Treppiedi per Fotocamera: Utilità e Caratteristiche

In questo articolo ci occupiamo di un componente fondamentale dell’attrezzatura fotografica, il cui ruolo è fin troppo spesso sottovalutato. Ad eccezione solo di alcuni specifici generi, il treppiedi per fotocamera è uno strumento davvero imprescindibile di qualsiasi corredo fotografico.

Per prima cosa, facciamo chiarezza proprio sull’utilità del treppiede, spiegando a cosa sia effettivamente dovuta la sua importanza.

In seguito vi spiegherò invece le caratteristiche principali di un cavalletto fotografico e vi darò alcuni consigli per scegliere il treppiedi per fotocamera più adatto a voi. Potete usare il pulsante qui sotto per passare direttamente alla seconda parte dell’articolo.

Treppiedi Fotocamera: A Cosa Serve?

Che la funzione del treppiedi sia quella di mantenere ferma la fotocamera durante lo scatto è chiaro a tutti.

Meno evidente è invece l’importanza che assume questo accorgimento per aiutarci a migliorare i nostri scatti. Vediamo allora, uno per uno, i principali vantaggi offerti dall’utilizzo del cavalletto.

Fotografie Sempre Nitide

Il vantaggio più immediato offerto dal treppiedi è sicuramente quello di limitare fortemente il rischio di mosso, quantomeno quello dovuto al movimento delle nostre mani.

un cavalletto per fotocamere

In molte situazioni sarebbe complicato utilizzare un tempo di posa sufficientemente rapido da poter scattare a mano libera, soprattutto utilizzando focali lunghe o scattando con poca luce.

Il semplice fatto di usare un cavalletto che tenga stabilmente ferma la fotocamera durante lo scatto riduce drasticamente le possibilità che le foto vengano mosse.

Un ulteriore accorgimento che vi consiglio di adottare è quello di attivare l’autoscatto (anche solo di due secondi) o di comandare lo scatto a distanza, così da evitare di destabilizzare la fotocamera nel momento in cui premete il pulsante di scatto.

In caso di forte vento, per una maggiore stabilità, potete anche fissare un peso all’apposito gancio presente nella parte inferiore del treppiede. Delle foto mosse (e di come evitarle) ho anche parlato in maniera approfondita in un precedente articolo.


Profondità di Campo e Qualità d’Immagine

Il fatto di non doverci preoccupare del tempo di esposizione ci offre poi dei vantaggi indiretti. Abbiamo ad esempio un vincolo in meno per quanto riguarda l’apertura del diaframma: possiamo chiudere anche di parecchi stop rispetto all’apertura massima dell’obiettivo ed ampliare così la profondità di campo.

fotocamera reflex su treppiedi

Per lo stesso motivo potremo mantenere la sensibilità ISO sul valore minimo e preservare così la massima qualità d’immagine che il sensore della fotocamera è in grado di offrire.

Se non avete chiari questi concetti, vi consiglio di dare un’occhiata alla pagina dedicata all’esposizione, all’interno del nostro corso di fotografia.

Questi due aspetti ci portano alla conclusione che il treppiedi sia semplicemente indispensabile nella fotografia paesaggistica.

Questo genere fotografico in particolare richiede infatti (spesso) una profondità di campo molto ampia ed una qualità d’immagine elevata.


Possibilità di Studiare Meglio la Composizione

L’utilizzo del treppiedi può anche venirci incontro nel migliorare la composizione della foto.

Avere la fotocamera ferma sul cavalletto, perfettamente immobile, ci lascia infatti più tempo per studiare l’inquadratura e gli elementi che vi rientrano o per fare piccole correzioni del punto di ripresa.

Ciò vale in particolar modo quando si utilizza la fotocamera con il Live View attivo.


Applicare Tecniche Avanzate di Post-Produzione

La possibilità di poter scattare più foto che riprendono esattamente la stessa inquadratura apre le porte a diverse tecniche avanzate di post-produzione. Fra queste, le più comuni sono l’HDR e la doppia esposizione, utilizzate per ampliare la gamma dinamica della fotocamera.

schema che mostra come si ottiene un hdr partendo da tre fotografie scattate in bracketing

Un’altra tecnica molto utilizzata (soprattutto nella fotografia Macro) che richiede l’utilizzo del treppiedi è quella del Focus Stacking.

Questo procedimento consente di ampliare notevolmente la messa a fuoco senza necessità di usare diaframmi estremamente chiusi, combinando diversi scatti ognuno dei quali ha una diversa area di messa a fuoco.


Come Scegliere un Treppiedi per Fotocamera: Consigli Generali

Adesso che abbiamo compreso quanto importante sia il cavalletto, proseguiamo con dei pratici consigli su come scegliere un treppiedi per fotocamera.

Per cominciare, analizziamo alcuni aspetti un po’ trascurati ed alcuni errori che si tende a commettere quando si deve scegliere quale treppiedi comprare.

Non risparmiare sul Treppiedi!

