In questo tutorial, vi spiegherò passo passo come fotografare le stelle e la Via Lattea: un genere di scatti fra i più affascinanti che si possano realizzare.
Oltre a lasciare spesso a bocca aperta gli osservatori, le foto del cielo stellato sono in grado di regalare grandi soddisfazioni a chi le ha eseguite. Aggiungiamo poi che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, fotografare le stelle non è affatto complicato. Sono sufficienti un’attrezzatura adeguata, un minimo di pianificazione ed un pizzico di fortuna.
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Quando e Dove Fotografare le Stelle
Prima di parlare di attrezzatura fotografica o di questioni tecniche, soffermiamoci sulla scelta del luogo dal quale scattare foto alle stelle e spendiamo due parole su quale sia il momento migliore per organizzare un’uscita fotografica a tale scopo.
Eseguire scatti di questo tipo nei dintorni di un agglomerato urbano sarebbe purtroppo impensabile. L’inquinamento luminoso prodotto dall’illuminazione cittadina produce una sorta di foschia che nasconde la maggior parte delle stelle alla nostra vista (ed a quella della fotocamera).
Il posto ideale per fotografare le stelle è quindi quanto più distante possibile da qualsiasi centro abitato, meglio se ad alta quota. In Italia, i luoghi che rispondono a questi requisiti non sono molti. Le foto migliori si ottengono dai rilievi montuosi, come gli Appennini e le Alpi (le Dolomiti sono uno degli spot più popolari).
Per ottenere risultati soddisfacenti è quindi necessario che il cielo sia molto buio; oltre alle luci delle città, va considerata anche l’eventuale presenza della luna. Consultate un calendario lunare e pianificate l’uscita fotografica in una notte senza luna, oppure ad un orario nel quale sia già tramontata o non ancora sorta.
Altra variabile da tenere in considerazione è il meteo. Viene da sé che per fotografare le stelle il cielo debba essere completamente sgombro da nuvole. Tenete anche a mente che bisognerà aspettare almeno 2 ore dopo il tramonto per evitare che gli ultimi raggi di sole (pur invisibili ad occhio nudo) interferiscano con gli scatti.
Attrezzatura per Fotografare le Stelle
Vediamo adesso quale attrazzatura serve per fotografare le stelle. Scatti di questo tipo richiedono strumenti adeguati: difficilmente riuscirete ad ottenere fotografie soddisfacenti con fotocamere compatte o bridge, men che meno con uno smartphone.
Per fare foto al cielo stellato vi consiglio vivamente di usare una reflex oppure una mirrorless, così da poter sfruttare un sensore dalle buone prestazioni e il controllo manuale dei parametri di scatto. All’interno di queste tipologie di macchine, qualsiasi modello dovrebbe essere sufficiente, anche quelli più economici.
Detto ciò, più sono avanzate le caratteristiche della fotocamera, migliori sono i risultati che potrete ottenere. In particolare, sono più indicate le macchine fotografiche con una buona resistenza alle alte sensibilità.
Obiettivo per Fotografare le Stelle
I migliori obiettivi per fotografare le stelle sono i grandangoli molto spinti, se possibile con una focale equivalente non superiore ai 20mm.
Sarebbe inoltre preferibile scegliere un obbiettivo con un’apertura del diaframma massima molto ampia, come f/1,4, f/2 o, al più, f/2,8. È anche importante che la qualità d’immagine dell’obiettivo sia soddisfacente anche a tutta apertura, il che non è così scontato quando si ha a che fare con prodotti economici.
Tanti sono gli obiettivi che rispondono a questi requisiti, ma se dovessi suggerirne uno in particolare, consiglierei – soprattutto a chi scatta con full frame – il popolarissimo Samyang 14mm f/2,8 (vedi su Amazon) disponibile per reflex e mirrorless di un po’ tutte le marche (Canon, Nikon, Sony, PentaxFuji…) e dal prezzo non troppo impegnativo.
Infine, è indispensabile utilizzare un treppiedi. Per fotografare le stelle utilizzeremo tempi di esposizione molto lunghi e sarebbe impossibile ottenere un buon risultato senza un solido cavalletto!
Impostazioni della Fotocamera per Fotografare le Stelle
Vediamo adesso come bisogna impostare la fotocamera per fotografare le stelle. Dal punto di vista teorico, il concetto è abbastanza semplice: faremo assorbire al sensore della fotocamera quanta più luce possibile.
In questo modo enfatizzeremo il debole bagliore delle stelle e riusciremo a cogliere anche quelle non visibili ad occhio nudo.
