I filtri ND sono tra gli accessori più utilizzati dai fotografi paesaggisti, in particolare da quelli che si dedicano alle lunghe esposizioni.
In questa pagina vi forniremo una guida completa a questi strumenti, spiegandovi cosa sono i filtri ND, a cosa servono e come si usano.
Vi daremo inoltre qualche consiglio su quale filtro ND comprare in base alle vostre esigenze.
L’utilizzo dei filtri ND presuppone una buona padronanza della tecnica fotografica. Prima di procedere alla lettura di questo articolo, potrebbe essere una buona idea quella di ripassare i concetti di base riguardanti l’esposizione fotografica, che qui non verranno ripresi.
Indice dei contenuti
Cos’è un Filtro ND?
I filtri ND (o “filtri a densità neutra“, ma anche semplicemente “filtri neutri“) sono dei particolari filtri fotografici scuri che, posizionati davanti all’obiettivo, permettono di ridurre l’intensità della luce percepita dalla fotocamera.
L’aggettivo “neutro” (“ND” è l’acronimo inglese “Neutral Density“) sta ad indicare che questi filtri agiscono in maniera uniforme su tutte le lunghezze d’onda della luce, senza comportare alcuna alterazione dei colori.
Potremmo paragonare il funzionamento dei filtri ND a quello dei comuni occhiali da sole: più sono scuri, minore sarà la luce che lasceranno filtrare.
In base al risultato che si vuole ottenere, si possono usare filtri che determinano un assorbimento della luce più o meno elevato. Di questo, però, parleremo in modo dettagliato più avanti.
L’utilizzo dei filtri a densità neutra (come di tutti i filtri fotografici) è pensato soprattutto in associazione alle fotocamere ad obiettivo intercambiabile (reflex e mirrorless). La possibilità di impiegarli con le fotocamere di altro tipo (bridge e compatte) dipende dal modello specifico: è infatti necessario che l’obiettivo presenti la filettatura o che sia disponibile un apposito adattatore.
Vediamo adesso, di preciso, a cosa servono i filtri ND e quali siano le loro principali applicazioni in fotografia.
In generale, i filtri ND vengono impiegati in tutte quelle situazioni in cui la luce è troppo intensa per utilizzare il tempo di scatto che vogliamo impostare.
Il caso più comune è quando si vuole realizzare una lunga esposizione ma la troppa luce presente nella scena costringe ad utilizzare tempi relativamente rapidi.
Facciamo subito un esempio, per chiarire meglio: immaginiamo di voler riprendere il paesaggio qui sotto ottenendo un effetto seta sull’acqua e sulle nuvole, tratti caratteristici di una lunga esposizione.
Nello scatto di partenza, il tempo di posa è pari a 1,6″: decisamente troppo breve per un effetto di questo tipo.
Se chiudessimo il diaframma di 1 o 2 stop potremmo allungare sì l’esposizione, ma saremmo ancora lontani da un tempo di scatto adatto allo scopo. Inoltre, potremmo incorrere nel fenomeno della diffrazione, con conseguente degrado della qualità d’immagine.
Applichiamo allora un filtro ND64, il quale riduce di 6 stop la quantità di luce “vista” dall’obiettivo. Se ripetessimo adesso lo scatto senza variare i parametri di esposizione, otterremmo una foto fortemente sottoesposta (di 6 Stop, appunto).
Quello che dobbiamo fare è eseguire nuovamente lo scatto aumentando di 6 stop il tempo di posa, portandolo cioè da 1,6″ a ben 102″, così da compensare l’effetto del filtro.
In questo modo, otteniamo una foto dalla corretta luminosità ed al contempo una lunga esposizione, il che è esattamente ciò che volevamo.
Dal momento che la foto qui su è stata scattata dopo il tramonto, in presenza di un’illuminazione già in partenza piuttosto debole, è stato sufficiente un filtro ND di intensità medio-bassa. Usando filtri più spinti, però, è possibile ottenere tempi di scatto di diversi minuti addirittura in pieno giorno.
Nella quasi totalità dei casi, i filtri ND vengono impiegati proprio per ottenere lunghe esposizioni in situazioni di questo tipo. Tuttavia, non è questa la loro unica applicazione.
I filtri neutri possono essere risolutivi anche quando si desidera una profondità di campo ridotta in condizioni di forte luminosità. Potrebbe capitare che, usando diaframmi molto ampi (come f/1,4 o f/1,8) sia necessario usare tempi di posa ancora più brevi di quello minimo al quale la fotocamera è in grado di scattare.
