In questa pagina parleremo della sensibilità ISO, uno dei tre fattori che determinano l’esposizione fotografica. In particolare, vedremo cosa si intende per sensibilità, quando aumentare gli ISO (e come farlo nella pratica), cos’è il rumore digitale ed, infine, come lasciar gestire questo parametro alla fotocamera in automatico.
Se non avete ben chiaro il rapporto che lega la sensibilità ISO a tempi e diaframmi, vi consigliamo però di consultare prima la pagina dedicata all’esposizione fotografica, dato che alcuni concetti (fondamentali) non saranno ripresi.
Indice dei contenuti
Cos’è la Sensibilità ISO
Innanzitutto vediamo che cos’è la sensibilità ISO. Ai tempi della fotografia analogica, cambiare la sensibilità voleva dire sostituire fisicamente la pellicola utilizzata con una più sensibile alla luce. Il risultato era quello di ottenere un’esposizione maggiore pur senza variare tempi e diaframmi.
Oggi, con le fotocamere digitali, cambiare la sensibilità significa variare il guadagno elettronico del sensore digitale, facendo sì che sia più o meno sensibile alla luce.
Il grande vantaggio del digitale, in questo caso, è che si può alzare la sensibilità ISO direttamente dalle impostazioni della macchina, con la stessa facilità con la quale si cambiano il tempo di posa e l’apertura di diaframma.
Il risultato, comunque, resta lo stesso: il segnale luminoso verrà amplificato ed a parità di tempi e diaframmi saremo in grado di ottenere una foto più luminosa. L’esempio qui sotto mostra come, lasciando invariata l’apertura su f/4 ed il tempo su 1/4″, otteniamo un’esposizione maggiore proprio aumentando la sensibilità ISO.
Gli stop della sensibilità ISO
Così come per il tempo e l’apertura, anche per quanto riguarda la sensibilità ISO si ragiona in termini di stop.
Di seguito mostriamo una ipotetica scala delle sensibilità ISO, anche se la sua ampiezza varia (ed anche molto) in base alla fotocamera utilizzata. Molte fotocamere permettono di impostare anche valori intermedi, con intervalli di 1/2 o 1/3 stop.
100 ISO – 200 ISO – 400 ISO – 800 ISO – 1.600 ISO – 3.200 ISO – 6.400 ISO – 12.800 ISO – …
Passando da ognuno di questi stop a quello successivo, raddoppia la quantità di luce assorbita dal sensore e quindi la luminosità dell’immagine (l’esempio precedente è molto esplicativo).
In altre parole, aumentando la sensibilità ISO possiamo ottenere un tempo più rapido senza necessità di aprire il diaframma. Oppure, da un altro punto di vista, possiamo chiudere il diaframma senza preoccuparci di dover allungare il tempo di posa.
L’immagine sotto mostra come aumentando la sensibilità ISO otteniamo un abbassamento del tempo della stessa entità (3 e 7 stop) e lo stesso livello di esposizione.
Sensibilità ISO e Rumore Digitale
La sensibilità può quindi rivelarsi di grande aiuto al fine di rendere il tempo di otturazione più breve, ma aumentare gli ISO ha anche un costo.
Amplificando il segnale luminoso, si amplifica infatti anche il rumore in esso presente. Oltre una certa soglia, la presenza di rumore digitale può penalizzare anche fortemente l’immagine.
Il rumore digitale si presenta sotto forma di grana, pixel dal colore innaturale e generale perdita di dettaglio. A livello puramente indicativo, nell’immagine qui sotto viene mostrato il livello di rumore di una reflex APS-C ai diversi valori ISO.
L’entità del rumore, dipende soprattutto dalla qualità del sensore digitale della fotocamera ed in particolare dalle sue dimensioni fisiche. Come regola generale, più è grande il sensore, migliore sarà la resistenza agli alti ISO.
Utilizzando uno smartphone o una fotocamera compatta (sistemi generalmente dotati di un sensore minuscolo), il rumore potrebbe condizionare la qualità d’immagine già a valori ISO relativamente bassi.
Allo stesso modo, tra le fotocamere ad obiettivo intercambiabile, quelle con sensore full frame tendono a mostrare file più “puliti” di quelle con sensore ridotto, a parità di sensibilità ISO.
In molti casi, la massima sensibilità ISO indicata tra le caratteristiche delle fotocamere è semplicemente inutilizzabile (se non per foto ricordo), a causa dell’enorme deterioramento della qualità d’immagine.