Nelle bancarelle si trovano spesso treppiedi di pessima qualità in vendita a pochi euro, che (a voler essere buoni) possono ritenersi adatti solo per le compatte più leggere. Se usate una fotocamera più avanzata, vi consiglio fortemente di evitare come la peste questi cavalletti, e per ben tre motivi.

Treppiedi per fotocamera economici

Innanzitutto, dalla robustezza del cavalletto dipende la sicurezza della vostra attrezzatura. Non rischiate che la vostra fotocamera ed i vostri obiettivi possano cadere a terra a seguito di un semplice urto o di una folata di vento!

In secondo luogo, treppiedi troppo fragili non sarebbero probabilmente abbastanza efficaci. Soprattutto quando si usano focali medio-lunghe o tempi di esposizione piuttosto lenti, il supporto deve essere perfettamente stabile al fine di evitare una foto mossa.

Infine, montare una fotocamera pesante su un treppiedi fragile, magari realizzato in plastica, comporterebbe una sua rapida usura, e sareste comunque costretti a comprarne ben presto uno nuovo.

Se fate foto abitualmente, nel giro di un anno rischiereste di spendere più soldi in treppiedi scadenti di quanti ne avreste spesi per un prodotto duraturo di buona qualità.


Scegli il Treppiedi in Base alla tua Attrezzatura

Quale treppiedi scegliere dipende rigorosamente dell’attrezzatura che vi sarà montata sopra (come sarà chiaro dopo aver letto il prossimo paragrafo).

attrezzatura fotografica che comprende treppiedi, fotocamere ed obiettivi

Se poi volete acquistare un treppiedi che possa accompagnarvi a lungo, cercate di essere lungimiranti e di fare in modo che possa adattarsi anche al vostro prossimo corpo macchina o ad un nuovo obiettivo (magari più pesante).

Il fatto che un modello specifico abbia ricevuto ottimi feedback non è una garanzia che possa essere la scelta giusta per voi e per la vostra attrezzatura.

C’è poi da tenere in conto il genere di scatti che si prediligono: un determinato treppiedi potrebbe essere perfetto per still life da eseguire in studio ma per nulla adatto alla fotografia paesaggistica, e viceversa.


Attenzione alla Testa

La testa del treppiedi è la parte che collega il cavalletto alla fotocamera e che consente di manovrare quest’ultima a propria discrezione. In alcun modelli economici (quelli da evitare, insomma), la testa è integrata nel treppiedi e non può essere sostituita. Qualsiasi treppiedi serio, invece, può essere associato ad una testa separata.

testa Mafrotto di tipo a sfera

È possibile acquistare treppiedi e testa separatamente oppure scegliere un kit che comprenda entrambi gli articoli. Se siete alle prese con l’acquisto del vostro primo treppiedi, questa risulterà probabilmente la scelta ideale.

Dato che l’argomento è piuttosto ampio, parlerò magari approfonditamente delle teste per treppiedi in un prossimo articolo. Per ora, basti sapere che esistono diversi tipi di tesa per treppiedi, in risposta ad esigenze differenti.

La tipologia più diffusa è quella cosiddetta a sfera (come quella nella foto sopra). In questo tipo di teste, la fotocamera è direttamente agganciata, appunto, ad una sfera: ruotando quest’ultima si può orientare liberamente e rapidamente la fotocamera.

Una volta trovata la posizione giusta si blocca semplicemente il movimento della sfera attraverso un’apposita leva.

A chi vuole comprare il primo treppiedi, destinato ad un uso generico, consiglio vivamente proprio una testa a sfera. Si tratta della tipologia più versatile in assoluto, consente regolazioni rapide e presenta dimensioni molto compatte. L’unico svantaggio sta nel fatto che rispetto ad altre teste può risultare un po’ meno precisa.

testa a tre movimenti per treppiedi

Solo se siete certi di riprendere esclusivamente soggetti statici, ed in particolare paesaggi, potreste prendere in considerazione una testa a tre movimenti.

Questa tipologia di teste permette di regolare il movimento della fotocamera su ognuno dei tre assi in maniera del tutto indipendentemente dagli altri.

Ciò si traduce da un lato in una maggiore precisione, ma dall’altro nell’impossibilità di cambiare rapidamente inquadratura. Come potete notare osservando la foto, queste teste sono più ingombranti di quelle a sfera.


Treppiedi Fotocamera: Quale Scegliere? Caratteristiche da Considerare

Proviamo adesso ad analizzare l’ipotetica scheda tecnica di un qualsiasi cavalletto, analizzando le caratteristiche principali in essa riportate.

Portata Massima

La portata massima è sicuramente il primo parametro da considerare quando si sceglie un treppiedi per fotocamera. Questo dato indica semplicemente il carico che il cavalletto è in grado di sostenere e deve quindi tenere conto del peso complessivo della vostra attrezzatura fotografica.

una fotocamera reflex su treppiedi

Il peso dell’attrezzatura comprende la fotocamera, l’obiettivo (il più pesante del vostro corredo), la testa e qualsiasi altro accessorio (battery grip, flash esterno, filtri, etc…).

