In questa guida ci occuperemo della fotografia grandangolare, spiegando tutto ciò che c’è da sapere sui grandangoli e su come usarli al meglio.
Chiariremo innanzitutto quali siano le caratteristiche peculiari di questi obiettivi, come vengano classificati e quali siano i loro principali campi di applicazione. In seguito, vi spiegheremo in modo approfondito come fotografare col grandangolo ed analizzeremo le problematiche più comuni legate al suo utilizzo.
Questo articolo è scritto pensando soprattutto a chi usa una reflex o una mirrorless, ed i grandangoli sono quindi intesi come obiettivi a sé, separati dal corpo macchina. Tuttavia, se anche possedete una fotocamera con obiettivo integrato (una compatta, un iPhone o un altro smartphone) potrete comunque applicare molti dei consigli che vi daremo, soprattutto quelli che riguardano la composizione e la prospettiva.
La condizione essenziale, ovviamente, è che lo strumento in vostro possesso metta a disposizione una focale molto corta o, nel caso di smartphone, una “fotocamera grandangolare” a sé stante.
Indice dei contenuti
Cos’è un Obiettivo Grandangolare
Un grandangolo è un obiettivo caratterizzato da una lunghezza focale più corta rispetto agli obiettivi normali, inferiore quindi ai 50mm, e che può di conseguenza abbracciare un angolo di campo più ampio.
Lo schema qui sotto mostra come varia l’ampiezza dell’angolo di campo coperto in base alla lunghezza focale dell’obiettivo, prendendo in considerazione alcuni “tagli standard”.
Facciamo anche un esempio tangibile: la sequenza di immagini qui sotto mostra l’inquadratura che si può ottenere utilizzando alcune fra le focali più comuni nella fotografia grandangolare, scattando sempre dallo stesso punto.
Per darvi sin da subito un riferimento, considerate che le reflex e le mirrorless amatoriali vengono di solito vendute in kit con un obiettivo 18-55mm, la cui focale equivalente corrisponde a 27-82mm circa (il valore preciso varia lievemente a seconda della fotocamera).
Usato alla sua focale più corta, già moderatamente grandangolare, si sarebbe quindi ottenuta un’inquadratura molto simile a quella della terza foto nell’esempio sopra. Notate quanto sia evidente la differenza rispetto agli scatti eseguiti ad una focale più corta: a 14mm, l’ampiezza dell’angolo di campo è esattamente doppia!
Più avanti, troverete un altro confronto fra l’inquadratura offerta da questo obiettivo (di fatto la focale più corta a disposizione di molti fotografi principianti) e quella offerta dai grandangolari più spinti.
Lo schema sopra non è una simulazione: abbiamo effettivamente scattato a focali diverse con un diverso obiettivo grandangolare. Nonostante questo, vogliamo farvi notare sin da ora come la parte in comune fra i vari scatti sia identica, senza alcuna variazione nella prospettiva.
Classificazione degli Obiettivi Grandangolari
Abbiamo detto poc’anzi che, da definizione, la fotografia grandangolare è caratterizzata da focali inferiori ai 50mm equivalenti.
Nella pratica, però, quando si parla di questi obiettivi, si sottintende l’uso di focali ben più corte, spesso inferiori ai 20/24mm. Lo standard più “lungo” considerato ancora moderatamente grandangolare è di fatto il 35mm.
Proprio in base alla diversa lunghezza focale, gli obiettivi grandangolari possono essere ulteriormente classificati in diverse sotto-categorie:
- Grandangoli Moderati: quelli la cui focale supera i 24mm equivalenti
- Grandangoli Spinti: focali comprese fra i 18 ed i 23mm equivalenti
- Ultra-grandangolari: obiettivi con focali fra i 14 ed i 17mm equivalenti
- Ultra-grandangolari estremi: focali di 13mm equivalenti o inferiori
Un caso a parte sono i cosiddetti fisheye, obiettivi pensati per la fotografia grandangolare ancora più spinta.
I fisheye sfuggono alla classificazione in base alla focale, poiché presentano una costruzione diversa dai classici obiettivi rettilineari, ai quali siamo abituati. Le loro caratteristiche principali sono quelle di coprire un angolo di campo di 180° (o superiore) e di causare un’evidente curvatura delle linee rette.