Questa considerazione va tenuta a mente nel momento in cui si intendesse acquistare una nuova fotocamera: più che prestare attenzione alla massima Sensibilità ISO indicata dal produttore, può essere utile valutare immagini scattate con lo specifico modello alle sensibilità più elevate.
A cosa serve la Sensibilità ISO
Aumentare la sensibilità ISO serve dunque soprattutto per ottenere tempi scatto più rapidi senza necessità di modificare l’apertura di diaframma, spesso per scongiurare il rischio di una foto mossa.
La tipica situazione nella quale si alza la sensibilità è quando si scatta in ambienti scarsamente illuminati ed a mano libera. Un altro caso in cui torna utile aumentare gli ISO è quando il soggetto si muove rapidamente, costringendoci quindi a usare tempi di scatto veloci.
Negli esempi che seguono abbiamo illustrato alcune classiche situazioni nelle quali può essere opportuno alzare la sensibilità ISO.
Aumentare gli ISO quando c’è poca luce
L’interno delle chiese è un ambiente normalmente buio, nel quale peraltro vige spesso il divieto di usare sia il flash che il treppiedi. Siamo quindi costretti a scattare a mano libera.
Accendendo la reflex per scattare questa foto, l’esposimetro suggeriva la coppia tempo-diaframma 4″ a f/11 ed ISO 100. Quattro secondi sono però un tempo improponibile per scattare a mano libera, poiché porterebbero ad una foto talmente mossa da essere irriconoscibile.
Per prima cosa è stato aperto il diaframma di 2 Stop portandolo ad f/5,6 (sufficiente per avere tutto a fuoco, ad una focale molto corta). Così facendo, il tempo necessario ad esporre è sceso a 1″: comunque troppo lungo per poter sperare di evitare il mosso.
Pertanto, non si poteva fare altro che aumentare di 5 Stop la sensibilità, passando da 100 ISO a 3.200 ISO. Il tempo di posa è così passato a 1/30″: abbastanza rapido per ottenere una foto nitida a mano libera con un grandangolo.
Alzare gli ISO quando il soggetto si muove rapidamente
In questo caso, nonostante la luce ambiente fosse abbondante, si è reso necessario usare un’alta sensibilità ISO per far fronte ad un soggetto in rapido movimento.
Scattare ai valori suggeriti inizialmente dalla fotocamera, f/11 – 1/15 – 100 ISO, sarebbe stato davvero impensabile.
Dopo aver portato il diaframma ad f/7,1 (il minimo per avere tutto a fuoco) è stata impostata la sensibilità su 1.600 ISO.
Nel complesso, questo ha permesso di guadagnare 5,3 stop (4 grazie agli ISO ed 1,3 grazie al diaframma). Il tempo risultante è stato pari a 1/640″, sufficiente per scongiurare il rischio di mosso.
Aumentare la Sensibilità ISO per evitare tempi lunghissimi
Vediamo adesso un caso un po’ diverso, un paesaggio caratterizzato da un esposizione molto lunga: f/5,6 – 210″ – ISO 400 (è stata usata la posa bulb con fotocamera su treppiedi).
In questo caso, un tempo così lungo (3 minuti e mezzo) non è stato esattamente una scelta: il sole era già tramontato da un pezzo e di luce ce n’era ormai davvero poca.
Fatta una rapida misurazione con l’esposimetro (inevitabilmente approssimativa, in situazioni come queste), il tempo di posa necessario sembrava aggirarsi intorno alla mezz’ora. Un’esposizione così lunga era però impraticabile, anche perché, trascorsi appena pochi minuti, la scena sarebbe stata completamente buia e la misurazione non più valida.
Aprendo il diaframma sul valore di apertura massimo (non era necessario che la profondità di campo coprisse il primo piano) la situazione è un po’ migliorata ma il sarebbe stato comunque necessario un quarto d’ora circa. Solo aumentando la sensibilità ISO di 2 stop si è potuto ricavare un tempo – seppure lunghissimo – in questo caso accettabile.
Come impostare la Sensibilità ISO
Vediamo adesso, nella pratica, come impostare la sensibilità ISO. Ovviamente le modalità con le quali si può controllare questo parametro dipendono dal modello specifico di macchina fotografica. Tuttavia, possiamo fare qualche considerazione di carattere generale.