Usare la modalità Manuale
Per fare questo, utilizzeremo un tempo di esposizione molto lungo, un’apertura del diaframma molto ampia ed una sensibilità ISO elevata. Ci serve quindi il massimo controllo su tutti i parametri di scatto e di conseguenza imposteremo la fotocamera sulla modalità Manuale (M).
D’altronde, in condizioni estreme come queste avrebbe poco senso affidarsi alle misurazioni effettuate dell’esposimetro!
Tempo di Esposizione
Abbiamo detto che per fotografare le stelle serve un tempo di posa molto lungo. Purtroppo, però, c’è da considerare un limite non da poco, ossia la rotazione terrestre.
Superato un determinato tempo di esposizione, proprio per effetto della rotazione terrestre le stelle in cielo iniziano ad apparire nella nostra foto come delle scie luminose invece che come dei punti.
Va detto che ciò non sempre è considerato un problema; anzi, questo effetto è talvolta ricercato per ottenere il cosiddetto Startrail. In questo genere di scatti, le scie prodotte dalle stelle formano addirittura dei cerchi concentrici.
Ad ogni modo, dello Startrail ci occuperemo eventualmente in un’altra occasione. In questo articolo, daremo per scontato di voler fotografare le stelle come punti, e di dover quindi aggirare il problema della rotazione terrestre.
Per evitare che le stelle appaiano come scie, dovremo impostare un tempo di esposizione abbastanza breve da far sì che la rotazione terrestre non sia percepibile.
Il modo più semplice per ricavare questa soglia è utilizzare la cosiddetta regola del 600.
Secondo questa regola, il tempo limite utilizzabile si ottiene dividendo il numero 600, appunto, per la lunghezza focale impiegata. Utilizzando un grandangolo da 14mm il tempo di esposizione adeguato sarebbe quindi di 42 secondi, mentre se abbiamo a disposizione un 35mm il tempo massimo scende a soli 17″.
Per fotografare le stelle con la regola del 600 va presa in considerazione la focale equivalente. Quindi, se utilizzate una fotocamera con sensore ridotto, dovrete dividere 600 per il crop factor e poi per la focale dell’obiettivo. Se usate un grandangolo da 10mm su una Nikon APS-C il tempo di posa consigliato è 40 secondi: 600/10*1,5.
Personalmente vi consiglio comunque di fare diverse prove, usando anche tempi più lunghi o più brevi, e di valutare poi i risultati.
Diaframma e messa a fuoco
Per catturare quanta più luce possibile si dovrebbe usare la massima apertura di diaframma disponibile sull’obiettivo utilizzato. Disattivate pure l’autofocus: in questo caso è di gran lunga più adatta la messa a fuoco manuale.
Per mettere a fuoco correttamente in cielo stellato si usano prevalentemente due tecniche:
- Accendete il live view, individuate la stella più luminosa e sforzatevi di mettere a fuoco su di essa.
- Lasciate pure spento il live view e basatevi soltanto sulla scala delle distanze presente sull’obiettivo. Impostate la messa a fuoco in corrispondenza del simbolo “infinito“. In alcuni casi, in verità, si hanno ottengono risultati migliori spostando la tacchetta appena prima dell’infinito.
In entrambi i casi, dopo aver eseguito lo scatto, controllate il risultato ed eventualmente, se non siete convinti, tentate una messa a fuoco diversa.
Se, oltre al cielo stellato, volete invece includere altri elementi nell’inquadratura, il discorso cambia.
In questo caso potrebbe risultare più idoneo regolare la messa a fuoco ad una distanza intermedia fra il punto nel quale si trovano questi elementi e l’infinito. In effetti questo è uno di quei casi in cui sarebbe utile ricorrere all’iperfocale.
Sensibilità ISO
Per fotografare le stelle occorre utilizzare sensibilità ISO molto elevate. Tuttavia, come sappiamo, più alti sono gli ISO, maggiore sarà il rumore digitale presente sulla foto. Di solito, questi scatti vengono eseguiti ad almeno 3200 ISO.
Se la vostra fotocamera non ha una buona resistenza alle alte sensibilità, sarebbe però opportuno scendere di 1 o 2 Stop. Al contrario, se la vostra macchina sforna file puliti anche a 6400 ISO o più, potete azzardare sensibilità più alte.
Anche in questo caso, il consiglio è quello di fare diverse prove e valutare in un secondo momento quali parametri abbiano dato i migliori risultati.