Quando (e Perché) Usare un Obiettivo Grandangolare
Per molti, fotografia grandangolare è sinonimo di paesaggistica. Non si tratta però di una regola ferrea: queste ottiche possono essere impiegate anche in altri ambiti, così come per i paesaggi si possono tranquillamente usare obiettivi di altro tipo.
In generale, il grandangolo serve in tutte quelle situazioni in cui abbiamo bisogno di un angolo di campo ampio, a prescindere dal tipo di soggetto e dal genere fotografico.
Detto ciò, la fotografia paesaggistica è di fatto l’ambito di utilizzo delle ottiche grandangolari per eccellenza, insieme alla ripresa di interni ed al reportage. Per altri generi fotografici, i grandangoli trovano meno spazio sebbene, come vedremo, possano talvolta essere utilizzati con successo.
Usare un Grandangolo per Riprendere Scene Ampie
L’esigenza di una veduta molto ampia, tipica della fotografia grandangolare, sorge dunque principalmente nel momento in cui dobbiamo fotografare paesaggi, naturali o urbani che siano.
Se utilizzassimo unicamente un obiettivo normale o un grandangolo moderato come il 18-55 presente nel kit di base delle reflex, ci ritroveremmo molto frequentemente di fronte ad un paesaggio troppo ampio affinché rientri per intero nell’inquadratura.
All’inizio dell’articolo abbiamo già proposto uno schema che quantifica la maggiore ampiezza della scena inquadrata in base alla focale, ma vogliamo adesso proporvi un esempio più concreto.
Le due immagini qui sopra, che si intendono scattate dallo stesso punto, simulano proprio una situazione di questo tipo.
La foto a destra è quella che si sarebbe ottenuta usando il classico 18-55 alla sua focale più corta (29mm equivalenti, nel caso di fotocamere Canon): è evidente che non sarebbe stato possibile includere tutti gli elementi rilevanti della scena. Un obiettivo ultra grandangolare da 10mm (16mm equivalenti) ha risolto egregiamente la situazione.
Potreste obiettare che sarebbe stato possibile allontanarsi e scattare da un punto di ripresa più distante, così da riuscire ad inquadrare comunque per intero il soggetto.
Questa è però una soluzione praticabile soltanto in alcuni casi. Nella maggior parte delle situazioni non è semplicemente possibile allontanarsi più di tanto, a causa di ostacoli fisici di varia natura: basti pensare agli ambienti interni, nei quali lo spazio di manovra offerto al fotografo è normalmente molto limitato.
Nel prossimo paragrafo, scopriremo che c’è però un altro motivo, meno ovvio e più interessante, per il quale conviene avere sempre a portata di mano un obiettivo grandangolare.
La Fotografia Grandangolare e la Prospettiva
Riprendiamo la fotografia che avevamo usato come esempio poc’anzi, quella scattata con un obiettivo grandangolare di 16mm equivalenti.
In questo caso, sarebbe stato forse possibile, in effetti, inquadrare il soggetto principale (gli edifici sul lato opposto del canale) anche con una focale più lunga, scegliendo un punto di ripresa più distante.
Così facendo, non si sarebbe potuta però posizionare la bitta in primo piano sulla destra mantenendone invariate le proporzioni. Allo stesso modo, non sarebbe stato possibile inquadrare la sponda più vicina del canale per un tratto così lungo ed ottenere lo stesso grado di convergenza fra le due sponde.
Un vero peccato, dato che questi elementi conferiscono alla composizione della foto un evidente senso di ampiezza.
Questo ci aiuta ad introdurre la seconda caratteristica più importante della fotografia grandangolare, ossia la possibilità di esaltare la prospettiva dell’immagine. Come conseguenza diretta dell’ampio angolo di campo ripreso, nelle foto grandangolari, la distanza fra i vari piani dell’immagine appare superiore di quanto non sia realmente.
Se sfruttata bene, questa peculiarità dei grandangoli può aiutare a donare alle nostre foto una notevole profondità e rendere lo scatto, nel complesso, più efficace.
Quello di porre un elemento in primo piano e, possibilmente, un elemento grafico che faccia da guida verso lo sfondo, è un po’ un cliché della fotografia grandangolare e, seppure abusato, garantisce un risultato di sicuro effetto.
