In questo articolo, passeremo in rassegna gli errori più comuni in fotografia commessi dai principianti, spiegando a cosa siano dovuti e, soprattutto, come sia possibile evitarli.
Foto Mosse e Foto Sfocate
Quando si è inesperti, capita molto frequentemente di ritrovarsi con foto mosse oppure foto sfocate. Spesso, si fa anche un po’ di confusione fra questi due concetti e si tende a definire sfocata una foto che in realtà è mossa, o viceversa. Ad ogni modo, si tratta di due situazioni distinte, causate peraltro da fattori differenti.
Perché una Foto viene Mossa?
Una fotografia mossa è causata da da un tempo di posa troppo lungo in rapporto al movimento soggetto inquadrato o in rapporto al movimento delle nostre mani.
Per non incorrere in questo problema, a seconda dei casi, bisogna assicurare la fotocamera ad un supporto stabile durante lo scatto (il treppiedi) oppure utilizzare un tempo di posa più rapido.
In ogni caso, non mi soffermerò su questo argomento: ho infatti già dedicato un articolo lungo e approfondito al problema delle foto mosse.
Perché le Foto vengono Sfocate?
Una foto sfocata è invece una fotografia nella quale la messa a fuoco cade su un punto diverso da quello desiderato dal fotografo o nella quale la profondità di campo non è sufficientemente ampia da rendere nitide tutte le aree interessanti dell’immagine.
Questa foto, ad esempio, è completamente sfocata: nessun elemento al suo interno mostra una nitidezza sufficiente. Ciò è dovuto al fatto che il punto di messa a fuoco è stato impostato a pochi centimetri dall’obiettivo, distanza alla quale non era presente nessun oggetto. A causa dell’apertura di diaframma usata, inoltre, la profondità di campo è molto ridotta.
Ritrovarsi con un risultato del genere, comunque, è piuttosto improbabile (a meno che non lo si faccia intenzionalmente). Le moderne fotocamere hanno infatti un autofocus molto sofisticato, che in situazioni così semplici si mostrerebbe impeccabile nel riconoscere il soggetto.
Di seguito, vedremo quindi un esempio più realistico per entrambe queste situazioni.
Punto di Messa a Fuoco Sbagliato
In questa foto, il soggetto appare molto sfocato, poiché il punto di messa a fuoco è stato impostato erroneamente sullo sfondo. Notate infatti come la tovaglietta alle spalle della sigaretta elettronica sia perfettamente nitida ed anche il cavo nero sia abbastanza definito.
Se avete ottenuto un risultato di questo tipo, posto che la vostra fotocamera lo consenta, ripetete lo scatto impostando il punto AF più idoneo, oppure mettete a fuoco manualmente.
Negli scatti close-up (proprio come quello nell’esempio) valutate anche quale sia la minima distanza di messa a fuoco dell’obiettivo. Se la fotocamera “si rifiuta” di focheggiare correttamente sul soggetto, esso potrebbe semplicemente trovarsi troppo vicino.
Profondità di Campo troppo limitata
Vediamo adesso un caso diverso: nella foto qui sotto, l’intenzione era quella di avere tutti e tre i personaggi a fuoco.
La distanza di messa a fuoco è stata correttamente impostata sul personaggio al centro (Dylan Dog), ma la profondità di campo troppo limitata ha fatto sì che gli altri due pupazzi risultassero completamente fuori fuoco.
In situazioni come queste, la soluzione è, appunto, ampliare la profondità di campo.
Per fare ciò, l’unica soluzione che non richieda di modificare l’inquadratura è quella di usare un diaframma più chiuso. Portando l’apertura da f/4,5 (quella della foto originale) a f/22, tutti e tre i personaggi risultano perfettamente a fuoco, ed anche il pannello utilizzato come sfondo appare più definito.
Per approfondire questo tema (in verità piuttosto complesso), vi consiglio di dare un’occhiata alla pagina dedicata alla profondità di campo.
Foto Troppo Chiare o Troppo Scure
Passiamo adesso agli errori più comuni in fotografia legati all’esposizione. In particolare, vediamo perché talvolta una foto viene troppo chiara o troppo scura (o meglio, sovraesposta o sottoesposta).
Quando scattiamo una foto, un componente interno della macchina fotografica, l’esposimetro, si occupa di misurare la quantità di luce presente nella scena, così da riprodurla correttamente nella foto.
Non sempre, però, l’esposimetro si mostra infallibile, soprattutto quando nella scena sono presenti ampie aree molto più luminose (o molto meno) rispetto al soggetto. D’altro canto, la fotocamera potrebbe non avere ben chiaro quale sia l’elemento principale della scena, quello cioè che deve essere correttamente esposto.
Se dopo aver scattato la foto vi accorgete che il soggetto è sovraesposto o sottoesposto, la soluzione è quella di compensare l’esposizione, ossia di utilizzare valori diversi da quelli suggeriti dall’esposimetro, e di ripetere lo scatto.