Fate in modo che ci sia un buon margine fra il peso stimato della vostra attrezzatura e la portata massima dichiarata del treppiedi. Per poter essere certi di ottenere la massima stabilità, vi consiglio di comprare un cavalletto la cui portata massima sia almeno doppia rispetto al peso che dovrà sostenere.

Oltre al treppiedi, anche la testa ha una portata massima. Dei due valori, quello che va effettivamente confrontato con il peso dell’attrezzatura è ovviamente il più basso.

Immaginiamo ad esempio di avere un treppiedi con portata di 6KG ed una testa la cui portata massima è invece di 4KG. In questo caso, il parametro da prendere in considerazione è proprio quello della testa, poiché inferiore. L’attrezzatura fotografica non dovrà quindi eccedere i 4KG o, meglio ancora, i 2KG (per rispettare la regola del margine doppio).


Peso

Il peso del treppiede è una caratteristica che può essere più o meno rilevante a seconda dell’uso che ne si farà e che è strettamente legata alla sua trasportabilità.

un cavalletto con macchina fotografica

Se prevedete di utilizzare il treppiedi esclusivamente in casa o in situazioni nelle quali il suo trasporto non costituisca un problema, il suo peso passa certamente in secondo piano.

Anzi, in questi casi potrebbe quasi essere consigliabile un treppiedi pesante, poiché di norma questo significa anche maggiore stabilità e versatilità.

Se invece pensate di portare con voi il treppiedi in viaggio o durante lunghi percorsi a piedi, ecco che il peso del cavalletto assume un’importanza cruciale.

In queste situazioni, il contenuto dello zaino deve essere selezionato con cura, eliminando tutto ciò che è superfluo al fine di ridurne al massimo il peso. Inserire un treppiedi da 3-4Kg non è certo un’operazione che si possa compiere a cuor leggero!

In risposta a queste esigenze, esistono i treppiedi da viaggio, la cui caratteristica principale è quella di essere relativamente leggeri (di solito 1-1,5Kg) e particolarmente compatti. Il prezzo da pagare è quello di avere una portata piuttosto limitata, una stabilità non eccellente e, spesso, un’altezza massima ridotta.

Questi sacrifici possono essere accettabili per le foto di viaggio, ma probabilmente non per tutti gli altri utilizzi. La soluzione definitiva è quella di affiancare un treppiedi da viaggio ad uno più robusto per gli scatti ordinari.


Dimensioni da Chiuso

Sempre in tema di trasportabilità, può essere importante avere un treppiedi abbastanza compatto quando si prevede di trasportarlo in uno zaino. Le dimensioni del treppiedi da chiuso dovrebbero essere sempre riportate all’interno della scheda tecnica del prodotto.


Altezza Massima

L’altezza massima è un altro parametro che può assumere una certa rilevanza, soprattutto per alcuni generi fotografici. A parità di fattori, un treppiedi con altezza massima molto elevata sarebbe da preferire.

Soprattutto nella fotografia paesaggistica, avere la possibilità di alzare maggiormente il punto di ripresa (anche solo di pochi centimetri) permette di avere margini più ampi nella gestione dell’inquadratura. Personalmente, considero l’altezza massima troppo limitata il principale svantaggio di molti treppiedi da viaggio.

Viene però da sé che un treppiedi dall’altezza massima molto elevata difficilmente si presenterà leggero e compatto.

Un’altra caratteristica da tenere in considerazione, nella scheda tecnica di un treppiede, è la sua altezza massima con colonna centrale retratta. Estendere la colonna centrale del cavalletto ne riduce infatti la stabilità ed in alcune situazioni (come forte vento o focali molto lunghe) potreste preferire tenerla mantenerla del tutto abbassata.


Altezza Minima

Anche se in generale meno importante rispetto quella massima, l’altezza minima del treppiedi può avere una certa importanza in alcuni generi fotografici (come la fotografia macro) o per chi predilige particolari stili (gli scatti da un punto di ripresa molto basso).


Numero di Sezioni delle Gambe

Le gambe dei cavalletti fotografici sono divise in diverse sezioni telescopiche: solitamente 3 o 4, ma in alcuni casi anche 2 o 5. Quando si richiude il treppiedi, ogni sezione rientra all’interno di quella superiore, minimizzando così l’ingombro.

Treppiedi per fotocamera a cinque sezioni

Un numero maggiore di sezioni, ad esempio 4 invece che 3, consente una maggiore estensione complessiva e fa sì che in treppiedi possa avere contemporaneamente una notevole altezza massima ma dimensioni contenute quando richiuso.

D’altro canto, più sono le sezioni del cavalletto, minore sarà la sua stabilità (espandendole tutte). Anche in questo caso, quindi, si dovrà scegliere un compromesso fra trasportabilità e stabilità.


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