Nell’immagine di esempio, le lapidi in primissimo piano, con le loro dimensioni esagerate, fanno sì che la distanza che le separa dalla chiesa sullo sfondo appaia superiore di quanto non sia realmente.
Le presenza delle lapidi in secondo piano costituisce invece un classico caso di prospettiva decrescente e rafforza ulteriormente la profondità della scena.
Dato che sull’argomento regna un po’ di confusione, ci tocca essere precisi. Come spiegato nell’articolo dedicato a questo tema (che vi invitiamo a leggere per approfondire l’argomento), la prospettiva della fotografia non dipende tecnicamente dagli obiettivi grandangolari, ma piuttosto dal particolare punto di ripresa che essi permettono di adottare.
Tornando all’immagine del cimitero, se avessimo voluto inquadrare le lapidi con un teleobiettivo, facendo in modo che apparissero della stessa dimensione, saremmo stati evidentemente costretti ad allontanarci.
A quel punto, però, la chiesa sarebbe apparsa più grande e la differenza fra le dimensioni delle lapidi in primo e secondo piano inferiore. Si sarebbero riequilibrate le proporzioni e sarebbe sì cambiata la prospettiva, ma non a causa dell’obiettivo, bensì del punto di ripresa differente!
Altri Impieghi delle Ottiche Grandangolari
Abbiamo dunque visto che paesaggi, interni e foto di architettura costituiscono i generi fotografici più spesso associati alla fotografia grandangolare ed abbiamo ampiamente spiegato il motivo.
In ogni caso, i grandangoli possono trovare impiego anche in altri ambiti, risultando talvolta le lenti più adatte a determinate situazioni ed offrendo in altri casi la possibilità di conferire un tocco di originalità ai propri scatti.
Nel caso del reportage e della fotografia di viaggio, si può sfruttare un obiettivo grandangolare per creare uno scatto più coinvolgente, che dia all’osservatore l’impressione di trovarsi davvero all’interno della scena.
Questo effetto deriva dal notevole senso di profondità che è possibile ottenere giocando con la particolare prospettiva offerta dalla fotografia grandangolare, della quale abbiamo appena discusso.
Nei ritratti, i grandangoli sono generalmente sconsigliati, soprattutto quelli più più spinti. Per riempire il frame con la figura umana costringono infatti ad avvicinarsi oltremodo al soggetto e (sempre a causa dell’apparente dilatazione della prospettiva) si ottiene l’inaccettabile effetto collaterale di deformare i tratti del viso.
Grandangoli moderati, come il 35mm possono comunque essere impiegati con successo nei ritratti ambientati e rappresentano anzi una delle focali più indicate per questo genere.
Gli obiettivi grandangolari sono le lenti più adatte a fotografare il cielo stellato: grazie al loro ampio angolo di campo è infatti possibile riprendere per intero la Via Lattea (includendo magari anche alcuni elementi terrestri).
Inoltre, con le focali corte si possono ricavare tempi di posa congeniali a questo genere di scatti; per saperne di più vi rimandiamo comunque al nostro articolo di approfondimento.
Infine, citiamo lo strano caso delle foto macro grandangolari. La macrofotografia prevede normalmente l’impiego di focali lunghe, che hanno come conseguenza quella di isolare completamente il soggetto dallo sfondo.
L’ampio angolo di campo offerto dagli obiettivi grandangolari permette invece di ingrandire a dismisura soggetti di dimensioni minuscole (tipicamente insetti) e di mostrare al contempo l’ambiente circostante.
Problematiche e Potenzialità della Fotografia Grandangolare
Usare un grandangolo, tecnicamente parlando, non è diverso dall’utilizzare un qualsiasi altro obiettivo. Bisogna inquadrare tramite il mirino o il display, mettere a fuoco, impostare tempi e diaframmi e, semplicemente, scattare.
Tuttavia, l’impiego di focali molto corte ha delle implicazioni non trascurabili sullo studio dell’inquadratura e sull’esecuzione dello scatto.
La Fotografia Grandangolare e la Gestione dell’Inquadratura
Bisogna familiarizzare con l’inconsueto angolo di campo offerto dalla fotografia grandangolare ed accettare che la visione offerta da queste lenti sia diversa da quella apprezzabile ad occhio nudo o attraverso obiettivi dalle caratteristiche differenti.