Quasi tutte le fotocamere digitali consentono di compensare l’esposizione, incluse compatte e smartphone. Nelle macchine fotografiche economiche, la compensazione dell’esposizione è di solito possibile solo nella modalità Programma. Per quanto riguarda reflex e mirrorless, potete accedervi da qualsiasi modalità semi-automatica (P-A-S-M).
Se non volete o non potete effettuare questa operazione, l’alternativa è quella di fotografare il vostro soggetto in condizioni di luminosità uniforme, evitando che siano presenti nell’inquadratura delle zone illuminate in maniera troppo intensa ed altre in ombra.
Foto “Storte”
Un altro degli errori più comuni in fotografia, molto frequente fra i principianti, è quello delle “foto storte“. Quando nell’inquadratura rientrano delle linee orizzontali, a meno che non si voglia connotare lo scatto di un significato particolare, è sempre bene fare in modo che siano perfettamente parallele ai bordi del fotogramma.
La linea che per eccellenza ha il vizio di apparire storta, è quella dell’orizzonte. Per evitare questo problema, potete procurarvi una semplice livella a bolla da montare sulla slitta del flash (qualora la vostra fotocamera ne sia provvista).
Alcune macchine fotografiche digitali integrano una livella elettronica che dà indicazioni sull’inclinazione della foto sul display LCD.
In alternativa, potete attivare la griglia dei terzi in sovrimpressione utilizzando il live view (così da avere un chiaro riferimento), o più semplicemente aiutarvi con i bordi dello schermo.
Se vi siete resi contro troppo tardi che la vostra foto è inclinata e non potete ripetere lo scatto, l’unica soluzione è quella di intervenire in post-produzione. In una pagina dedicata al fotoritocco, nel nostro corso di fotografia, è stato spiegato come raddrizzare una foto con Photohop.
Dato che la procedura richiederà di ritagliare leggermente l’immagine, è buona norma, in situazioni a rischio, mantenersi “larghi” con l’inquadratura.
Composizione Poco Efficace
Il soggetto è interessante, l’esposizione è corretta, la luminosità è buona, ma lo scatto sembra comunque banale? Con tutta probabilità, la composizione della foto non è abbastanza curata!
Chiariamolo: la composizione è un aspetto molto complesso della fotografia, che non si può certo esaurire in un breve articolo come questo. Detto ciò, vediamo per grandi linee alcuni principi generali da tenere a mente per una composizione piacevole.
Per prima cosa, evitate di includere troppi elementi nell’inquadratura: cercate piuttosto di concentrarvi su ciò che è essenziale. Elementi incoerenti finirebbero per “rubare la scena” al soggetto principale della foto.
Cercate di dare profondità alla foto sfruttando la prospettiva. Una tecnica molto efficace è quella di inserire delle linee parallele che attraversano la scena dal primo piano fino allo sfondo (come i bordi della strada nell’immagine di esempio).
Proprio per effetto della prospettiva, le rette parallele sembrano convergere, dando una spiccata sensazione di profondità.
Non scegliete “casualmente” l’orientamento della foto (orizzontale o verticale). Basatevi invece sulle caratteristiche della scena: soggetti che si sviluppano principalmente in altezza si adattano meglio al formato verticale. Al contrario, per i soggetti che hanno un andamento orizzontale (oppure una serie di soggetti verticali) è più indicato proprio il formato orizzontale.
Raramente conviene porre il soggetto principale della foto al centro dell’inquadratura. Nella maggior parte dei casi si ottiene un effetto più piacevole quando esso è situato in posizione decentrata, seguendo magari la regola dei terzi o la regola della sezione aurea.
Per approfondire l’argomento, vi invito a leggere la parte dedicata alla composizione del nostro corso di fotografia.
Flash Integrato e Problemi di Illuminazione
Un’altra cattiva abitudine che si ripercuote spesso sulle fotografie dei principianti è l’utilizzo indiscriminato del flash incorporato nella fotocamera.
Come ampiamente spiegato nelle lezioni del nostro corso dedicate all’illuminazione, Il flash della fotocamera produce una luce qualitativamente molto scadente. Per questo motivo andrebbe impiegato esclusivamente per le foto ricordo, prive di qualunque valenza artistica.
Nella quasi totalità dei casi, la luce ambiente si rivela di gran lunga migliore di quella dura e frontale fornita dal flash incorporato. Certamente, se si ricorre al flash è perché la luce scarseggia e non si vuole rischiare di ottenere foto mosse.
Ci sono però diverse altre soluzioni che possiamo adottare, come utilizzare un cavalletto (se il soggetto è immobile), aprire il diaframma o aumentare la sensibilità ISO.
Se scattate spesso in interni, potreste invece optare per l’acquisto di un flash esterno, che offre risultati decisamente migliori. A differenza di quelli integrati nella macchina fotografica, infatti, i flash esterni possono essere orientati ed illuminare quindi il soggetto lateralmente.
Con queste considerazioni sull’illuminazione chiudiamo questo breve articolo, sperando possa esservi utile ad evitare gli errori più comuni in fotografia. Se volete saperne di più su come migliorare i vostri scatti, vi consiglio – nuovamente – di seguire il nostro corso di fotografia, nel quale gli stessi argomenti sono trattati in modo più approfondito.