotografare con la Posa Bulb.
Come dicevo, solo le fotocamere ad obiettivo intercambiabile permettono normalmente di utilizzare questa funzionalità senza porre vincoli alla durata dell’esposizione.
Ad ogni modo, da un modello all’altro, il funzionamento della Posa Bulb e le modalità attraverso le quali si seleziona possono variare profondamente.
Oltre alle indicazioni che vi darò in questo articolo, è dunque importante che leggiate attentamente il manuale di istruzioni del vostro modello specifico.
Nella maggior parte dei casi, comunque, la Posa B è accessibile unicamente nella modalità di scatto manuale (“M“), ruotando la ghiera dei tempi oltre quello massimo, che come detto corrisponde in genere a 30”. Sul display e sul mirino della fotocamera potrebbe a questo punto comparire, in sostituzione del tempo di posa, la sigla “Bulb” o la lettera “B“.
Alcune macchine fotografiche, come le Canon semi-professionali di ultima generazione, riservano alla Posa Bulb una modalità di scatto a sé, nonché alcune opzioni avanzate che semplificano notevolmente la fase di scatto. Di questo vi parlerò comunque nell’ultimo paragrafo dell’articolo.
Calcolare Tempo in Posa B
La principale difficoltà legata all’utilizzo della Posa B consiste probabilmente nel calcolo del tempo di otturazione. L’esposimetro della fotocamera non è infatti in grado di calcolare l’esposizione per tempi superiori ai 30″.
Se state utilizzando un filtro ND, potete semplicemente prendere nota del tempo di scatto prima di applicare il filtro ed in seguito allungare l’esposizione in base all’intensità del filtro stesso. Questa operazione è spiegata nei dettagli nella pagina dedicata nello specifico a questi accessori (qui).
Se invece non state usando un filtro neutro, significa che state scattando in presenza di pochissima luce, magari di notte. Per calcolare il tempo da utilizzare nella Posa Bulb potete procedere in questo modo:
- Impostate la fotocamera sulla modalità a priorità di diaframma (“A” o “Av“).
- Portate momentaneamente il diaframma su un’apertura elevata (ad esempio f/2,8 o f/4) e regolate la sensibilità su un valore alto (come 800 ISO o 1600 ISO). Dovete fare in modo di ottenere impostazioni che determinino un tempo non superiore a 30″, e quindi gestibile dalla fotocamera.
- Non è necessario scattare: prendete semplicemente nota del tempo di scatto risultante in base a queste impostazioni di prova e passate alla modalità Posa Bulb.
- Portate adesso ISO e diaframma sui valori adatti alla scena che volete fotografare e misurate di quanti stop si discostino dall’esposizione di prova appena misurata.
- Per ricavare la corretta durata dell’esposizione dovete infine allungare dello stesso numero di stop il tempo di posa usato per la misurazione di prova.
Meglio fare un esempio pratico. La foto qui sotto è stata scattata di sera, quando il sole era ormai ben al di sotto dell’orizzonte ed il crepuscolo in una fase molto avanzata. La luce ambiente, di conseguenza, era debolissima, il che mi ha costretto ad usare la Posa Bulb.
Per calcolare il tempo di scatto ho innanzitutto aperto il diaframma fino ad f/4 ed impostato gli ISO su 800. Con queste impostazioni, l’esposimetro mi segnalava un tempo di 15″ per una corretta esposizione.
Tuttavia, per ottenere una profondità di campo sufficiente, era necessario usare un’apertura quantomeno di f/8 (2 stop in più) e per evitare di ritrovarmi con troppo rumore digitale, era necessario adottare una sensibilità più bassa, preferibilmente non oltre i 200 ISO (altri 2 stop di differenza).
Nel complesso ho quindi dovuto allungare di 4 stop il tempo di posa, così da compensare la minore apertura di diaframma e la più bassa sensibilità ISO. L’immagine finale è stata ripresa con un tempo di 240″, a f/8 ed ISO 200.
Certo, sarebbe stato meglio scattare ad 100 ISO, così da preservare la massima qualità d’immagine. Tuttavia, ho preferito questo compromesso per evitare tempi davvero troppo lunghi. Per poter abbassare ulteriormente gli ISO di uno stop avrei dovuto raddoppiare il tempo di posa, che sarebbe quindi salito a ben 8 minuti.
Eseguire lo scatto
Anche la fase di scatto vera e propria, attraverso la Posa Bulb, richiede alcune particolari accortezze. Come sempre, quando si ha a che fare con tempi di scatto lunghi, è forte il rischio di ritrovarci con una foto mossa.
Per questo motivo, è innanzitutto essenziale fissare la macchina fotografica ad un solido cavalletto.
Ho introdotto questo articolo dicendo che per scattare una foto con la Posa Bulb sia necessario mantenere premuto il pulsante di scatto per tutta la durata dell’esposizione. Questo è in verità soltanto il funzionamento di base di questa modalità, che nella pratica risulta del tutto inattuabile.
Se mantenessimo la pressione sul pulsante, infatti, oltre a rischiare un crampo al dito, finiremmo inevitabilmente per muovere la fotocamera. Anche un movimento impercettibile causerebbe, con tutta probabilità, una foto completamente mossa.
Per aggirare questo problema dobbiamo fare in modo di avviare e concludere l’esposizione senza mai toccare direttamente la macchina fotografica. A questo fine, abbiamo a disposizione diverse possibilità.
La soluzione più frequentemente adottata è quella di usare un telecomando per fotocamera che permetta di azionare lo scatto a distanza.
I telecomandi possono essere collegati fisicamente alla macchina tramite un cavo oppure comunicare con essa attraverso segnali infrarossi. Il tasto presente sui telecomandi ricalca generalmente le funzioni del pulsante di otturazione della fotocamera: premendolo a metà si mette a fuoco e premendolo del tutto si aziona lo scatto.
Per quanto riguarda il suo utilizzo in associazione alla Posa Bulb, dovremmo quindi, in teoria, mantenere il pulsante del telecomando premuto per tutta la durata dell’esposizione.
In realtà, quasi tutti i modelli in commercio prevedono la possibilità di mantenere il pulsante bloccato in posizione di scatto: per terminare l’esposizione non dovremo quindi far altro che sbloccarlo. In altri casi, la prima pressione sul pulsante avvia l’esposizione, mentre la seconda la conclude.
Questi accessori sono molto economici e potete acquistarli anche su Amazon: qui trovate un modello molto economico di telecomando con cavo, compatibile con moltissime fotocamere (attenzione a scegliere la versione adatta alla vostra).
Ad ogni modo, se utilizzate una fotocamera recente, potreste fare anche a meno del telecomando. Alcune macchine fotografiche permettono di stabilire in anticipo la durata dell’esposizione in Posa Bulb, regolandola con esattezza in minuti e secondi attraverso i menu. L’unica accortezza da prendere, in questo caso, è quella di attivare il timer per ritardare di qualche secondo lo scatto ed evitare di destabilizzare la fotocamera.
Un’altra possibilità è quella di gestire l’esposizione in Posa B sfruttando l’eventuale funzionalità WiFi della macchina fotografica. In molti casi si può azionare lo scatto direttamente dal telefonino e, allo stesso modo, interromperlo.
COMPLETO ED ESAUSTIVO !!!
Grazie per queste belle informazioni che appena possibile provvederò a mettere in atto.