Un rischio sempre in agguato, scattando foto col grandangolo, è che si finisca per includere nell’inquadratura anche elementi ai quali non si era prestata attenzione, i quali potrebbero rendere la composizione meno efficace.
Usando grandangolari molto spinti si rischia per esempio di far rientrare nell’inquadratura il treppiedi sul quale è fissata la fotocamera.
Se, come abbiamo visto, nella fotografia grandangolare gli elementi in primo piano appaiono più grandi di quanto non siano realmente, il rovescio della medaglia è che quelli più distanti appariranno più piccoli di quanto ci si potrebbe aspettare. Questo fenomeno, ovviamente, è tanto più evidente quanto più corta è la focale utilizzata.
Se non siete ancora abituati alla fotografia grandangolare, potrebbe capitare che quello che doveva essere il soggetto principale dell’immagine appaia talmente piccolo da confondersi sullo sfondo, perdendo qualunque peso nell’economia della composizione.
La foto di esempio mostra proprio una situazione di questo genere. Il faro, che si presume fosse il soggetto principale nelle intenzioni del fotografo, occupa una porzione minuscola della foto, così come il mare, appena visibile.
Lo spazio lasciato alla spiaggia in primo piano, per quanto resa piacevole dalle piccole dune, è invece eccessivo. Un punto di ripresa più ravvicinato sarebbe probabilmente risultato più congeniale.
Il fatto che abbiate a disposizione un obiettivo ultra grandangolare non significa che dobbiate utilizzarlo a tutti i costi: in molti casi, un’ottica più moderata potrebbe rivelarsi la soluzione migliore.
Soprattutto all’inizio, vi consigliamo di fare diverse prove usando lunghezze focali differenti e variando il punto di ripresa, così da trovare una prospettiva che armonizzi la relazione fra gli elementi della scena.
La Messa a Fuoco nelle Foto Grandangolari
La profondità di campo, come sappiamo, dipende da tre fattori principali, uno dei quali è proprio la lunghezza focale impiegata (gli altri sono la distanza di messa a fuoco e l’apertura di diaframma).
Usando le focali corte tipiche della fotografia grandangolare, a parità di altri fattori, la profondità di campo sarà molto elevata.
Questo significa che scattando foto col grandangolo, sarà possibile avere tutto a fuoco anche usando diaframmi relativamente aperti, come per esempio f/8.
Tempi di Posa e Rischio “Mosso” Scattando Foto col Grandangolo
Nella fotografia grandangolare, il rischio di ritrovarsi con fotografie mosse è di gran lunga inferiore rispetto ad altri generi fotografici. A parità di tempo di posa, le possibilità che la foto risulti mossa sono infatti direttamente proporzionate alla lunghezza focale utilizzata.
Esiste una regola secondo la quale per evitare questo problema bisogna usare un tempo di scatto inferiore all’inverso della focale equivalente.
Nel caso di un grandangolo da 20mm, questo significherebbe che persino scattando ad 1/20″ la foto avrebbe buone chance di risultare nitida (anche se è sempre consigliabile mantenere un certo margine).
Detto ciò, va tenuto a mente che quasi tutti gli sbocchi della fotografia grandangolare, paesaggi ed interni in primis, prevedono di utilizzare tassativamente la fotocamera sul treppiedi.
Filtri Fotografici sugli Obiettivi Grandangolari
Dato che i grandangoli sono concepiti soprattutto per i paesaggi, è naturale pensare di associarli ai filtri fotografici più spesso impiegati in questo genere.
Infatti, gli obiettivi grandangolari sono spesso abbinati ai filtri ND, attraverso i quali è possibile ottenere lunghe esposizioni anche in presenza di molta luce.
A questo proposito, va però fatta una considerazione importante. Alcuni obiettivi ultra grandangolari, ad esempio il popolare Samyang 14mm, non sono compatibili con i filtri a vite, a causa della loro lente frontale troppo sporgente. In questi casi sarà necessario ricorrere ai filtri a lastra, un sistema però più costoso e più complicato da utilizzare.
Diverso è il discorso per quel che riguarda il filtro polarizzatore: se usato nelle fotografie grandangolari al fine di migliorare il contrasto del cielo, questo causa spesso delle aberrazioni che possono compromettere pesantemente lo scatto.
Ciò avviene perché il polarizzatore agisce su un angolo di campo inferiore a quello ripreso con gli obiettivi ultra-grandangolari, portando ad un evidente calo di luminosità sulla parte interessata.