Ad esempio, l’otturatore di molte macchine fotografiche permette di usare un tempo di scatto minimo di 1/4000; cosa fare se, per un dato diaframma, fosse richiesto di scattare a 1/16.000?
Come avrete intuito, la soluzione è quella di applicare un filtro ND da 2 stop (o più intenso), così da poter scattare con l’apertura desiderata e ad un tempo di posa supportato dall’otturatore.
Intensità dei Filtri ND: “Fattore di Filtraggio”, “Densità Ottica” e “Stop”
La caratteristica fondamentale dei filtri ND, dunque, è la quantità di luce che sono in grado di assorbire.
Questo valore si può esprimere usando tre differenti unità di misura:
- La Densità Ottica (0,3 – 2,4 – 3,0…)
- Il Numero di Stop di riduzione (1 stop – 8 stop – 10 stop…)
- Il Fattore di Filtraggio della luce (ND2 – ND256 – ND1024…)
La densità ottica è l’unità di misura – diciamo così – “più scientifica” che si può usare per misurare la capacità di assorbimento di un filtro ND. Questo valore viene indicato da un numero seguito da una cifra decimale e, grossomodo, ogni incremento di 0,3 corrisponde ad uno stop.
Dato che la densità ottica è un parametro poco immediato, si preferisce spesso utilizzare unità di misura alternative, di più facile interpretazione.
Nella maggior parte dei casi, i filtri ND vengono commercializzati indicandone il fattore di filtraggio: una potenza di 2 che indica “di quanto” viene ridotta la luce che raggiunge l’obiettivo. Un filtro “ND64” lascerà filtrare 1/64 della luce o – se preferite – ridurrà di 64 volte la luce in ingresso. Un filtro “ND512“, dal canto suo, farà invece filtrare solo 1/512 della luce. Questi due esempi corrispondono, rispettivamente, a 6 stop e 9 stop.
L’unità di misura più comoda, a nostro avviso, è il semplice numero di stop che equivale alla riduzione della luce. D’altronde, qualsiasi fotografo intento a regolare l’esposizione, ragiona proprio in termini di stop.
Non tutti i produttori utilizzano la stessa nomenclatura per quantificare l’intensità dei propri filtri ND, il che può generare talvolta un po’ di confusione.
I due filtri qui sopra presentano ad esempio la stessa densità ottica: 0,9. Su quello a destra è indicato anche il fattore di riduzione della luce, 8x, mentre in nessuno dei due viene precisata la riduzione in stop (che corrisponderebbe a 3).
Se sorgessero dei dubbi leggendo le caratteristiche di un filtro ND, basta comunque ricordare che un numero basso seguito da una cifra decimale si riferisce sempre alla densità ottica, mentre un valore elevato che coincide con una potenza di 2 si riferisce sempre al fattore di filtraggio.
Tabella Filtri ND
Nella tabella qui sotto trovate l’equivalenza tra le diverse unità di misura dei filtri ND, prendendo in considerazione quelli più comunemente utilizzati. Le ultime due colonne mostrano di quanto ogni specifico filtro allungherebbe l’esposizione, con un tempo di partenza pari a mezzo secondo.
Oltre a quelli presenti in tabella, esistono molti altri filtri ND: alcuni con intensità intermedia fra i valori elencati ed altri ancora più intensi. In commercio, sono facilmente reperibili ND da 15, 16, o addirittura 20 stop.
Filtri ND “Circolari a Vite” ed “a Lastra”
Passiamo adesso ad un’altra importante distinzione che si può fare riguardo i filtri ND: quelli circolari a vite e quelli a lastra, rispettivamente a sinistra e a destra nell’immagine qui sotto.
Tutte le considerazioni che abbiamo fatto circa l’intensità e la nomenclatura, sono valide per entrambi i sistemi: a cambiare sono la forma dei filtri ed il modo in cui vengono fissati all’obiettivo.
Filtri a Vite
I filtri ND a vite, più economici e più facilmente trasportabili, sono anche quelli più comunemente utilizzati. Presentano una forma circolare ed un diametro simile a quello dell’obiettivo al quale saranno associati.
Per applicare un filtro ND circolare, è sufficiente avvitarlo alla parte anteriore dell’obiettivo, sulla quale è presente un’apposita filettatura.
Affinché ciò sia possibile è necessario che il diametro dell’obiettivo coincida con quello del filtro che vi si intende associare. Per un obiettivo con diametro da 52mm servirà un filtro da 52mm, per un obiettivo da 72mm servirà un filtro da 72mm, e così via…
Ovviamente, sia il diametro degli obiettivi che quello dei filtri seguono dei formati standard, che sono in numero limitato.