A prescindere dalla tipologia di fotocamera, utilizzando le modalità automatiche (incluse le classiche “scene” delle compatte), la sensibilità ISO sarà impostata automaticamente dalla macchina fotografica (così come tempi e diaframmi) e non sarà possibile intervenire in alcun modo.
In questo caso, la fotocamera tenderà a scegliere il valore più basso possibile che permetta una corretta esposizione, così da mantenere la massima qualità d’immagine.
Scegliere gli ISO su compatte e smartphone
In ogni caso, quasi tutte le fotocamere permettono di scegliere la sensibilità ISO arbitrariamente, incluse le compatte e gli smartphone.
L’immagine di esempio mostra proprio il menu dell’app “fotocamera” di un cellulare, attraverso il quale si può impostare manualmente una sensibilità compresa fra 100 ISO ed 800 ISO.
Nelle fotocamere più economiche, l’impostazione della sensibilità ISO potrebbe essere un po’ “nascosta”, poiché considerata un parametro di esclusiva competenza dei più esperti.
Di solito è relegata alla modalità Programma, o comunque alle modalità che permettono il maggior controllo da parte dell’utente.
Cambiare sensibilità ISO su una compatta può essere molto utile quando, sebbene la luminosità scarseggi, stiamo scattando con la fotocamera su treppiedi. Lasciata a se stessa, la macchina potrebbe infatti usare, inutilmente, una sensibilità elevata, pregiudicando così la qualità d’immagine.
Impostare manualmente gli ISO sul valore minimo ci garantisce invece la massima nitidezza possibile.
Impostare gli ISO su reflex e mirrorless
Come dicevamo, anche le fotocamere ad obiettivo intercambiabile, in modalità automatica, non permettono di controllare la sensibilità ISO. In queste situazioni, la sua gestione è affidata alla macchina stessa.
Nelle modalità di scatto manuali (P – A – S – M) possiamo invece variare gli ISO a nostro piacimento, scegliendo il valore che riteniamo più adeguato. Anche in queste modalità, comunque, si può affidare alla fotocamera la gestione di questo parametro, scegliendo l’impostazione “ISO Auto“.
Impostazioni Avanzate ISO Auto
Le fotocamere più avanzate (quasi esclusivamente quelle ad obiettivo intercambiabile) mettono inoltre a disposizione alcune opzioni aggiuntive per gestire il funzionamento della sensibilità ISO automatica.
Limitare gamma ISO Automatica
È spesso possibile limitare la gamma di sensibilità ISO che la fotocamera userà in automatico rispetto al range complessivo, per evitare che si faccia ricorso a quelle troppo elevate.
Ipotizziamo di possedere una fotocamera con una gamma di sensibilità che va da 100 ISO a 25.600 ISO, ma che offre buoni risultati solo fino a 3.200 ISO (situazione piuttosto realistica). Potremmo allora limitare la sensibilità automatica proprio a 3.200 ISO ed essere certi, così, che questo valore non verrà mai superato, a meno che non siamo noi stessi a farlo.
Velocità dell’otturatore minimo e ISO Auto
Utilizzando la modalità a priorità di diaframma, come sappiamo, il fotografo sceglie un valore di apertura e la fotocamera imposta automaticamente il tempo di conseguenza.
Se la sensibilità ISO è impostata su Auto, i parametri gestiti automaticamente dalla fotocamera salgono a due. A quale dare la priorità?
Il tipico comportamento delle fotocamere, in questo caso, prevede di aumentare gli ISO solo nel momento in cui il tempo di posa diventi troppo lento. La soglia più logica, oltre la quale agire sulla sensibilità, è il reciproco della focale, valore che – quantomeno con soggetti statici – dovrebbe garantire foto nitide.
Alcune fotocamere prosumer prevedono l’opzione di discostarsi da questa soglia, scegliendo in modo dinamico un tempo un po’ più lento (se ad esempio l’obiettivo è dotato di stabilizzatore) o un po’ più rapido (se vogliamo una maggiore sicurezza).
Inoltre, è possibile impostare arbitrariamente un valore per il tempo di otturazione minimo, così che esso sia adeguato al tipo di soggetti ripresi.
Mi è ripresa dopo anni (mi sono formato con una Voigtlander) la voglia di controllare meglio il mio attuale apparecchio (Nikon Coolpix P610) desiderando usare anche la possibilità “Manual”, e questo sito è talmente ben fatto, le spiegazioni con esempi sono talmente chiare, che è un piacere riprendere un po’ tutti i concetti. Pieno applauso, quindi, all’Autore. Tornero’ regolarmente.