In questo breve tutorial vi spiegheremo come fotografare l’acqua con effetto seta, una tecnica ampiamente sfruttata dai fotografi paesaggisti per donare ai propri scatti una piacevole atmosfera ed un tocco di originalità.
La tecnica che illustreremo non riserva grosse insidie e può adattarsi a diverse tipologie di masse d’acqua: mare, torrenti, fiumi ma anche – con un po’ di fantasia – soggetti non naturalistici, come le fontane cittadine.
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Come creare l’effetto seta sull’acqua
Dal punto di vista tecnico, l’effetto seta che si viene a creare sull’acqua è dovuto semplicemente al suo movimento. La causa che lo determina è quindi la stessa che, in altre situazioni, potrebbe portare a una foto mossa, ad esempio quando scattiamo con poca luce.
Come regola generale, usando un tempo di scatto lento rispetto alla velocità del soggetto, il risultato è quello di registrare il movimento che questo ha compiuto durante l’acquisizione della fotografia, come evidente nelle immagini qui sotto.
La prima foto è stata scattata usando un tempo di 1/15″ (un quindicesimo di secondo) ed il movimento delle margherite agitate dal vento, avvenuto durante tale intervallo di tempo, è stato catturato dalla fotocamera. In questo caso, si è trattato di un evidente errore che ha pregiudicato lo scatto.
Nella seconda immagine, scattata con un tempo di posa di ben 30 secondi, abbiamo invece consapevolmente sfruttato a nostro vantaggio lo stesso principio. La lunga esposizione ha infatti messo in risalto le luci delle delle automobili in transito lungo la strada sinuosa, rese come delle scie indistinte.
Non si direbbe, ma questo secondo esempio, al di là della natura del soggetto, si avvicina molto ai paesaggi fotografati con l’effetto seta sull’acqua. Anche in questi casi, infatti, la composizione prevede tipicamente la presenza di elementi fermi in contrasto con la morbidezza della massa d’acqua in movimento.
Ovviamente se, acqua a parte, gli altri elementi non mostrano alcun effetto mosso, è perché questi rimangono in effetti perfettamente immobili rispetto alla fotocamera (fissata su treppiedi) per tutta la durata dell’esposizione.
Attrezzatura per fotografare l’acqua in movimento
Non è richiesta una macchina fotografica particolarmente avanzata per ottenere l’effetto seta sull’acqua. L’unica condizione essenziale è che questa permetta di regolare arbitrariamente il tempo di posa e che disponga quindi delle modalità di scatto manuali.
Se avete a disposizione una fotocamera compatta o desiderate usare uno smartphone per fotografare l’acqua con effetto seta, controllate se il vostro dispositivo dispone di una modalità appositamente pensata per i tempi lunghi.
Forse più importante della macchina fotografica risulta il treppiedi, componente dell’attrezzatura indispensabile per realizzare scatti di questo tipo. Come dicevamo, per ridurre l’acqua ad un manto setoso, è necessario ricorrere a tempi di esposizione lunghi che, se usati a mano libera, causerebbero inevitabilmente ad evidente mosso anche sugli elementi che desideravamo invece nitidi.
Nessuna indicazione specifica, invece, per quel che riguarda l’obiettivo: questo dovrà essere ovviamente coerente con l’inquadratura che abbiamo pensato, ma l’effetto che intendiamo ricavare non presuppone caratteristiche ottiche particolari.
Tempo di posa per ottenere effetto seta sull’acqua
Abbiamo appurato che per realizzate questo genere di immagini sono necessari tempi di otturazione piuttosto lunghi, ma non ne abbiamo ancora quantificato con precisione la durata.
Purtroppo, non esiste una soglia ottimale valida in tutte le situazioni. Il tempo di posa da usare per fotografare l’acqua con effetto seta dipende da diversi fattori, fra i quali i più importanti sono:
- la velocità dell’acqua
- la regolarità del suo movimento
- quanto marcato vogliamo che appaia l’effetto.
Situazioni nelle quali il flusso d’acqua è di per sé poco percettibile (mare calmo, tratti fluviali a corrente lenta, specchi d’acqua minori) richiederanno tempi più lunghi rispetto a quelle in cui il suo movimento è impetuoso (mare in tempesta, torrenti scroscianti…).
Nei primi casi, si può già ricavare un risultato apprezzabile con un’esposizione di mezzo secondo o un secondo, mentre potrebbero essere necessari 30 secondi o anche più per le situazioni in cui l’acqua è più stagnante.