I filtri ND a vite (di qualsiasi intensità e di qualsiasi marca) vengono dunque prodotti in diversi formati, così da potersi adattare a qualunque obiettivo. Il problema sorge piuttosto quando si desidera usare lo stesso filtro su obiettivi con diametri diversi. Come spiegheremo meglio a breve, comunque, esistono degli adattatori.
Filtri a Lastra
I filtri ND a lastra sono prodotti decisamente più professionali, dedicati agli specialisti della fotografia paesaggistica. In questo caso, il filtro non è altro che una lastra quadrata di vetro, che viene posizionata davanti all’obiettivo per mezzo di uno strumento accessorio, detto portafiltri (o holder, in inglese).
Ogni holder contiene diversi slot, all’interno dei quali si possono inserire sia ND che filtri di altro tipo (soprattutto GND), usandoli quindi in combinazione.
Lo stesso filtro a lastra può essere associato ad obiettivi di qualsiasi diametro, il che costituisce un vantaggio non trascurabile rispetto ai filtri circolari.
Anche in questo caso esistono comunque diversi formati. Nella maggior parte delle situazioni si usano le lastre da 100x100mm ma nel caso di grandangoli molto spinti od obiettivi specialistici potrebbe essere necessario optare per formati più grandi, come il 150x150mm.
Filtri ND: Quali Scegliere? I Migliori Modelli
Definite le caratteristiche e le applicazioni dei filtri neutri, in questa sezione vi daremo alcuni consigli su quale filtro ND comprare.
Esistono oggi diversi produttori di filtri ND: tra le migliori marche non possiamo non citare Hoya, Haida, Lee e B+W, che offrono in generale prodotti di ottima qualità ad un prezzo tutto sommato abbordabile.
Negli ultimi tempi hanno fatto molto parlare di sé anche i filtri Gobe, più economici ma di qualità sufficiente per un utilizzo amatoriale.
Chi pretende il massimo ed è disposto a spendere un po’ di più può invece optare per i filtri Nisi, da molti considerati i migliori sul mercato.
Vi consigliamo invece di evitare assolutamente i filtri ND troppo economici, magari proposti da marchi sconosciuti. Il loro utilizzo rischia di penalizzare fortemente lo scatto, introducendo dominanti cromatiche indesiderate o comportando una forte perdita di dettaglio.
Delle due, finireste o per disinteressarvi del tutto di questo genere fotografico (e sarebbe davvero un peccato) o per sostituirli in breve tempo con prodotti di qualità superiore.
Migliori Filtri ND a Vite
Se è la prima volta che avete a che fare con i filtri a densità neutra, vi suggeriamo di orientarvi sulla tipologia circolare a vite che, come abbiamo detto, è quella più diffusa. Vediamo quali sono i filtri ND consigliati di questo tipo.
Per prima cosa, dovete stabilire l’intensità del filtro che volete comprare, la quale dipende essenzialmente dall’utilizzo che intendete farne. Potremmo in tal senso considerare tre “fasce” e parlare di filtri leggeri, medi e pesanti.
Se siete intenzionati ad acquistare un solo filtro ND per fare un po’ di pratica, vi consigliamo di partire con uno di intensità medio-alta, cosicché il suo effetto sia perfettamente tangibile ma non troppo marcato.
Tuttavia, la soluzione ideale sarebbe quella di possedere diversi filtri di intensità differente, così da poter scegliere quello più adatto ad ogni evenienza (vedi i kit propositi più sotto).
ND leggeri
Tra i filtri che apportano una riduzione di luminosità contenuta, i più utilizzati sono probabilmente ND8 (vedi su Amazon), che presentano una densità ottica di 0,9 ed una riduzione equivalente di 3 stop.
Se il fine è quello di ottenere una lunga esposizione, questi filtri saranno parzialmente d’aiuto solo quando la luminosità è già in partenza poco intensa. In caso contrario, è probabile che non alterino più di tanto l’estetica della foto.
ND Medi
Per un effetto più marcato, si possono usare un filtro ND64 (vedi su Amazon), che riduce l’assorbimento della luce di 6 stop, oppure un filtro ND128, che applica una riduzione di 7 stop. L’ND 64, per farvi un’idea, è proprio quello impiegato nella foto di esempio iniziale.
Questi filtri possono essere impiegati per ottenere un’esposizione molto lunga in presenza di luce debole oppure un effetto mosso moderato quando la luce è più intensa.
