La regola dei terzi è la più nota fra le regole di composizione in fotografia. Si tratta di una semplificazione della famosa sezione aurea, che come spiegato nel relativo articolo non è facilmente applicabile in fotografia.
C’è chi è molto scettico riguardo la validità di questa ed altre regole di composizione fotografica, ma si tratta di voci fuori dal coro. L’efficacia della regola dei terzi in fotografia, al fine di rendere più gradevole l’immagine, è comunemente accettata.
Indice dei contenuti
Cos’è la Regola dei Terzi?
La regola dei terzi parte dal presupposto che alcuni punti del fotogramma siano più indicati di altri per collocare il soggetto principale dello scatto e gli altri elementi dell’inquadratura.
Sui motivi che renderebbero “speciali” queste aree il dibattito è tutt’ora aperto. Alcuni chiamano in causa motivi culturali ed altri si appellano a questioni biologiche.
La regola dei terzi suggerisce di suddividere il fotogramma in nove riquadri uguali, tracciando idealmente due linee orizzontali e due linee verticali, come nell’immagine.
Queste quattro linee sono dette linee di forza, mentre i punti nei quali esse si intersecano sono chiamati punti di forza. La regola dei terzi suggerisce di posizionare il soggetto della foto in corrispondenza di uno dei punti di forza del fotogramma.
Altri elementi rilevanti della scena possono essere posizionati su un altro punto di forza, mentre le eventuali linee orizzontali o verticali possono essere collocate in corrispondenza di una delle linee di forza, come fatto nell’immagine di esempio.
La regola può essere applicata un po’ a tutti i generi fotografici ed indipendentemente dal formato della foto, sia questo orizzontale, verticale, quadrato o anche panoramico.
La regola dei terzi nei ritratti
Nei ritratti si cerca solitamente di posizionare l’occhio del soggetto (considerato il suo maggiore centro di interesse) presso uno dei punti di forza, lasciando eventualmente la direzione dello sguardo in direzione del terzo opposto.
La regola dei terzi nei paesaggi
Nei paesaggi, oltre a collocare il soggetto su uno dei quattro punti di forza, possiamo applicare la regola dei terzi per posizionare la linea dell’orizzonte, ponendola in corrispondenza di una delle due linee di forza orizzontali.
Se vogliamo dare più importanza al suolo (o al mare), lasceremo al cielo solo un terzo dell’inquadratura, sovrapponendo la linea dell’orizzonte alla linea di forza orizzontale superiore. Al contrario, se vogliamo lasciare più spazio al cielo, possiamo posizionare l’orizzonte sulla linea di forza orizzontale inferiore.
Regola dei terzi e sezione aurea a confronto
Una suddivisione regolare del fotogramma in nove sezioni è molto più semplice da operare rispetto alle proporzioni irregolari indicate dalla regola della sezione aurea.
Inoltre, in virtù della popolarità di questa regola, molte fotocamere consentono di sovrapporre al display il reticolato che ricalca la regola dei terzi, così da poter collocare gli elementi della foto con la massima precisione.
Qui sopra, confrontiamo le griglie di riferimento ottenute con la sezione aurea e quelle ottenute con la regola dei terzi. La differenza nella collocazione dei punti di forza, come vediamo, è minima.