Nell’immagine di esempio (scattata a 22mm equivalenti) si può notare sul cielo un’evidente manifestazione di questo fenomeno. Se scattate foto con un grandangolo moderato, comunque, il polarizzatore rimane in molti casi perfettamente utilizzabile.
Le Deformazioni Tipiche dei Grandangoli
Gli obiettivi grandangolari, soprattutto quelli più economici, sono spesso interessati da una forte distorsione a barilotto, evidente soprattutto ai bordi dell’immagine.
La foto d’esempio mostra questo tipo di alterazione, amplificata in post-produzione per rendere meglio l’idea.
Nel caso di paesaggi naturali, la distorsione a barilotto non è generalmente considerata un grosso problema, mentre risulta decisamente antiestetica quando si utilizza l’obiettivo grandangolare per foto d’architettura.
In una certa misura, bisogna imparare a convivere con queste imperfezioni, magari gestendo l’inquadratura in modo tale che gli elementi principali non si trovino troppo vicini ai bordi. In ogni caso, è anche possibile ricorrere ai software di fotoritocco (anche in maniera automatica) per ridurre notevolmente questo sgradevole effetto.
Molto diversa è la questione delle linee cadenti, spesso associate (a torto) alla fotografia grandangolare. Questo fenomeno si manifesta con delle linee verticali convergenti verso l’alto e si presenta tipicamente quando inquadriamo un edificio dalla sua base, inclinando la fotocamera per riuscire a riprenderlo per intero.
Il fatto che in questa situazione si utilizzino normalmente obiettivi grandangolari contribuisce ad alimentare l’errata convinzione che sia un effetto dovuto alle focali corte. In realtà le linee cadenti sono un fenomeno normalissimo, dovuto alla prospettiva geometrica e del tutto indipendente dal tipo di obiettivo impiegato.
Obiettivo Grandangolare: Quale Scegliere?
A conclusione di questa guida, ecco qualche consiglio su quale grandangolo scegliere per la vostra fotocamera reflex o mirrorless.
La prima decisione da prendere riguarda ovviamente la lunghezza focale. Se non avete ancora molta dimestichezza con la fotografia grandangolare, meglio evitare l’acquisto di ultra grandangolari estremi, che potrebbero poi risultare difficili da gestire.
Inoltre, vi consigliamo di non “lasciare buchi” fra la focale più corta già a vostra disposizione e quella dell’obiettivo grandangolare che acquisterete. Se al momento il vostro grandangolo più spinto è un 28mm equivalenti (come nel caso del 18-55 in kit), preoccupatevi di coprire i 20-24mm equivalenti prima di pensare alle focali estreme (come 14mm o meno).
Il rischio è quello di trovarsi dinnanzi ad una scena per la quale un obiettivo sia troppo corto e l’altro troppo lungo.
Tutti i principali produttori mettono a disposizione degli obiettivi grandangolari di tipo zoom molto versatili, che coprono il range di focali appena inferiore a quello degli obiettivi base. Alcuni esempi, per reflex APS-C, possono essere il Canon EF-S 10-18mm (focale equivalente: 16-29mm)ed il Nikon AF-P DX 10-20mm (15-30mm equivalenti).
A questi si aggiungono interessanti proposte da parte di Sigma e di altri marchi terzi. Se non avete ancora esperienza con la fotografia grandangolare, queste lenti rappresentano sicuramente le opzioni più indicate per iniziare.
Leggi anche la nostra guida ai migliori grandangoli Canon, ai migliori grandangoli Nikon ed ai migliori grandangoli Sony
Per quanto riguarda la luminosità, caratteristica considerata generalmente importantissima nella scelta di un obiettivo, nel caso dei grandangoli può tranquillamente passare in secondo piano.
Per quanto focali corte permettano di avere tutto a fuoco anche a diaframmi medi, è comunque improbabile che ci si ritrovi a dover scattare a tutta apertura: per questo motivo avrebbe poco senso investire in una costosa lente particolarmente luminosa, come f/1,4 o f/2, a meno che non abbiate esigenze specifiche (astrofotografia, ad esempio).
Tutto quanto di tecnicamente essenziale si poteva dire sull’argomento, con superiore proprietà di linguaggio.
Perfetto.
Grazie.