Non sono però sufficienti per giungere ad un tempo di esposizione molto lungo in pieno giorno.
ND Pesanti
Tra i filtri ND “pesanti”, il più utilizzato è quello da 10 stop, ND1024, che viene spesso commercializzato come ND1000 (vedi su Amazon). Questo filtro permette in molti casi di ottenere esposizioni (relativamente) lunghe persino in pieno giorno.
Una soluzione un po’ più contenuta, è rappresentata dai meno comuni ND512, che permettono di allungare l’esposizione di 9 stop.
Tenete conto, comunque, che i filtri ND “pesanti” trovano applicazione esclusivamente quando la luce ambiente, in partenza, è abbondante. Per foto scattate all’imbrunire, o comunque quando la luminosità è già debole, potrebbero rivelarsi invece eccessivi.
Per dare un’idea, se il tempo di posa di partenza fosse di 10″ (tipica esposizione nell’ora blu), applicando un ND1000 arriveremmo a quasi 3 ore!
Kit di Filtri ND
Come dicevamo, l’opzione migliore sarebbe quella di avere a disposizione più di un filtro ND, in modo da poter utilizzare quello più adeguato in funzione della luce presente nella scena e dell’effetto desiderato.
Si potrebbe quindi scegliere di acquistare un filtro per ognuna delle tre fasce delineate poc’anzi. In alternativa, è possibile comprare direttamente un kit di filtri ND.
Molti produttori offrono soluzioni di questo tipo: ad esempio Gobe propone un kit molto versatile e piuttosto economico, che comprende ND8, ND64 ed ND1000 (vedi su Amazon).
Se cercate una soluzione ancora più flessibile e della massima qualità, potreste invece orientarvi sul kit Nisi da 4 filtri (vedi su Amazon), che include un ND8, un ND64 (che è anche polarizzatore), un ND1000 ed un ND32.000 (equivalente a ben 15 stop).
È anche disponibile una versione più economica di questo kit, che include solo i primi tre filtri.
Filtro ND Variabile
Da alcuni anni sono anche presenti sul mercato i filtri ND a densità variabile, spesso indicati come “ND Vario“.
Un filtro ND variabile, come il suo nome stesso suggerisce, può essere regolato su una determinata intensità, da un valore minimo ad uno massimo. Il range potrebbe ad esempio andare da 2 stop a 9 stop oppure da 1 stop a 5 stop.
Anche in questo caso, l’intensità viene più spesso definita indicando il fattore di filtraggio della luce, ad esempio 2,5-500 o 2-400.
I filtri neutri variabili sono in verità composti da due filtri polarizzatori sovrapposti e, per regolarne l’intensità, non bisogna far altro che ruotarli.
Gli ND variabili promettono quindi di far fronte a diverse condizioni di luce senza dover necessariamente ricorrere all’utilizzo di più filtri. Nonostante questo, noi ne sconsigliamo l’utilizzo, perché provocano spesso la comparsa di spiacevoli artefatti nelle fotografie.
In particolare, superata una certa densità ottica, compare inevitabilmente una sorta di “X” sovrapposta al centro dell’inquadratura. Nella pratica, si possono ottenere risultati accettabili solo con intensità relativamente basse (non oltre i 5-6 stop), il che ne riduce drasticamente l’utilità.
Non è un caso se i produttori più seri limitano i propri filtri neutri variabili ad un’intensità massima piuttosto limitata. Nisi propone ad esempio un ND Vario da 1,5 a 5 stop (Vedi su Amazon).
Anelli Adattatori
Se pensate di associare lo stesso ND ad obiettivi con diametro diverso, dovrete comprare un filtro il cui diametro coincida con quello dell’obiettivo più grande ed un anello adattatore che consenta di applicarlo anche all’altro obiettivo.
Esempio pratico: se possediamo due obiettivi con diametro di 77mm e con diametro di 67mm dovremo acquistare un filtro ND da 77mm ed un anello adattatore 77mm-67mm.
Gli anelli adattatori sono piuttosto economici e facilmente reperibili: potete acquistarli anche su Amazon.
In alternativa, soprattutto se pensate di usare lo stesso filtro su una moltitudine di obiettivi, potete acquistare un intero kit di anelli riduttori, ad esempio questo.
L’unico “prezzo da pagare” riguardo l’utilizzo degli adattatori è la possibile comparsa della vignettatura ai bordi della foto, in particolare quando si utilizzano più anelli in combinazione.