Vi consigliamo comunque di fare diversi tentativi provando altrettanti tempi di posa. Se metterete poi a confronto le differenti versioni della fotografia, noterete come l’effetto seta vari sensibilmente a seconda delle impostazioni utilizzate e che non necessariamente tempi più lunghi condurranno a risultati migliori.
A tempi relativamente brevi vengono preservati alcuni dettagli riconducibili al movimento dell’acqua (mulinelli, spruzzi, schiuma che si viene a creare sul bagnasciuga…) i quali possono suggerire una chiave di lettura dinamica della nostra composizione.
All’allungarsi dell’esposizione, questi dettagli vanno progressivamente scomparendo ed a tempi particolarmente lunghi (come uno o due minuti), soprattutto se il movimento dell’acqua è irregolare, questa apparirà simile ad una nebbiolina inconsistente.
Ciò può creare nell’immagine un’atmosfera quasi surreale, se non addirittura onirica, e conferirle una sensazione di quiete e di tranquillità spesso in netto contrasto con la scena che stiamo fotografando.
Come impostare la macchina fotografica
Viene da sé che, avendo l’esigenza di impiegare tempi di posa molto lunghi, non potremo affidarci alle impostazioni automatiche dalla fotocamera. Lasciata a se stessa, la macchina fotografica tenderà probabilmente a fare l’opposto di quanto desiderato, ossia impiegare un tempo quanto più rapido possibile.
Piuttosto, ricorriamo ad una delle modalità manuali: quelle più idonee allo scopo sono la modalità a priorità di tempi (S oppure Tv sulle fotocamere Canon) e quella completamente Manuale (M).
Nel primo caso sarà sufficiente indicare il tempo che abbiamo stabilito e la fotocamera calcolerà di conseguenza l’apertura di diaframma che determini una corretta esposizione. Lavorando invece in modalità manuale dovremo essere noi ad impostare sia il tempo di posa che l’apertura.
Per quanto riguarda l’effetto seta che si viene a creare sull’acqua, l’apertura di diaframma e la regolazione della messa a fuoco non hanno grande rilevanza. Questa porzione dell’immagine non presenterà dettagli fini ed apparirà a prescindere poco definita.
Da questo punto di vista, conviene concentrarsi sugli elementi che desideriamo appaiano nitidi, regolando il punto di messa a fuoco in loro corrispondenza ed un’apertura di diaframma abbastanza ristretta da mantenerli tutti a fuoco.
Gli ISO andrebbero mantenuti sul livello più basso possibile, ovviamente, ma in alcuni casi potrebbe rivelarsi necessario aumentarli di qualche stop per sopperire alla scarsa luminosità che investe la scena, magari ripresa in notturna.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si riscontrerà il problema opposto: la scena sarà talmente luminosa da rendere impossibile l’impiego di tempi di scatto sufficientemente lenti. Proprio di tale problematica (e di come risolverla) ci occuperemo nella prossima sezione di questa guida.
I filtri ND per fotografare l’acqua con effetto seta
Se proverete a mettere in pratica le indicazioni che vi abbiamo fornito, vi accorgerete presto di quanto sia difficile, scattando di giorno, ricavare tempi di posa abbastanza lenti da creare un effetto seta sull’acqua.
Anche mantenendo diaframma sull’apertura minima e gli ISO sul valore base, difficilmente riuscirete a scendere sotto 1/4 o 1/2 secondo, se non incorrendo in una marcata sovraesposizione. Tempi in questo ordine di grandezza, dovuti banalmente alla presenza di troppa luce, sono però insufficienti per garantire l’effetto desiderato.
Tale ragione spinge molti fotografi impegnati in scatti di questo genere all’impiego dei filtri ND: accessori che, montati sull’obiettivo, riducono la quantità di luce che lo attraversa.
In altri termini, questi filtri si comportano un po’ come degli occhiali da sole: la fotocamera ‘vedrà’ la scena come se fosse più buia e richiederà quindi tempi di posa più lunghi per generare una corretta esposizione.
Gli ND sono disponibili in diverse intensità, solitamente espresse con il numero di stop equivalente alla quantità di luce filtrata. Un filtro da 10 stop, ad esempio, permetterà di passare da un’esposizione di 1/60” (tipico tempo di posa diurno) ad una di ben 15″.
Ovviamente ci sarebbe molto di più da dire su questi preziosi strumenti, in grado di spalancare le porte della creatività sia quando si desidera creare l’effetto seta sull’acqua che in svariate altre situazioni.
Proprio per questo abbiamo realizzato un’intera guida ai filtri ND, che vi consigliamo di leggere se voleste approfondire l’argomento.