Migliori Filtri ND a Lastra
L’acquisto di un filtro ND a lastra, come dicevamo, è consigliabile soltanto ai fotografi più esperti. Questo sistema è infatti meno pratico (quantomeno all’inizio), ben più costoso e più ingombante di quello a vite.
Proprio perché il prezzo di questi prodotti non è trascurabile, meglio orientarsi sin da subito su filtri di ottima qualità. Se siete decisi ad acquistare filtri a lastra, vi suggeriamo anche in questo caso uno dei kit proposti da Nisi.
In questa pagina Amazon trovate 3 kit distinti, che includono 2, 3 o 4 filtri ND. Per iniziare, vi suggeriamo il kit da 3, che comprende filtri da 3 stop, 6 stop e 10 stop; in seguito potrete aggiungere ulteriori ND o filtri GND.
Questi filtri a lastra sono del formato 100×100, indicato per focali non inferiori a 16mm su full frame (10-11 su APS-C).
Per usare questi filtri avrete anche bisogno di un apposito holder da 100mm. Un modello molto completo è il Nisi v5-PRO (Vedi su Amazon), che include anche un filtro polarizzatore (spesso usato in combinazione con gli ND) e diversi adattatori per abbinare l’holder ad obbiettivi di qualsiasi diametro.
Un modello più economico è il Nisi v5 Alpha (Vedi su Amazon): la differenza è che questo holder non è compatibile con i polarizzatori circolari (a meno che non si ricorra ad un adattatore). La versione Alpha, inoltre, non include gli anelli riduttori, che dovrete acquistare a parte (scegliete qui quello che vi serve).
In ogni caso, non è necessario che l’holder sia della stessa marca dei filtri ND a lastra: potete anche acquistarne uno di un altro produttore: in ogni caso, non andate troppo al risparmio su questo componente!
Come Usare un Filtro ND
Nei paragrafi precedenti abbiamo già illustrato, in linea di massima, come si usa un filtro ND. Utilizzare i filtri neutri potrebbe comunque far nascere alcune particolari problematiche sulle quali ci vogliamo soffermare.
Una regola da tenere sempre a mente è che le impostazioni di scatto devono essere regolate prima di applicare il filtro ND. Allo stesso modo, anche le scelte compositive dovrebbero essere operate in anticipo.
In effetti, l’unica azione da compiere dopo aver avvitato il filtro dovrebbe essere quella di premere il pulsante di scatto.
Una volta montato il filtro, infatti, il mirino diventerebbe troppo buio sia per poter comporre l’inquadratura che per mettere a fuoco manualmente.
L’autofocus, dal canto suo, sarebbe del tutto inutilizzabile (se non con i filtri molto leggeri). Prima di scattare, assicuratevi anche di disattivare del tutto la messa a fuoco automatica attraverso lo switch presente sull’obiettivo.
Un’altra operazione da compiere prima di montare il filtro è la misurazione dell’esposizione. La procedura consigliata è quella di impostare l’apertura di diaframma e la sensibilità ISO e di prendere nota del tempo di scatto suggerito dall’esposimetro della fotocamera.
Per calcolare l’esposizione corretta, dobbiamo semplicemente allungare il tempo di posa di partenza del numero di stop che corrisponde all’intensità del filtro ND (la quale ovviamente ci è nota).
Possiamo fare questo calcolo a mente oppure affidarci ad una delle tante applicazioni per smartphone create proprio a questo scopo. Se usate Android vi consigliamo ND Calculator, mentre per iOS, una delle applicazioni più usate è NDExposure.
Una volta calcolato il tempo di posa corretto, non resta che impostarlo sulla fotocamera. La modalità di scatto più adatta da utilizzare in questi casi è quella completamente manuale “M“, la quale permette di scegliere senza alcun vincolo qualsiasi tempo di otturazione, oltre all’apertura di diaframma ed alla sensibilità ISO.
Per esposizioni che superano i 30 secondi (eventualità piuttosto frequente usando i filtri ND), potrebbe essere necessario ricorrere alla posa Bulb.
Usare due Filtri ND
Tecnicamente è possibile usare due filtri ND insieme, avvitandoli l’uno su l’altro. La riduzione della luce complessiva corrisponderà alla somma dell’intensità dei due filtri (e non il prodotto!).
Associando ad esempio un ND da 10 stop ad un ND da 4 stop, si ottiene un abbassamento dell’esposizione complessivo di 14 stop.
Questa pratica, comunque, è generalmente sconsigliata, soprattutto quando si utilizzano filtri economici. Infatti, aumenta fortemente il rischio di ritrovarsi con una dominante cromatica indesiderata.